Promesse di riapertura anche per lo sport

Nel piano per la “ripartenza” è stato annunciato un programma di possibili riaperture anche per gli impianti sportivi: in attesa del decreto che metterà nero su bianco tempi e condizioni, tracciamo il percorso delineato dal Governo.

Annunciato in conferenza stampa venerdì pomeriggio, il piano per la possibile riapertura nelle prossime settimane anche delle attività sportive apre uno spiraglio per il settore, fra i più colpiti dai provvedimenti presi per prevenire il contagio da Covid-19.

In effetti è una opportunità che si era delineata già un anno fa, e che è stata poi precipitosamente cancellata con la ripresa dei contagi in autunno: in questa nuova primavera, però, abbiamo in più l’arma dei vaccini, e dobbiamo auspicare che, se le aperture previste ci saranno, non si debba più tornare indietro.

Il calendario

Premesso che protocolli e limitazioni saranno comunque dei grossi vincoli allo svolgimento delle attività, e tenendo conto che il relativo decreto non è stato ancora scritto (si attende nel corso della settimana), questo è il calendario che si evince dalla Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio e del Ministro per la Salute di venerdì 16 aprile.

26 aprile

Nelle regioni che avranno i numeri per classificarsi come “zona gialla”, i centri sportivi potranno aprire per svolgere attività solo all’aperto, compresi gli sport da contatto (calcetto, basket, ecc.).

1 maggio

Negli stadi e nei palazzetti sarà consentito l’ingresso del pubblico, in misura limitata (ancora da stabilire), differenziata nel caso di  eventi al chiuso o all’aperto.

15 maggio

Potranno aprire le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari.

1 giugno

Riprenderà l’attività delle palestre e delle piscine anche al chiuso. In ogni caso sarà prevista la prenotazione obbligatoria, oltre a tutte le altre limitazioni che già erano state delineate lo scorso anno.

1 luglio

Sarà consentita la riapertura dei centri termali e dei parchi tematici.

Ricordiamo che dettagli e protocolli saranno contenuti nero su bianco all’interno del decreto, ancora non emanato. Dobbiamo anche ricordare che le forti limitazioni nel numero degli utenti ammissibili e degli obblighi da rispettare aveva già la scorsa estate fatto desistere dall’apertura alcune attività, come quella dei parchi tematici che non avevano ritenuto conveniente aprire a un pubblico forzatamente ridotto; inoltre tutto il calendario rimane condizionato alle statistiche del contagio che potrebbero essere insufficienti a classificare in “giallo” una o più regioni, se non addirittura – cosa che nessuno auspica – peggiorare vanificando gli sforzi fatti per la “ripartenza”: i numeri, ad oggi, non sono migliori di quelli relativi a un anno fa.

Sicuramente, finché non saranno rimossi i limiti al libero accesso degli utenti, per gli impianti sportivi continuerà ad essere necessario mettere in conto una gestione assai onerosa e non facilmente sostenibile da tutti.

Crediti fotografici: Shutterstock x2 (matimix, Alexandros Michailidis).