Tramonti (Salerno): Struttura per ricovero di emergenza e per attività sportive

La struttura inaugurata lo scorso febbraio svolge la funzione di area coperta di prima accoglienza per la popolazione in caso di calamità naturale; in condizioni ordinarie è adibita a centro sportivo polifunzionale.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 326

A margine del servizio speciale dedicato alla ricostruzione, proponiamo due interventi che si possono considerare “preventivi” al verificarsi di una eventuale situazione di emergenza.
Il primo di questi, sulla costiera Amalfitana, è nato proprio con la finalità di destinare un’area al ricovero di prima accoglienza per la popolazione in caso di eventi calamitosi. Mentre spesso – come abbiamo visto nelle pagine precedenti – sono gli impianti sportivi ad essere riutilizzati in emergenza, qui la struttura nasce espressamente con tale finalità.
Avendone le caratteristiche dimensionali, questa viene giustamente attrezzata per fungere da impianto sportivo polifunzionale, con la speranza di non dover mai svolgere la sua funzione primaria.

Il progetto in sintesi

Nel Piano di Protezione Civile del Comune sono individuate le aree di attesa e di accoglienza per la popolazione che potrà essere tempestivamente assistita dalle strutture di soccorso. Come area di prima accoglienza della popolazione è stato ritenuto idoneo lo spazio oggetto dell’intervento in questione, in quanto non soggetto a rischio frane, alluvioni, crollo di strutture attigue, e raggiungibile attraverso un percorso carrabile da un notevole numero di abitanti ed eventuali turisti presenti sul territorio.
L’area è inserita in una superficie di circa 1800 m, comprendente una vasta zona destinata ad infrastrutture sportive, di cui il campo da calcio nella parte più a nord.
L’edificio, dalla pianta di 47 x 30,20 metri, sia per la sua localizzazione che la scelta dei materiali tiene conto dell’impatto sull’ambiente e sull’uomo: i materiali utilizzati sono naturali e compatibili con l’ecosistema e, dal punto di vista energetico, sono stati pensati al fine della massima riduzione delle dispersioni energetiche in conformità alle più recenti norme in materia. In particolare, la struttura portante è in legno lamellare incollato, con gli elementi strutturali in abete rosso e la carpenteria metallica in acciaio adeguatamente protetta contro la corrosione
Come impianto sportivo, la struttura consente la presenza di un’area di gioco attrezzata per il calcio a cinque, il basket e la pallavolo, oltre ai servizi di supporto e ad una tribuna laterale, in tubolari metallici, per 160 spettatori.

Le caratteristiche strutturali

Come abbiamo visto nelle pagine introduttive del servizio sulla ricostruzione post sisma, gli edifici che rivestono “funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità” sono soggetti a parametri ingegneristici di sicurezza particolarmente elevati.
Per la struttura in esame, occorre premettere che con un primo lotto era stata in precedenza realizzata una copertura parziale avente dimensioni in pianta di circa 26 x 30 m costituita da 5 archi principali a sezione variabile, ancorati alla fondazione in c.a. tramite appoggi metallici, aventi altezza massima di 9,5 m all’intradosso, luce 30 m circa ed interasse a 6,50 m. L’orditura secondaria è costituita da arcarecci/puntoni, con luce 6,50 m ad interasse 81 cm e sbalzo di 75 cm circa sui timpani.
Il completamento della struttura, per portarla ai 47 metri di lunghezza, ha previsto i seguenti elementi:
3 archi principali a sezione variabile, come quelli preesistenti, costituenti la struttura portante in legno lamellare incollato, prodotto secondo le norme UNI EN 14080 e DIN 1052, con tavole classificate meccanicamente e adesivi di tipo omologato. Gli elementi strutturali, di sezione rettangolare, sono realizzati con tavole d’abete rosso dello spessore massimo di 40 mm, classificate secondo norme UNI EN 14081 per classi di resistenza GL24-GL28-GL32. Le strutture sono calcolate secondo la normativa NTC 2008 per un carico permanente di 0,40 KN/mq più sovraccarico accidentale di 0,67 KN/mq oltre al peso proprio delle travi;
8 archi a sezione variabile, ancorati alla fondazione in c.a. tramite appoggi metallici, aventi luce 13,50 m circa ed interasse 6,50 m circa, delle medesime caratteristiche;
orditura secondaria costituita da arcarecci/puntoni, aventi luce 6,50 m, interasse cm. 81 e sbalzo cm. 75 circa sui timpani, come quelli preesistenti.

Il sistema costruttivo ha richiesto poi due file di travi di banchina longitudinali, controventature metalliche a croce di S. Andrea, montanti e traversi in legno lamellare e piastre metalliche di ancoraggio per la baraccatura di timpani e pareti.
Per la copertura sono stati adoperati pannelli in multistrato fenolico di spessore 19 mm, con guaina bituminosa e manto in membrana bituminosa ardesiata.
Per i tamponamenti, tavolato in abete con doppia maschiatura e travi di banchina perimetrali sui lati ciechi; tre elementi curvi in legno lamellare e doppio pannello in multistrato fenolico di spessore 9,5 mm cadauno, barriera di vapore isolante in lana vetro e telo traspirante impermeabilizzante, per la chiusura dei due timpani ellissoidali a lato valle. Infine, un timpano ellissoidale è stato realizzato in policarbonato alveolare.