Olimpiadi invernali 2026, le candidature

Tre le città ufficialmente candidate per gli Olympic Winter Games del 2026, ufficializzate nella riunione del CIO tenutasi l’8 e 9 ottobre 2018 a Buenos Aires: Calgary (Canada), Milano/Cortina d’Ampezzo (Italia) e Stoccolma (Svezia).

A gennaio 2019 ciascuna delle città candidate dovrà sottoporre il progetto di candidatura; tra marzo e aprile una commissione esaminatrice, approntata dallo stesso Comitato Organizzativo, visiterà le città candidate e pubblicherà un report a giugno, prima della seduta decisionale che si terrà a Losanna, in Svizzera e che svelerà la sede selezionata per i Giochi Invernali del 2026.

Il Comitato Esecutivo della Commissione Olimpica ha analizzato le proposte preliminari alla luce delle nuove normative dell’Agenda Olimpica 2020, includendo una particolare enfasi sul massimo utilizzo di strutture già esistenti. Il progetto dei Giochi deve, in quest’ottica, allinearsi sempre più con i piani di sviluppo a lungo termine a livello locale, regionale e nazionale per renderli più sostenibili e con un lascito tangibile. Quest’ottica a lungo termine è già evidente nei piani avanzati dalle città candidate che propongono l’utilizzo dell’80% delle strutture esistenti, con l’aggiunta di alcune strutture temporanee, rispetto al 60% previsto per i Giochi del 2018 e 2022. Allo stesso modo, la stima dei costi operativi iniziali è del 15% inferiore rispetto a quella dei due precedenti processi.

La candidatura di Milano e Cortina

L’ufficializzazione della candidatura Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026 offre «un’opportunità di valorizzazione di livello mondiale oltre che per la Lombardia e per il Veneto, per l’intero Paese»: così il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi e l’assessore a Enti locali, Montagna e piccoli comuni, Massimo Sertori, hanno commentato la decisione con cui il Coni ha proposto le due città per la candidatura italiana ai Giochi, presentata ufficialmente a Buenos Aires in questi giorni. La decisione finale sarà presa non più a Milano (poiché la città è una delle sedi candidate) ma a Losanna, al termine della sessione 2019 del CIO prevista a giugno. «Milano-Cortina significa anche Valtellina, un territorio che si mette a disposizione con le proprie piste storiche e con le proprie località che sono apprezzate e conosciute in tutto il mondo, a partire dagli atleti che queste piste hanno avuto modo di provarle», ha puntualizzato l’assessore Sertori.

Rossi ha poi voluto sottolineare quelle che sono le implicazioni positive che già la semplice candidatura porta a vari livelli. «Si tratta di un’opportunità eccezionale che stimolerà il turismo nelle nostre montagne. A livello agonistico rappresenta un forte stimolo per i nostri atleti a progredire nei risultati, per mettere in buona luce il Paese agli occhi dei rappresentanti delle altre Federazioni. Accenderà i riflettori su sport invernali che a differenza dello sci non godono di grande notorietà, anche per questo sono certo che spronerà nei prossimi mesi migliaia di italiani ad avvicinarsi alla montagna. Se, poi, dalla candidatura si dovesse passare all’assegnazione, allora per la Lombardia, il Veneto e l’Italia le opportunità di valorizzazione saranno elevate all’ennesima potenza».

Olimpiadi 2026: gli altri candidati, Calgary e Stoccolma

Le ultime Olimpiadi Invernali si sono svolte a Pyeongchang in sud Corea mentre i Giochi del 2022 sono in programma a Beijing. Per l’edizione del 2026 sono candidate – oltre a Milano e Cortina – le città di Calgary in Canada e Stoccolma in Svezia.

Calgary è stata sede dei Giochi nel 1988 e vanta una buona esperienza nell’ospitare competizioni di questo livello. Il suo progetto prevede la ristrutturazione di diversi impianti già esistenti, limitando le nuove costruzioni, come da indicazioni del CIO per il contenimento dei costi. Tra gli impianti che saranno oggetto di ristrutturazione ci sarà il vecchio Mac Mahon Stadium, mentre saranno totalmente nuovi un complesso multisportivo con palazzo del ghiaccio e un’arena per l’hockey su ghiaccio.

Stoccolma, invece, sede di diverse competizioni di Coppa del Mondo, ha una forte vocazione agli sport invernali; propone di sviluppare i Giochi su tre aree geografiche per ospitare tutte le discipline, anche quelle come sci alpino e snowboard che richiedono una certa pendenza. Saranno costruiti ex novo lo Ski Stadium da 50 mila posti a sedere a sud-ovest di Stoccolma e l’Oval per il pattinaggio di velocità. Il curling sarà ospitato nel nuovo impianto da 3 mila spettatori.

Sopra, Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia; Giuseppe Sala, Sindaco di Milano; Giampiero Ghedina, Sindaco di Cortina d’Ampezzo; Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, affacciati dalla sede di quest’ultima, in palazzo Balbi a Venezia (foto di Andrea Merola – ANSA).