Parte l’europeo Under 21: si gioca in Italia e a San Marino

Ha inizio il prossimo 16 giugno la 22ma edizione del Campionato europeo di calcio Under 21, che si giocherà in Italia e, grazie all’accordo di cooperazione con la Federazione Calcio sammarinese, anche nella repubblica del Titano.

(Nella foto: Il San Marino Stadium durante San Marino-Scozia del 24 marzo scorso, valida per le qualificazioni agli Euro 2020.)

San Marino si affianca così agli stadi italiani che ospiteranno le competizioni: lo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna (che vedrà la partita inaugurale), l’Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena, il Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Nereo Rocco di Trieste, la Dacia Arena di Udine, e appunto il San Marino Stadium, nella località sanmarinese di Serravalle.

Lo stadio sanmarinese ospiterà tre incontri, protagonista la Croazia: martedì 18 contro la Romania, venerdì 21 contro la Francia e lunedì 24 contro l’Inghilterra. La finale si giocherà a Udine il 30 giugno; il torneo determinerà l’accesso delle squadre europee alle gare di Tokyo 2020.

 

Il San Marino Stadium

Grazie a un accordo tra la FIGC e il Credito Sportivo, sono stati stanziati circa 10 milioni di euro per l’ammodernamento degli stadi coinvolti (Tsport ha descritto il Manuzzi di Cesena e, appunto, il San Marino Stadium).

Quest’ultimo, è il più grande e capiente stadio calcistico della Repubblica. Ultimato nel 1969 e ammodernato nel 2014, è dotato di una torre servizi su tre piani, oltre a tutti gli spazi necessari per gli impegni calcistici di livello internazionale, con la tribuna nord dedicata alle esigenze dei media. La capienza complessiva è di 7.000 posti.

Sin dal 2009 il campo è stato dotato di un manto erboso ibrido, che dopo nove anni si è ritenuto di dover sostituire, anche in vista degli Europei.

Con il sistema in erba naturale rinforzata, realizzato da Limonta Sport Spa con Rappo Srl, la matrice sintetica ha una funzione protettiva nei confronti delle piantine di erba naturale, le cui radici crescono al di sotto del telo primario pur conservando una perfetta ossigenazione e permeabilità del top soil. La protezione si estende dalle corone all’apparato radicale e, grazie all’intreccio che si origina, evita gli strappi ed il sollevamento di zolle che possono avvenire in un campo di erba naturale non protetta.