Arabia Saudita, le donne ora entrano allo stadio

È del giorno 12 la notizia della prima partita di calcio (maschile) alla quale sono state autorizzate ad assistere le donne dell’Arabia Saudita.

Come è noto, nel regno saudita la vita delle donne è soggetta a molti divieti impensabili in occidente: alcuni dei quali sono oggi in procinto di essere (timidamente) superati.

È infatti nell’ambito delle riforme volute dal principe ereditario Mohammed bin Salman che è stata annunciata – per quest’anno – l’apertura dei cinema alle donne e la possibilità di guidare l’auto, nonché, dalla scorsa settimana, l’entrata agli stadi di calcio.

A questo scopo, sono stati adattati tre stadi: quello di Gedda, della capitale Riyad e quello di Dammam. È stato infatti necessario realizzare aree riservate, bagni separati, e zone dedicate alla preghiera, poiché anche questa deve essere esercitata separatamente dagli uomini.

Il giorno 12 dunque si è svolta la prima partita, a Gedda (per la cronaca, tra le squadre di Al Hilal e Al Ittihad), alla quale hanno partecipato 4.400 donne (sui 10.000 posti ad esse dedicati). Nei giorni successivi sono state giocate le partite negli altri due stadi “aperti” al pubblico femminile.

La moderata partecipazione è comunque sintomo di una cultura ancora poco disponibile ad una vera apertura di tipo occidentale, tanto che non mancano, nel paese, le critiche all’iniziativa.

La foto che riportiamo in apertura è stata pubblicata dal Corriere della Sera di domenica 14 gennaio, a pag. 14; va tenuto presente che la maggior parte delle foto sul tema che girano in rete non si riferiscono alle partite di calcio, ma alle manifestazioni svoltesi nell’autunno scorso in occasione dell’87° anniversario della fondazione del Regno: fu in effetti la prima occasione per concedere alle donne l’ingresso negli stadi, ma per assistere a spettacoli acrobatici, musicali, e fuochi d’artificio.