Lo sport, il virus, e noi

Tra sospensioni, annullamenti, e obbligo di non uscir di casa, il mondo dello sport mostra i diversi aspetti di una crisi dettata dall’avanzare del Covid-19. Mentre non mancano le gare di solidarietà nei confronti del sistema sanitario in piena emergenza.

Milano, il primo rinvio causa allarme virus è quello dell partita prevista a San Siro per la sera del 23 febbraio (foto BG).

 

Mentre tutto il Paese (e non solo) appare oggi congelato in un irreale stato di sospensione dove l’unica, frenetica, attività è quella che si svolge intorno ai presìdi sanitari di quelle zone che per prime hanno subìto l’onda del contagio da Covid-19, la nostra pagina riporta fatalmente le ultime notizie provenienti da un mondo diverso, in cui si usciva, si faceva sport, si lavorava e si costruiva ignorando la presenza del virus.

Ma non lasciamoci suggestionare: è una pausa che andrà superata, e riprenderemo tutti il percorso di ieri; magari con qualche consapevolezza in più.

Ecco allora qualche aspetto della situazione contingente.

Codogno (Lodi), campi sportivi durante la quarantena (foto Beatrie G).
Codogno (Lodi), campi sportivi durante la quarantena (foto Beatrice G).

Si ferma lo sport in Italia e nel mondo

A mano a mano che il contagio investe le diverse aree del globo – mentre la Cina, dove tutto sembra essere nato, torna lentamente a respirare – le sporadiche sospensioni di eventi internazionali che fin da gennaio erano state ventilate sono andate dilagando fino ad arrestare quasi completamente lo sport mondiale.

Nel mondo occidentale l’Italia è stato il primo paese a denunciare un focolaio importante, e il primo a prendere drastiche decisioni sull’attività sportiva.

La prima è stata la pallavolo femminile, che ha fermato il campionato di Serie A; c’è stato poi il rinvio del basket e degli ATP di tennis, sospesi per sei settimane.

virus-calciatore

La Serie A di calcio ha tentato di resistere con una giornata giocata a porte chiuse, ma con i provvedimenti del Governo assunti nell’ultima settimana ha dovuto sospendere il campionato, ufficialmente fino al 3 aprile, e salvo ulteriori decisioni. In breve, quasi tutte le altre federazioni calcistiche europee hanno sospeso le gare.

Champions ed Europa League sono state giocate regolarmente ancora per una settimana, con molte partite a porte chiuse, ma infine anche la Uefa ha deciso per la sospensione, con il rinvio degli Europei al 2021.

Rinviato il Giro d’Italia, oltre ad altre classicissime del ciclismo, cancellati i primi Gran Premi di MotoGp e di Formula 1.

E infine la Coppa del Mondo di sci che è stata interrotta (benché la nostra Federica Brignone abbia beneficiato così di una vittoria non combattuta fino in fondo).

Per le Olimpiadi siamo in attesa, al momento in cui scriviamo, di decisioni.

Virus-ciclisti

E si ferma lo sport dilettantistico

Meno eclatante per le prime pagine ma più drammatico può dirsi lo stop dell’attività sportiva dilettantistica, la prima ad essere colpita dai provvedimenti anti-contagio per il rischio dovuto all’affollamento; drammatico dal punto di vista strutturale perché chiudere cinque settimane i centomila centri sportivi frequentati da 20 milioni di cittadini significa mettere in seria crisi le 100.000 ASD e SSD italiane con un milione di dipendenti e collaboratori.

Se ne fa portavoce l’ANIF con un appello al Governo, richiedendo una serie di misure urgenti, parte delle quali sono effettivamente delineate nel Decreto Legge pubblicato il 17 marzo (lo trovate QUI); oltre alle provvidenze valide per tutti i lavoratori e le imprese, il settore sportivo è menzionato esplicitamente agli articoli:

Art. 61- Sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria;

Art. 95- Sospensione versamenti canoni per il settore sportivo;

Art. 96- Indennità collaboratori sportivi.

Per la tutela dell’attività fisica individuale, il Governo ha tenuto a precisare che non è vietato scendere singolarmente in strada a fare un po’ di moto, ma mai in compagnia. Una magra consolazione per joggers e runners rinchiusi in casa e morsi dalla tentazione di violare le regole.

Per tutti, l’UISP ha lanciato la campagna “la palestra è la nostra casa”, di cui abbiamo parlato in questo post.

Ginnastica inividualein un parco a Venezia (foto BG).

Solidarietà: l’esempio di Mapei

E se le aziende sono poste di fronte alla sfida di non cedere di fronte a una frenata imprevista della produzione di beni e servizi, ci sono anche iniziative di solidarietà a favore di un sistema sanitario che ha ormai superato i limiti della propria capacità di intervento.

Limitandoci al nostro settore, mettiamo in risalto l’iniziativa del gruppo Mapei, da sempre fortemente legato alla città di Milano, che ha deciso di devolvere 750.000 euro agli ospedali I.R.C.C.S. San Raffaele, Policlinico e Luigi Saccoa supporto della ricerca e dell’assistenza che vede coinvolto il personale medico e sanitario nel far fronte alla grave emergenza legata alla diffusione epidemiologica del virus Covid-19 in Italia”.

Mapei ha inoltre confermato la donazione alla Croce Rossa Italiana Comitato di Milano per il Concerto Benefico, che avrebbe dovuto tenersi lunedì 30 marzo al Teatro alla Scala di Milano, e sta individuando ulteriori forme di sostegno a Croce Rossa Italiana.

virus-sacco

Cannavaro e gli azzurri di Berlino 2006

Fra le altre, vogliamo segnalare infine l’iniziativa di Fabio Cannavaro con gli azzurri Campioni del Mondo 2006, che hanno aperto una raccolta fondi con l’obiettivo di un milione di euro, con questo slogan: “Scendiamo di nuovo in campo per vincere una nuova sfida. Una raccolta fondi da destinare alla @CroceRossaItaliana per aiutare il nostro Paese in emergenza al Coronavirus. Fai parte anche tu della nostra squadra: Uniti vinceremo ancora!”  QUI il link alla pagina per le donazioni.

(Altri crediti fotografici: Shutterstock 2, BG 1, Google Street 1).