Milano-Cortina 2026: ecco il dossier

Con la consegna ufficiale del dossier di candidatura è partita l’ultima tappa verso l’assegnazione dei giochi olimpici invernali del 2026. A Milano, un nuovo impianto da costruire ex novo, due da riqualificare.

Il dossier sulla candidatura italiana alle Olimpiadi Invernali del 2026 è stato pubblicato lo scorso 11 gennaio; per il 2 aprile è previsto l’arrivo della commissione del CIO per la valutazione dei luoghi, e in giugno, a Losanna, l’assegnazione. Unica concorrente, la Svezia con i siti di Stoccolma e Aare.

(Qui sotto, la copertina e i cinque capitoli del dossier, che può essere scaricato integralmente qui).

Lo stadio di San Siro sarà il teatro della cerimonia di apertura, mentre la chiusura avverrà all’Arena di Verona.

Gli impianti coinvolti nella città di Milano (sede dell’hockey, del pattinaggio artistico e dello short track) saranno tre, uno dei quali da realizzare: si tratta del PalaItalia, nel quartiere di santa Giulia, pensato anche per valorizzare un’area “difficile” della città, e che sarà in ogni caso realizzato entro il 2023.

È previsto poi l’utilizzo dell’ex Palasharp, da ristrutturare, e del Forum di Assago, praticamente già pronto.

Il villaggio olimpico milanese è previsto all’ex scalo di Porta Romana, destinato poi a diventare residenza universitaria.

Come è noto, i siti sono divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina e Val di Fiemme. Oltre Milano, in Valtellina sono candidate le piste di Bormio e dello Stelvio per le prove dello sci uomini, mentre a Livigno ci saranno lo snowboard e il freestyle.

Per quanto riguarda il Veneto, a Baselga di Pinè, in Val di Fiemme, il pattinaggio di velocità, a Tesero il fondo, a Predazzo il salto con gli sci, a Cortina il curling e lo sci alpino femminile, le gare di bob, slittino e skeleton. Infine, Anterselva, in Alto Adige, ospiterà il biathlon.