La riforma CONI è approvata

Con la legge di bilancio 2019 è stata infine approvata la riforma che vede la nascita di Sport e Salute, società del Ministero dell’Economia, al posto della Coni Servizi. In attesa di una specifica legge da emanare.

La sede romana del Coni (foto BG per Sport&impianti)

 

Con il maxi-emendamento passato (senza discussione) alla Camera l’ultimo dell’anno, la legge di bilancio è ora in vigore.

Il testo approvato conferma l’avvio della riforma del Coni, oggetto di polemiche, sin dalla sua prima presentazione, e di accese discussioni tra il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il presidente del Coni Giovanni Malagò.

 

I contenuti

Con il provvedimento viene sancita la nascita della società Sport e Salute, in seno al Ministero dell’Economia, che andrà a sostituire la Coni Servizi, fino ad oggi braccio operativo del Coni.

Sarà quindi il Ministero a distribuire i finanziamenti a Federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva e gruppi militari.

La quota per il 2019 sarà pari al 32% delle entrate derivanti dalle imposte versate per la gestione delle attività sportive, con un minimo garantito di 410 milioni. Di questi, 40 milioni andranno al Coni per la sua propria gestione e per i compiti istituzionali di preparazione olimpica; il resto andrà alla Sport e Salute che ne distribuirà un minimo di 280 milioni alle federazioni e agli enti, sotto forma di “contributi pubblici” esenti da IVA. A Sport e Salute andrà anche il 12% dei proventi derivanti dai nuovi concorsi pronostici sportivi.

 

Il ruolo del Coni

A seguito della mediazione raggiunta nelle scorse settimane tra ministero e Comitato Olimpico, il finanziamento delle federazioni avverrà “anche sulla base degli indirizzi generali adottati dal Coni in armonia con i principi dell’ordinamento sportivo internazionale”, per mantenere i corretti rapporti con il Cio e i suoi principi di indipendenza. Sport e Salute sarà guidata da due consiglieri e un presidente di nomina governativa, ma con l’integrazione di un membro designato dal Coni.

Il Governo dovrà completare il processo di riforma dello sport nazionale con un prossimo disegno di legge specifico.