La cauta riapertura al pubblico durante gli eventi sportivi

Dopo che alcune regioni avevano emesso ordinanze che consentono la parecipazione del pubblico fino a 1000 spettatori (Emilia Romagna, Veneto, e sabato la Lombardia), il governo ha deciso che la regola si applichi a tutte le prossime partite di Serie A.

(Credits: a sinistra BG/Tsport; a destra agenzia stampa Regione Lombardia).

Continuano ad essere prese in ordine sparso le decisioni circa le modalità di ripresa in sicurezza delle attività sportive, con la possibile riapertura al pubblico dei tifosi.

Interpretando le disposizioni nazionali vigenti, dopo che il ministro Spadafora aveva concesso l’ingresso di mille tifosi alle semifinali degli Internazionali di tennis al Foro Italico, la Regione Emilia Romagna prima e, subito dopo, il Veneto e la Lombardia, hanno emesso ordinanze specifiche che aprono gli impianti sportivi al pubblico degli spettatori entro il 25% della loro capienza massima e fino al numero di 1000 spettatori all’aperto o 700 al chiuso.

Per evitare disparità nel trattamento delle diverse partite di campionato, dopo una riunione d’urgenza dei ministri interessati si è deciso che tale possibilità sia estesa in modo omogeneo a tutti gli stadi che ospitano partite di Serie A, fino a quando, con un prossimo DPCM (da emanare entro il 7 ottobre) non verranno date disposizioni generali, per tutti gli sport, con limitazioni proporzionali alla capienza degli impianti e non al numero assoluto di spettatori.

Le dettagliate disposizioni introdotte dalla Regione Lombardia per garantire la sicurezza nell’apertura al pubblico sono riportate nell’Allegato 1 all’Ordinanza n.610.

Mille tifosi in uno statio da 50.000 sono quasi invisibili, ma lo sport nel silenzio degli spalti vuoti è una condizione innaturale che gradualmente dovrà essere superata.