Universal Design e aree naturalistiche

Sono molte in Italia le aree che presentano un grande interesse naturalistico, e sono organizzate per essere visitate secondo un percorso lineare (come i sentieri), o in maniera puntuale (come le oasi naturalistiche). Il crescente numero di persone che desiderano effettuare escursioni e visite rende necessario intervenire con opere di ingegneria naturalistica per migliorarne la fruibilità, prevedendo soluzioni legate ai principi dell’universal design.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 311

Sono molte in Italia le aree che presentano un grande interesse naturalistico, e sono organizzate per essere visitate secondo un percorso lineare (come i sentieri), o in maniera puntuale (come le oasi naturalistiche). Questi luoghi spesso presentano, per loro caratteristiche intrinseche, difficoltà di fruizione, causate da pavimentazioni e fondi sconnessi e dissestati, presenza di asperità (radici, massi, inerti sciolti, ecc.), pendenze eccessive. Il crescente numero di persone che desiderano effettuare escursioni e visite rende necessario intervenire con opere di ingegneria naturalistica per migliorarne la fruibilità, prevedendo soluzioni legate ai principi dell’universal design.
Secondo quest’ottica i requisiti che le sistemazioni delle aree e dei percorsi naturalistici devono possedere sono:
1. Articolazione dei percorsi coerente: devono essere organizzati in maniera da condurre i visitatori nei punti di maggiore interesse. A supporto di tale requisito devono essere previste anche delle soluzioni per i disabili visivi, articolate nel seguente modo: percorsi tattili per segnalare l’ingresso dell’area e segnali tattili per individuare i punti notevoli; corrimano in legno per segnalare, come guida naturale, l’andamento del sentiero o l’articolazione dell’area. Mappe tattili orientative nei punti d’ingresso e di maggiore interesse indicheranno lo sviluppo dello stesso percorso, mentre pannelli tattili con riportate le forme di alcuni elementi selezionati della flora e della fauna locali consentiranno la comprensione delle biodiversità presenti nell’area.

I sentieri devono essere organizzati in modo da non avere pendenze superiori al 5%, per facilitarne l’uso autonomo da parte delle persone su sedia a ruote o dic oloro che hanno dei passeggini al seguito.
2. Larghezza dei percorsi pedonali: è larghezza minima libera da ostacoli per consentire il passaggio delle sedie a ruote e dei passeggini. Per consentire il passaggio di almeno 2 persone la larghezza minima è di 1,50m. I percorsi pedonali non devono avere una pendenza trasversale superiore all’1%.
3. Tipo di pavimentazione: devono essere lisce, compatte, complanari ed antisdrucciolevoli. Bisogna evitare tutti quegli elementi che possono essere causa di inciampo o creare dei problemi al passaggio delle sedie a ruote, come giunti più larghi di 5mm. Sono particolarmente fastidiose anche quelle pavimentazioni realizzate in cubetti di porfido o di selce, qualora gli elementi non siano a testa piatta o presentino una superficie non complanare. In questo caso, infatti, si creano delle micro-vibrazioni che possono essere particolarmente dannose per chi si trova su sedia a ruote a seguito di un incidente automobilistico e che riporta una lesione alla colonna vertebrale. Nelle pavimentazioni naturali compattate (come la terra stabilizzata a secco, la variante è la terra stabilizzata con all’interno un legante idraulico come la malta) devono essere rimosse tutte quelle asperità che possono causare fonte di pericolo per chi ha problemi di deambulazione, come le radici e/o sassi affioranti.
4. Spazi aerei liberi da ostacoli: la posizione dei cartelli indicatori, dei corpi illuminanti, delle pensiline e, soprattutto, dei rami degli alberi aggettanti sui sentieri deve essere superiore a 2,10m per la sicurezza delle persone (protezione della testa).
5. Segnaletica visiva e tattile: l’organizzazione delle funzioni presenti deve essere organizzata con una chiara ed efficiente segnaletica visiva per coloro che hanno difficoltà cognitive, o di comunicazione come i sordi. Per coloro che hanno difficoltà visive devono essere previste mappe tattili con indicazioni “in nero”, “large print” e “braille”.
6. Protezione dagli agenti atmosferici: devono essere previste aree di sosta con delle pensiline per la protezione dal sole o dalle intemperie. Anche una adeguata ed opportuna disposizione della vegetazione consente la protezione dai raggi solari.
7. Arredo urbano: gli oggetti di arredo urbano, quali sedute, cestini portarifuti, devono essere utilizzati anche dai disabili motori e sensoriali.

Una considerazione a parte meritano i sentieri/percorsi, che possono essere distinti in funzione delle loro caratteristiche di accessibilità in:
– facilmente accessibili, con uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano ed alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;
– moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitudinale inclinato e pendenze contenute tra il 6% e l’8%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;
– accessibili con accompagnatore (accessibilità condizionata), con uno sviluppo longitudinale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l’8% (dove la superficie della pavimentazione è poco compatta o sono presenti alcuni ostacoli sul percorso), e altri parti del percorso con pendenze tra l’8% e il 12% (dove la superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli sulla superficie del camminamento).
Una caratteristica importante, oltre alla pendenza longitudinale, dei sentieri naturali, atta a garantire l’accessibilità, è rappresentata dal tipo di pavimentazione. Infatti fondi sconnessi, fangosi, sabbiosi, o composti da materiali incoerenti in genere (brecciolino o ghiaietto) risultano difficilmente praticabili dai disabili motori, oltre che dai passeggini e in certa misura anche dalle biciclette. La superficie del percorso deve, pertanto, essere compatta e possedere caratteristiche di durevolezza e resistenza alle intemperie e all’usura. L’adeguamento del percorso consiste spesso in operazioni molto semplici di rullaggio e compattazione del fondo.
D’altra parte il progettista attento, piuttosto che sentire il requisito dell’accessibilità come una limitazione, potrà interpretarlo come uno stimolo progettuale, differenziando i materiali delle pavimentazioni ed inserendo percorsi con superfici lisce; realizzando rampe, che, nel superare i dislivelli, “disegnino” il terreno, potenziando la bellezza e le qualità spaziali del sito naturale.