Juventus-Milan allo stadio di Gedda

Si gioca mercoledì 16 gennaio la 31ma Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan. Teatro sarà lo stadio King Abdullah Sports City di Jeddah, con strascico di polemiche per la nota regola discriminatoria verso le donne vigente in Arabia Saudita.

La Supercoppa italiana è una competizione calcistica per club maschili istituita nel 1988, che mette a confronto ogni anno la squadra campione d’Italia e la vincitrice della Coppa Italia. Nel caso che nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputi tra quest’ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia. Fatto sta che Juventus e Milan sono le squadre che hanno cumulato più vittorie, e se la giocheranno quest’anno.

Se solitamente la gara viene disputata nella sede della società campione d’Italia, capita che la Lega Calcio colga l’occasione per farsi ospitare in campo neutro in un paese straniero (è già stato fatto altre nove volte: in USA, in Libia, in Cina, in Quatar).

 

La discriminazione

Ebbene, quando si è deciso di giocare in Arabia Saudita, nessuno aveva tenuto conto delle storiche consuetudini saudite (e non solo) che vedono limitare, se non vietare, l’accesso agli stadi da parte del genere femminile (ne abbiamo parlato spesso, quando compare la ricorrente notizia che “per la prima volta” le donne sono state ammesse allo stadio di…; qui la più recente).

Oggi si levano alcune voci indignate per le limitazioni previste dalle autorità locali alla vendita dei biglietti della nostra Supercoppa: le donne possono andare solo nei settori famiglia e solo accompagnate da fratelli, padri e figure maschili della famiglia, mentre il resto dello stadio resta riservato ai tifosi di maschi. D’altra parte, è solo da un anno che alle donne viene concessa questa possibilità (qui la notizia del gennaio 2018).

È vero che la tradizione saudita è anacronistica e la sua modernizzazione avanza molto lentamente; ma è pur vero che i limiti erano già noti quando – per motivi di diverso tipo – si è deciso di giocare laggiù.

 

Lo stadio

Il King Abdullah Sports City, il “Gioiello Splendente”, casa dei club locali Al-Ahli e Al-Ittihad, è il secondo stadio per grandezza in Arabia Saudita. Costruito nel deserto a nord di Jeddah fra il 2012 e il 2014, su progetto di ARUP, ha una capienza di 62.241 posti ed è costato 560 milioni di dollari.

Lo stile decorativo dello Stadio è caratterizzato dal motivo geometrico del triangolo isoscele; l’involucro esterno, invece, richiama la tradizionale Mashrabiyya, la grata in legno che protegge le abitazioni dalla calura esterna e svolge un’analoga funzione.

Lo stadio è oggi inserito in una cittadella sportiva che comprende anche un’arena indoor da 10.000 posti, un piccolo stadio per l’atletica, 3 campi da calcio, 4 campi da futsal e 6 campi da tennis.