Rendering del Pilippe-Chatrier in un frame tratto dal sito ufficiale di Roland Garros.

Il rinnovamento del Philippe Chatrier, progettato da ACD Girardet et Associates, con Daniel Vaniche et Associates, è finalizzato a prolungare la fruibilità del campo anche in caso di maltempo e, grazie all’illuminazione artificiale, nelle ore serali.

Come avevamo anticipato in un precedente articolo, i lavori sono cominciati al termine del torneo 2019, e nel giro di otto mesi è stata posata l’undicesima e ultima trave del tetto retraibile, esattamente con un mese di anticipo sul cronoprogramma. Ora la copertura sarà messa in azione e sottoposta ai vari test per il collaudo che dovrebbe concludersi entro aprile, in tempo per il Grande Slam del 2020.

Immagini dal sito dei progettisti ACD Girardet et Associates:

Come funziona

Ognuna delle 11 travi pesa 330 tonnellate, ed è composta di 7 parti di 15 metri l’una alte 3 metri. Una volta assemblata in due pezzi a piè d’opera, ciascuna trave viene a coprire una luce di 105 metri. Sono occorsi due anni per la realizzazione delle singole parti in officina, e poi un mese per predisporre il cantiere dove assemblarle e installare le gru che le avrebbero issate sul coronamento.

Immagini dal sito di Roland Garros:

Ogni trave è dotata di due ruote dentate, posizionate sulle due estremità. Queste ruote muovono le travi lungo due binari dentati fissati alla sommità delle gradinate, azionate da motori elettrici sincronizzati. Il movimento di ogni trave è sincronizzato con quello delle sue travi adiacenti, ed è comandato da un sistema computerizzato. La chiusura del tetto (che copre una superficie di circa un ettaro) può essere effettuata in circa 15 minuti.

Il sito ufficiale di Roland Garros propone diversi documenti relativi al cantiere del Philippe-Chatrier; qui un video esplicativo: