Dagli archivi FIDAL il punto sull’impiantistica in Italia

L’ufficio impianti Sportivi della FIDAL ha presentato, lo scorso dicembre, la sintesi di quanto risulta censito nei propri archivi; un quadro di partenza per le future politiche di miglioramento del patrimonio impiantistico dedicato all’atletica leggera.

Centro sportivo a Treviglio, omologazione 2017 (Foto BG per Tsport/sport&impianti)

L’ultimo Comitato Nazionale del 2019 è stato l’occasione per presentare, da parte del vicepresidente con delega agli Impianti Sportivi, prof. Ida Nicolini, ai presidenti del Comitati Regionali e al Consiglio Federale, il documento che raccoglie tutte le informazioni presenti negli archivi FIDAL riguardanti gli impianti per l’atletica.

Premesso che chi realizza gli impianti sportivi non è obbligato a chiederne l’omologazione, e che perciò possono esserci molti altri impianti non risultanti negli archivi ufficiali, i dati propongono 1380 “files” riguardanti altrettante strutture delle quali FIDAL è venuta a conoscenza.

Di questi, il 9,6% riguarda impianti mai realizzati, e il 25,4% impianti realizzati ma che non hanno mai ottenuto l’omologazione. D’altra parte, anche gli impianti omologati almeno una volta spesso non hanno rinnovato l’omologazione alla scadenza; sicché gli impianti con omologazione tuttora vigente sono solo 290, pari al 21% di quelli presenti in archivio.

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(nostra rielaborazione su dati FIDAL)

Altri dati statistici

Fra gli impianti in vigenza di omologazione, quelli in classe A (piste ad 8 corsie) sono 38, pari al 13,1%; in classe B (a 6 corsie) sono 148 (51%). Gli altri impianti omologati appartengono alle categorie di esercizio, promozionali o ridotti. Fra tutti, gli impianti indoor realizzati sono 28, mentre 14 sono stati progettati e mai realizzati, mentre altri 5 sono in fase di completamento o di parere preventivo.

Grafico_Impianti_per_Regione

La statistica offre anche un quadro della distribuzione regionale, dove la Lombardia fa apparentemente la parte del leone (con 170 impianti di cui 47 in vigenza di omologazione): ma, in relazione al numero di abitanti, la miglior dotazione appartiene alla Sardegna e la peggiore (uno ogni 200.000 abitanti) alla Campania.

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(nostra rielaborazione su dati FIDAL+ISTAT)

Fidal e il futuro dell’impiantistica

Come riferisce il Responsabile Ufficio Impianti Sportivi Gianfranco Renzulli, la FIDAL ha da tempo avviato un vasto programma di interventi e progetti, in ambito interno e con vari altri soggetti istituzionali, mirato al miglioramento di quella qualità impiantistica ritenuta vitale per la crescita del movimento e delle società.

I primi strumenti di consultazione a disposizione di tutti, oltre a quanto fatto dallo stesso Ufficio Impianti Sportivi nel quotidiano e diretto contatto con aziende, amministrazioni e progettisti, sono rappresentati dalla “Circolare SmarTrack FIDAL 2019” e dal “Manuale per la Progettazione degli Impianti di Atletica Leggera”.

fidal logo

Sono stati già avviati i rapporti con l’Ingegneria di Sport e Salute – riporta Renzulli nel sito istituzionale di FIDAL – affinché quanto prima la Norma CONI per l’Impiantistica Sportiva recepisca e renda obbligatori i nuovi contenuti infrastrutturali previsti dalla Circolare SmarTrack 2019 per gli impianti di nuova generazione o ristrutturati: contenuti che, proprio tramite la diffusione di nuovi modelli impiantistici di atletica leggera, renderà gli stessi appetibili e remunerativi dal punto di vista gestionale”.

La FIDAL è presente in rete con Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it

Per altre informazioni sulla progettazione di impianti per l’atletica leggera, vai alla pagina degli “Strumenti per il progettista”.