I contributi Sport e Salute: la ripartizione

In attesa di una vera e propria riforma del settore sportivo, pur nel cambio di gestione avvenuto con la creazione della società facente capo al Ministero, la ripartizione dei contributi allo sport segue per ora i criteri dettati dall’algoritmo creato dal Coni. Ecco la distribuzione dei 64 milioni “in più” erogati per il 2019.

Lo Stadio dei marmi al Foro italico di ROma (Foto BG per Tsport/sport&impianti)

In base alla cosiddetta “riforma dello sport” dovuta al precedente Governo, il gettito fiscale generato dall’attività delle federazioni sportive, viene destinato allo sport nella misura del 32%.

È da questo “meccanismo” che derivano i 64 milioni “in più” di contributi Sport e Salute che vengono destinati, rispetto all’erogazione dello scorso anno, al mondo dello sport, come annunciato lo scorso 18 ottobre dall ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, e dall’amministratore delegato di Sport e Salute, Rocco Sabelli.

 

Le federazioni

Di questo “pacchetto”, 44,5 milioni sono destinati alle Federazioni sportive affiliate al Coni, sulla base dell’algoritmo che lo stesso Coni ha fino ad oggi adottato (cercando così di non creare una improvvisa discontinuità dal momento che le competenze sulla distribuzione dei fondi sono passate, come è noto, dall’azione diretta del Coni alla società ministeriale Sport e Salute).

Andate a vedere, in questa tabella, qual è il “valore fiscale” (e quindi il beneficio economico) di ciascuna federazione sportiva.

 

Il metodo per la ripartizione dei contributi Sport e Salute

Il modello usato dal Coni negli ultimi anni assegna l’80% allo sport di alto livello, di cui il 90% va alle Federazioni olimpiche e il 10% a quelle non olimpiche; il 20% va allo sport di base, in coerenza con il compito del Comitato che per definizione deve puntare alle performance di livello.

Unica diversità rispetto al passato, risulta essere la mitigazione del margine di discrezionalità detenuta in passato dal Coni sul 20% del budget totale, sostituita da un criterio matematico che limita eccessivi squilibri rispetto a quanto percepito da ciascuna disciplina nelle annate precedenti. al 20% rispetto a quanto percepito finora.

Il resto dei contributi Sport e Salute

La quota rimanente, per arrivare alla somma di 64 milioni, è destinata a questi altri settori:

– Sport gratuito per le fasce sociali più deboli: 7 milioni;

– Premio per le Federazioni “più efficienti”: 4 milioni;

– Enti di promozione sportiva: 3,2 milioni;

– Contributi alla scuola primaria per l’avviamento allo sport: 2,5 milioni;

– Digitalizzazione: 1,5 milioni;

– Discipline Sportive Associate, Militari, Benemerite: 1,3 milioni.