Il Festival dei Giardini nella Valle della Loira

Intorno al castello di Chaumont-sur-Loire, in Francia, si svolge fino al 2 novembre la 34ma edizione del Festival Internazionale dei Giardini, con una ventina di realizzazioni temporanee realizzate da paesaggisti di tutto il mondo. Due i partecipanti italiani.

Il castello di Chaumont-sur-Loire (foto Mikhail Blajenov).

Abbiamo parlato nelle settimane scorse di un evento simile che si svolge in Sicilia, il Radicepura Garden Festival; in Francia, nella regione dei castelli della Loira si svolge una manifestazione simile che giunge, quest’anno, alla 34ma edizione: il Festival International des Jardins de Chaumont-sur-Loire, aperto dal 19 aprile al prossimo 2 novembre.

Dal 1992, il Festival annuale organizzato nella tenuta francese stimola la creatività dei paesaggisti di tutto il mondo che vengono selezionati attraverso un concorso internazionale.

Ogni edizione è dedicata a un tema, e prevede l’allestimento di circa 25 giardini temporanei; il tema dell’edizione ora in corso è “Il était une fois au jardin. Jardin enchanteur, jardin enchanté”  (C’era una volta in giardino. Giardino incantatore, giardino incantato).

Alle ideazioni dei partecipanti al concorso si aggiungono le proposte fatte dagli invitati del Domaine de Chaumont-sur-Loire, che hanno carta bianca per le loro creazioni.

Il Festival offre anche eventi collaterali ed è l’occasione per visitare i giardini permanenti  che circondano il castello.

Intanto è aperto il concorso per la prossima edizione: i progetti, creati su una superficie di circa 210 mq, dovranno essere consegnati entro il 4 novembre; il tema dell’edizione 2026 sarà “Le jardin fait son cinéma”.

I Giardini italiani

Due sono i team di paesaggisti provenienti dall’Italia che sono stati scelti per  l’edizione 2025.

Le jardin des reflets. Liberamente ispirato al mondo di Italo Calvino – di cui ricorre il 40mo anniversario dalla morte – il “Giardino dei Riflessi” vuole rendere visibile l’invisibile, attraverso la presenza dello specchio come elemento di connessione tra fantasia e realtà. Un caleidoscopio di specchi disseminati lungo il percorso creano un gioco di luci e ombre, di immagini reali e fantastiche; le piante abbracciano dei paesaggi arcobaleno trasformandosi e rivestendosi di tonalità diverse.

Gli specchi di diverse forme e colori – come raccontano gli autori – “ci inducono a meditare sulla ricerca del nostro equilibrio interiore e sulla realtà vissuta o immaginata”.

Le piante provengono da vivai del pistoiese.

Autori: gruppo di lavoro Verdintrecci (Marco Fosella, architetto; Sara Lamon, architetto paesaggista; Antonella Caramanica, garden designer).

Fantastico Pinocchio. Il riferimento esplicito al burattino di Carlo Collodi costituisce il fil rouge (una vera corda rossa) che si dipana attraverso il giardino collegando i diversi episodi della favola: dal Campo dei Miracoli, con i suoi falsi miti moderni, al piccolo teatro, dove si può scegliere di essere spettatori o burattini.

La corda passa tra degli specchi che riflettono il visitatore invitandolo a interrogarsi sul suo ruolo sul Pianeta; infine, la corda rossa che legava il burattino a degli ideali effimeri si rompe. Le pietre poste lungo il cammino svelano messaggi di natura, cooperazione, sobrietà: le ricchezze che fanno di noi delle vere persone.

Autori: Vivai Priola (Pier Luigi e Valentina Priola); Progetto Verde (Mauro Riello, vivaista; Valeria Filosa, architetto paesaggista; Irene Gomiero, biologa-ecologa; Claudia Alzetta, Cecilia Baschieri e Alessandro Bedin, ingegneri delle acque e foreste; Roberto Michieletto, geometra; Chiara Berra, esperta agraria.

Per l’intera rassegna dell’edizione 2025 vedi qui.

Foto del servizio: © Eric Sander

Direttrice del Festival: Chantal Colleu-Dumond