Sport e inclusione: Abili sotto rete

È nato Abili sotto rete, progetto promosso dal Moige (Movimento italiano genitori) e dalla Fondazione Prima del Dopo Capodarco Onlus, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità.

L’obiettivo è sensibilizzare a una nuova cultura della disabilità organizzando un torneo di volley (la cui prima partita si è disputata il 3 dicembre) e laboratori, per persone con diverse disabilità intellettive, relazionali e di spettro autistico ed eventi e laboratori per persone normodotate. Operatori sanitari specializzati si occuperanno di coinvolgere e motivare i soggetti con disagio psicosociale, anche sulla base di un percorso di autoapprendimento e formazione su piattaforma online.

I benefici dell’attività sportiva nella disabilità

Il Consiglio dell’Unione Europea sottolinea che “lo sport è fonte e motore di inclusione sociale e viene riconosciuto come uno strumento eccellente per l’integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione sociale”. Sviluppare l’attività motoria nei bambini con disabilità intellettive significa ribaltare la loro condizione sedentaria, stimolare i processi cognitivi e affettivi, arricchire la loro interazione con coetanei e adulti. In particolare il volley fornisce a tutti i ragazzi un’esperienza di appartenenza, riconoscimento, apprezzamento e valorizzazione delle competenze e capacità sportive e atletiche, mentre la componente sintomatologica passa in secondo piano.

Obiettivi del progetto

La partecipazione ad attività laboratoriali e sportive favorisce lo sviluppo delle abilità personali, delle capacità espressive e relazionali, mentre vengono potenziate le abilità motorie, favorendo il miglioramento del benessere psico-fisico. Attraverso lo sport si promuove anche l’integrazione dei soggetti disabili con altri normalmente abili, per ridurre l’isolamento sociale.

L’inclusione, oltre l’integrazione

Se integrazione significa solo partecipazione delle persone disabili, quando queste possano trarne beneficio, inclusione è un termine ben più ampio: per essere positiva, deve sviluppare interazioni sociali mirate a includere giovani con disabilità, che entrano a far parte di un gruppo e partecipano a determinate attività, venendo sostenuti e accettati dagli altri. L’inclusione sociale è un diritto, non un privilegio, nel rispetto del miglior interesse e delle necessità individuali della persona.

Qui il link al sito del progetto: www.abilisottorete.it