La storia del Delphinia Sporting Club di Caivano

Il centro sportivo della cittadina in provincia di Napoli, abbandonato e vandalizzato a partire dal 2018, noto oggi alla cronaca per i recenti episodi di violenza, potrebbe diventare in breve un simbolo di riscatto del quartiere. Ma ecco la sua storia.

(Le immagini, se non diversamente indicato, sono tratte da Google Earth e Google Street View).

La nascita

Il quartiere del Parco Verde (dal colore originale degli intonaci) di Caivano, di cui si parla oggi come una piazza di spaccio e di degrado, è nato, alla periferia nord del paese, in seguito al terremoto del 1980; e per la precisione con i fondi e le agevolazioni previste dalla legge 14 maggio 1981, n. 219 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 marzo 1981, n. 75, recante ulteriori interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981. Provvedimenti organici per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti). Vi si insediano famiglie di sfollati dai paesi terremotati, ma col tempo, l’incuria e la mancanza di servizi, il quartiere diventa un ghetto, dove gli unici tentativi di riscatto sembrano oggi – a quarant’anni di distanza – provenire dalla chiesa e dalla scuola, grazie all’attività, rispettivamente, del parroco don Maurizio Patriciello e della preside della scuola superiore ‘Francesco Morano’ Eugenia Carfora.

Il centro sportivo, staccato dal quartiere ma raggiungibile in pochi minuti, nasce anch’esso in base alla legge 219.

La ASD Delphinia

Il centro sportivo diventa attivo in seguito alla concessione rilasciata a favore della ASD Delphinia (delibera n.17 del 18/02/1999).

Dopo 10 anni di gestione, vengono concesse alla ASD una serie di proroghe annuali, fino a una nuova gara per il periodo 2012-2018: la concessione viene rilasciata per altri 6 anni alla stessa ASD Delphinia a decorrere dall’11 luglio 2012. Il centro risulta molto frequentato, come appare dalle pagine Facebook, che si fermano però al 2017 (immagine a lato).

Tuttavia a partire dal 2015 l’ASD concessionaria smette di pagare il canone contrattuale al Comune, il quale propone una rateizzazione degli arretrati che – a quanto riportano le cronache – non viene onorata.

Nel 2017 la SSD Delphinia Sporting Club cede il ramo d’azienda alla Delphinia 2.0 SSD, la quale (a concessione peraltro scaduta) l’8 agosto 2018 informa il Comune di non poter avviare la stagione per le condizioni in cui versa l’impianto.

Da quel momento le strutture vengono abbandonate e cominciano ad essere vandalizzate.

Il Delphinia Sporting Club: al centro, con la fila di lucernari sul tetto, la piscina; a sinistra diversi campi da tennis, un polivalente (in rosso) e un calcetto (in blu). L’edificio staccato sulla destra è il teatro/auditorium.

Il project financing

Con determinazione n. 508 del 27 giugno 2019 il Comune (in quel momento commissariato per infiltrazioni camorristiche) pubblica un avviso di manifestazione d’interesse per un intervento in project financing per riqualificare e gestire la struttura.

Il 16 settembre 2019 l’associazione temporanea di imprese (ATI) tra Alba Oriens S.S.D..A A.R. L. e San Mauro SSD ARL presenta una proposta progettuale in risposta all’avviso pubblico project financing per la gestione, valorizzazione e l’esecuzione dei lavori accessori di riqualificazione del centro sportivo. La firma del progetto è dell’architetto caivanese Antonio Laurenza (qui il quadro economico dei lavori).

In data 07/10/2019 viene indetta la Conferenza di Servizi la quale si conclude con l’approvazione (Determina n.166 del 19/02/2020). La proposta dell’ATI viene dichiarata di pubblico interesse con la delibera commissariale n. 14 del 13/08/2020. Dovrebbe a questo punto partire una procedura ad evidenza pubblica, in conformità all’art. 183, comma 15, del codice degli Appalti (all’epoca Dlgs 50/2016), per l’affidamento della concessione, con prelazione per il su richiamato proponente.

Da quel momento si hanno solo notizie non confermate circa un prossimo inizio lavori, mentre prosegue la distruzione della struttura. In seguito a un servizio di Striscia la Notizia, andato in onda il 7 giugno 2023, il nuovo sindaco di Caivano, Vincenzo Falco, eletto dopo il periodo di commissariamento, dichiara che la ditta aggiudicataria “ha chiesto al Comune un diritto di superficie, a garanzia di investimenti che sono passati da 2,4 a 7 milioni di euro. Il Comune ha dato l’incarico a due esperti, per poter assumere con tranquillità la decisione di procedere all’investimento triplicato rispetto a quello previsto dal bando di gara”.

Le nuove promesse

Questo sarebbe il punto della situazione. Se non che, la risonanza degli ultimi eventi criminosi perpetrati a quanto pare all’interno della struttura sportiva ha fatto sì che la politica si mettesse in prima fila delineando soluzioni rapide e decisive per il recupero del centro sportivo, trascurando l’eventuale procedura in corso sopra richiamata.

Prima (30 agosto) la Regione Campania dichiara che ristrutturerà il centro sportivo comunicando “la propria disponibilità ad eseguire i lavori di ristrutturazione e ad assicurare anche la gestione diretta delle attività sportive e culturali che possono essere sviluppate nella struttura”.

Quindi (31 agosto), come conferma Sport e Salute sul sito istituzionale, il Governo comunica che “Il centro sportivo Delphinia di Caivano sarà ristrutturato e riaperto entro la prossima primavera con un investimento di 10 milioni di euro e sarà gestito dalle Fiamme Oro della Polizia di Stato”.

Come nostro solito, noi ci basiamo sui documenti piuttosto che sulle dichiarazioni: non annunciamo quindi oggi se e come sarà ristrutturato il Delphinia Sporting Club: ben lieti di poter pubblicare, nei prossimi mesi, la notizia di un centro sportivo rinnovato ed efficiente.

Nota

Le informazioni riportate sono state ricostruite attraverso l’esame dei documenti citati e le notizie riportate nel corso degli anni dalla stampa locale, in particolare dai giornalisti Pasquale Gallo, Mario Abenante, Francesco Celiento, Giuseppe Meccariello.

Il murale di 15×5 metri realizzato nel maggio scorso dallo street artist Igor Scalisi Palminteri alle porte del quartiere Parco Verde, su commissione della Fondazione con il Sud.