L’appuntamento di Arco con l’arrampicata sportiva

L’ultimo weekend di luglio è stato il momento dell’ormai tradizionale Rock Master Festival, abbinato alla tappa italiana della Coppa del Mondo di Lead e Speed. Seguito, in agosto, dal Rock Junior per gli under 14.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 322

Per le strade del centro storico di Arco il mondo dell’arrampicata sportiva è presente in ogni vetrina, ancor prima che si apra il Rock Master Village, con le tante casette in legno che ospitano, davanti e attorno alla Collegiata, le proposte delle aziende specializzate di arrampicata e outdoor.
Il clima è più che estivo: il caldo darà filo da torcere agli atleti che gareggeranno nelle varie specialità del Festival e della Coppa del Mondo nei tre giorni della manifestazione. D’altra parte siamo nel Garda Trentino, che a poca distanza dal lago, è ancora un’enclave microclimatica in grado di offrire un paesaggio quasi mediterraneo.

La storia

Con la sua parete calcarea che scende a picco dominata dal castello diruto, la cittadina – che si snoda, appunto, “ad arco” intorno alla rupe – è da almeno 30 anni legata allo sport dell’arrampicata su roccia.
Fino agli anni ’70 esisteva solo l’alpinismo: è in quel momento che cominciava a nascere l’interesse, da parte degli appassionati, verso un modo nuovo di arrampicare, su scogliere e pareti domestiche, con abbigliamento leggero e scarpette al posto degli scarponi.
Lo sport dell’arrampicata sportiva diventa ufficiale solo nel 1985 con la prima competizione internazionale a Bardonecchia, seguita l’anno dopo dall’edizione di Arco che infine, nel 1987, dò il via al primo Rock Master.
Parallelamente, si cominciavano a realizzare strutture artificiali per allenarsi “in casa”, ed alla fine degli anni ’80 nascevano le prime pareti appositamente realizzate con pannelli e appigli modulari.
Finalmente il CIO riconoscerà, negli anni 2000, l’arrampicata sportiva come sport olimpico, e vedremo così le prime medaglie a Tokyo 2020.

Il Climbing Stadium

Il Campionato del Mondo di arrampicata, che ha luogo dal 1991 con cadenza biennale, è stato ospitato ad Arco nel 2011. In quella occasione è stato messo a punto, con le attrezzature di SintRoc, il nuovo Climbing Stadium, disposto ai piedi della rupe calcarea, impianto fisso in grado di ospitare in contemporanea competizioni in tutte le discipline del climbing.
Quattro archi in acciaio, sospesi a coppie di piloni di 25 metri di altezza, sorreggono le pareti di arrampicata e la tensostruttura di copertura; su 18 metri di altezza la parete aggetta di 14 metri.
Fra le due pareti a strapiombo dedicate al Lead sono collocate le due piste per lo Speed, alte 15 metri, con due corsie parallele in leggero strapiombo.
L’impianto è completato, sul lato opposto del prato destinato al pubblico, con la parete coperta per il Boulder, alta 4,50 metri e larga 15.
L’ IFSC Climbing World Cup
L’ IFSC Climbing World Cup è un circuito internazionale di gare organizzato dall’International Federation of Sport Climbing fin dal 1989. Al termine della stagione sono attribuite quattro coppe: Boulder, Speed, Lead e Combinata. Il Rock Master Festival ospita l’unica tappa italiana dell’IFSC Climbing World Cup nelle discipline Speed e Lead.
I risultati sono visionabili sul sito: http://www.ifsc-climbing.org/index.php/component/ifsc/?view=event&WetId=7149

La tre giorni

La manifestazione di quest’anno, abbinata alla tappa italiana della Coppa del Mondo, è cominciata il venerdì, sotto un sole cocente, con le qualificazioni per la Coppa del Mondo di Lead: 95 atleti e 77 atlete in gara per i 26 posti delle semifinali dell’indomani. Nel Lead gli atleti affrontano una parete di altissima difficoltà, vince chi sale più in alto: pochi riescono a raggiungere il top, alla sommità dello strapiombo; la performance è misurata sulla base del punto più alto raggiunto prima di cadere, appesi alla corda di sicurezza.
La serata invece ha visto le premiazioni degli Arco Rock Legends Awards, presentati da Kay Rush, che vengono come ogni anno assegnati ai climber internazionali considerati più meritevoli da una giuria d’onore composta dalle più importanti testate giornalistiche mondiali. Da citare la presenza di Reinhold Messner, nominato Climbing Ambassador by Dryarn di Aquafil.
Il sabato, le qualifiche per lo Speed al mattino e le semifinali al pomeriggio. In questa specialità conta solo la velocità: va raggiunta la sommità della parete di 15 metri nel minor tempo.
Nelle qualificazioni gli atleti corrono singolarmente contro il tempo, mentre nei turni successivi si affrontano in una successione di testa a testa su due itinerari eguali e paralleli con eliminazione diretta.
Il pomeriggio di questo sabato è stato meno clemente dal punto di vista meteorologico, con un po’ di pioggia che da un lato ha reso estremamente umidi gli appigli ma dall’altro ha temporaneamente mitigato la calura, portando il termometro dagli oltre 30 gradi dell’ora di pranzo fino ai 21.
Ne è rimasta un po’ penalizzata la seconda edizione dello Street Boulder, contest non competitivo che ha visto una novantina di appassionati della disciplina affrontarsi su blocchi “cittadini”, tracciati tra le pareti del centro storico di Arco.
Per concludere la serata, le finali di Lead, in cui gli atleti arrampicano lungo un itinerario a loro sconosciuto, per questo vengono tenuti isolati in una apposita area, prima della loro prova. L’itinerario deve essere salito entro un tempo limite di 6 minuti.
La domenica, nuovamente baciata dal sole (e dagli oltre 30 gradi all’ombra) è dedicata alle competizioni-simbolo del Rock Master: il KO Boulder e il RockMaster Duel.
Dal 2015 il trofeo RockMaster è assegnato con il Duel, l’esclusiva prova ideata qui ad Arco, e che caratterizza la finale del Festival sin dal 2000. Due atleti su due percorsi di altissima difficoltà uguali e paralleli, chi arriva prima in cima per primo elimina l’altro, fino all’ultima sfida. Un mix altamente spettacolare di velocità ed alta difficoltà: poco più di un minuto per superare 25 metri di 8a.
Il KO Boulder Contest è una sfida tra 6 campioni su 4 blocchi, riservata all’élite del boulder mondiale. La competizione si articola su quattro successive prove. Ad ogni prova gli atleti hanno a disposizione tre tentativi per risolvere il blocco raggiungendo la presa sommitale. Al termine di ciascuna prova si stila una classifica tenendo in conto il punto più alto raggiunto ed il numero di tentativi. Ad ogni prova esce un atleta, fino all’ultimo blocco dove si affrontano i tre finalisti.
La tre giorni del Rock Master si conclude con le finali dello Street Boulder, ancora al Climbing Stadium.

Il weekend Rock Junior

Le giornate dedicate all’arrampicata hanno un’appendice nel weekend successivo, quando le pareti di arrampicata si aprono ai ragazzi ed alle loro famiglie.
In particolare, i giovani atleti delle squadre nazionali si confrontano nell’Under 14 Cup, una gara combinata nelle tre discipline Boulder, Speed e Lead, sulle pareti del Climbing Stadium.
Inoltre tutti i bambini dai 5 ai 13 anni possono gareggiare e giocare nel Kid’s Rock, con prove di abilità e velocità in arrampicata accessibili anche i principianti.
Infine, il Family Rock è un gioco di arrampicata in velocità a staffetta tra team famigliari costituiti da un genitore con il proprio figlio.

L’organizzazione

L’organizzazione dell’intero evento è in capo alla Società Sportiva Dilettantistica Arrampicata Sportiva Arco, Direttore di gara è Angelo Seneci, fondatore di SintRoc.