Sint Roc si occupa da molti anni di progettare e realizzare strutture per l’arrampicata indoor e anche outdoor.
Sint Roc, l’arrampicata sportiva è anche outdoor

Boulder urbano a Forte di Bard (Aosta).
Sint Roc dal 1989 fa la storia dell’arrampicata sportiva, in origine uno sport outdoor che si pratica sulle pareti rocciose naturali che dal finire del secolo scorso diventa uno sport urbano, da svolgersi in sicurezza all’interno di spazi che imitano il più possibile l’esperienza in roccia.
Dopo l’ampia diffusione delle palestre di arrampicata sportiva al chiuso, le nuove preferenze dell’utente medio hanno portato a proporre le stesse pareti artificiali anche all’esterno, inizialmente come offerta accessoria e poi sempre più come valore aggiunto dell’esperienza sportiva, elemento ormai imprescindibile per ogni nuovo impianto.


Le pareti outdoor di Sint Roc
La missione di Sint Roc è fornire ai clienti gli standard più elevati, sia in termini di qualità che di sicurezza.
Come per le strutture indoor, gli elementi per l’arrampicata all’aperto devono rispettare i requisiti della norma UNI EN 12572, che la stessa Sint Roc ha contribuito a definire sin dalla sua creazione. In particolare, i riferimenti sono: UNI EN 12572.1 – “Strutture artificiali per arrampicata – Parte 1: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per strutture artificiali per arrampicata (SAA) con punti di assicurazione” e UNI EN 12572.2 – “Strutture artificiali per arrampicata – Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per pareti bouldering”.
Naturalmente, le strutture esposte all’azione degli agenti atmosferici richiedono che i calcoli strutturali e le caratteristiche dei materiali tengano conto anche delle specifiche condizioni ambientali.
Le pareti outdoor possono essere fissate a edifici esistenti o essere autoportanti. Nel primo caso, il telaio portante sostiene il carico della struttura di arrampicata e i carichi generati dagli atleti e li trasmette agli elementi dell’edificio.


Particolare attenzione va adottata in presenza di un cappotto isolante, dove può essere opportuno installare preventivamente delle staffe in acciaio direttamente sul muro portante; per ridurre i ponti termici si installa una prima orditura orizzontale di travi su cui fissare i montanti della struttura.
Se si tratta di strutture autoportanti, oltre ai carichi propri e quelli generati dagli atleti, all’esterno vanno calcolati i carichi di neve e vento.
Per quanto riguarda le caratteristiche dei materiali, Sint Roc adotta pannelli di compensato da 18 mm con resina a doppio strato e rivestimento in sabbia di quarzo 0,1/0,4, con una griglia di 32 inserti filettati M10 al metro quadro. Se per uso interno si utilizza compensato di betulla a 11 strati con inserti zincati per le prese a bullone, per uso esterno viene utilizzato compensato marino con essenza di legno resistente a funghi e muffe. Le forme piane e l’alta densità di fori filettati per il fissaggio delle prese di arrampicata caratteristiche dei pannelli in multistrato permettono una grande flessibilità e varietà nella tracciatura degli itinerari di arrampicata. In confronto ai pannelli compositi in vetroresina, specie se esposti al sole, la resistenza risulta analoga se non superiore.

Per il rivestimento testurizzato dei pannelli si preferisce la resina poliuretanica per esterni rispetto alla resina epossidica utilizzata per le pannellature indoor: quest’ultima, esposta direttamente ai raggi solari, tende dopo qualche anno a «sfarinare», rilasciando l’inerte e facendo perdere alla struttura la «texture» granulosa.Gli inserti metallici per il fissaggio delle prese e gli ancoraggi per la corda di sicurezza sono in acciaio inox, per evitare ogni rischio di ossidazione.
Sint Roc ha realizzato diversi impianti outdoor inizialmente in Germania e in Svizzera, ma negli ultimi anni sempre più di frequente anche nel nostro paese, sia per palestre che per allestimenti temporanei.
Fra questi, l’iconico impianto di Arco, oggi rinnovato come Centro Tecnico Federale della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (nella foto sopra a sinistra durante il Rockmaster 2024), o la parete di arrampicata nel centro Pino Daniele di Caivano; nuovi impianti sono poi in via di completamento in questi mesi a seguito degli investimenti collegati al PNRR.
(Notizia a cura di Sint Roc)

