Contributi alle famiglie per promuovere lo sport dei bambini dai 6 ai 17 anni

Si tratta di contributi stanziati dalla Regione come aiuto concreto a sostegno delle famiglie in condizioni economiche meno favorevoli, per avvicinare i figli alla pratica sportiva, con un’attenzione in più ai più “deboli”. Quest’anno infatti si è deciso di riservare il 10% delle risorse disponibili alle famiglie con minori diversamente abili.

Nel 2017 la Dote Sport è stata destinata a molteplici pratiche sportive, dal calcio (31% dei beneficiari) alla pallavolo e al basket (10% per ciascuno di questi due sport), al nuoto (17% dei beneficiari).

Ne hanno beneficiato soprattutto le province di Milano con il 22% delle risorse destinate e Brescia con il 12%; seguono Bergamo con il 12%, Monza Brianza con il 9% e Varese con il 6%. In tutto, sono state più di 10 mila le famiglie che hanno ottenuto il contributo, sulle circa 19 mila domande pervenute: il 57% delle richieste è stato così soddisfatto, con una prevalenza di bambini (maschi) tra i 6 e gli 11 anni.

La Dote Sport: cos’è e chi può richiederla

Si tratta di un contributo per i costi sostenuti per le attività sportive di minori di età compresa tra 6 e 17 anni. L’attività sportiva deve avere alcuni requisiti: prevedere il pagamento di quote di iscrizione e di frequenza, avere una durata continuativa di almeno 6 mesi, essere svolta da associazioni sportive o società sportive dilettantistiche iscritte ai registri Coni, CIP o affiliate a Federazioni sportive Nazionali, Enti di Promozione sportiva o Federazioni sportive Paralimpiche,  o da soggetti gestori di impianti società in house di enti locali lombardi.

Ogni famiglia può beneficiare della dote una sola volta (o 2, in caso di presenza di più di 3 figli), con un contributo variabile in base all’indicatore ISEE. Nel dettaglio non sono ancora disponibili i criteri aggiornati specifici per l’assegnazione del contributo dote sport 2018.