Lo sport si prepara al 5G. Notizie dal Camp Nou, dall’Old Trafford, da alcuni stadi italiani…

Ancora non c’è, ma la rete 5G comincia a far parlare di sé per le soluzioni tecnologiche innovative che le compagnie telefoniche stanno sperimentando in alcuni importanti impianti sportivi.

Il 5 maggio 2018 l’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha approvato la delibera che regola le procedure per l’assegnazione e le regole di utilizzo delle frequenze per il 5G, ed in settembre è partita l’asta per l’assegnazione delle frequenze.

Il processo di evoluzione della rete mobile, (che abiliterà la Internet of things, ossia la rete che collegherà fra loro gli oggetti di uso comune: elettrodomestici, lampadine, ecc…) destinata ad aumentare ulteriormente la velocità di trasferimento dei dati, sembra ormai inarrestabile, a dispetto degli allarmi lanciati da una parte dell’opinione pubblica, quella più sensibile alla presenza di radiazioni elettromagnetiche nell’aria o che meno si fida delle interessate rassicurazioni circa la indimostrata nocività di queste.

Ma intanto, le compagnie telefoniche di tutto il mondo sperimentano soluzioni innovative che possono definirsi “propedeutiche” al 5G, e spesso sul campo dell’impiantistica sportiva.

 

Roma e Udine

La TIM ha realizzato le coperture 4.5G dello Stadio Olimpico di Roma e della Dacia Arena di Udine utilizzando, in anteprima mondiale, la soluzione XRAN di JMA, una tecnologia mobile che consente di fruire di servizi e applicazioni tipici della futura rete mobile, caratterizzata da minori consumi e maggiore semplicità di installazione rispetto agli apparati tradizionali. I tifosi potranno fruire di video 360° in HD e prodotti in tempo reale, con la garanzia di massime prestazioni di navigazione anche in presenza di un elevato numero di utilizzatori in contemporanea.

 

Barcellona

Telefónica, la compagnia spagnola, in collaborazione con il Barcellona, sta lavorando per rendere il Camp Nou il primo stadio con copertura 5G su base permanente. La tecnologia installata è basata su telecamere a 360 gradi senza cavi, situate in vari punti di tutto il Camp Nou, che, attraverso la rete tecnologica 5G di Telefónica, dovrebbe consentire allo spettatore di vedere da casa una partita come se fosse seduto allo stadio.

Londra e Manchester

In Inghilterra, pare che la Vodafone, già sponsor del Manchester United, sia in trattativa per l’implementazione di una rete 5G all’Old Trafford, storico stadio dei Red Devils. L’utilizzo della nuova tecnologia sarebbe finalizzato principalmente per il miglioramento delle trasmissioni televisive, ad esempio per condurre interviste con i giocatori sul campo utilizzando ologrammi dei presentatori presenti in studio.

Intanto, lo stadio londinese di Wembley ha trasmesso il primo evento sportivo live al mondo utilizzando una rete 5G, in collaborazione con BT Sport, sperimentando la tecnologia durante la EE Wembley Cup 2018, trasmessa in diretta su YouTube.

 

Il virtual coach del Politecnico di Milano

Ed infine notizie da Milano. Il ‘virtual coach’ è un algoritmo per l’analisi dei Big Data che studia in tempo reale grandi quantità di informazioni raccolte dalle telecamere puntate sul campo di calcio per fornire all’allenatore precise indicazioni con cui ottimizzare il modello di gioco; consentirebbe inoltre al tifoso “di inquadrare la partita con lo smartphone per seguirla attraverso la realtà aumentata” (ma cosa ci va a fare allo stadio?).

Lo strumento, pensato per la rete 5G e integrabile anche nelle piattaforme tv, viene sviluppato dai ricercatori di Math&Sport, start-up dell’incubatore (Polihub) del Politecnico di Milano. Le prime sperimentazioni sono previste in collaborazione con Vodafone Italia.