A colloquio con Bureau Veritas per parlare di accessibilità degli impianti sportivi e delle best practice che le organizzazioni possono mettere in atto sul tema.
L’accessibilità degli impianti sportivi con Bureau Veritas
Gli impianti sportivi accessibili sono essenziali per facilitare le opportunità sportive per tutte le persone, sia che partecipino come atleti, spettatori, funzionari o volontari e indipendentemente dalle loro disabilità. Di accessibilità abbiamo parlato con l’ingegnere Alessandro Chiappa, National Market Leader – Construction & Civil Engineering di Bureau Veritas.
Nel quadro delle normative che possono guidare il progettista verso la realizzazione di impianti sportivi veramente accessibili, è stata pubblicata da circa un anno la UNI/PdR 131:2023. Ce ne illustra scopi e obiettivi?
La Prassi di Riferimento UNI/PdR 131:2023 “Accessibilità dei servizi offerti da strutture ricettive, stabilimenti termali e balneari, e impianti sportivi – Requisiti e check-list” ha proprio l’obiettivo di garantire a tutti l’accessibilità e l’uso delle strutture sportive in condizioni di autonomia, comfort e sicurezza, in conformità con i principi e le tecniche del “design for all”.
La UNI/PdR 131:2023 ha un approccio pratico e punta sulla certificazione accreditata come strumento di differenziazione e di competitività; comprende inoltre tre appendici:
- Appendice A: contiene raccomandazioni per la certificazione di accessibilità;
- Appendice B: riporta una checklist per lo svolgimento degli audit (alcuni requisiti presenti al suo interno sono essenziali per il rilascio della certificazione);
- Appendice C: fornisce un esempio di rapporto di verifica.
Le organizzazioni che gestiscono gli impianti sportivi devono adottare un approccio olistico garantendo che tutti i servizi siano progettati per essere inclusivi e accessibili a tutti. Ciò significa che tutti i servizi offerti devono essere universalmente progettati, dalla fase di avvio, alla progettazione e organizzazione dei servizi offerti presso la sede e alla gestione delle relazioni con i clienti. La progettazione di servizi accessibili ha una duplice forza: garantire che ogni fornitore soddisfi adeguatamente i requisiti di accesso dei clienti e successivamente tende a fare in modo che i fornitori di servizi collaborino tra loro per dare luogo a una catena ininterrotta di accessibilità per il cliente.
Quali sono gli elementi che definiscono la metodologia progettuale nota come “Design for All”?
“Design for All” è il termine internazionale con cui ci si riferisce a una metodologia progettuale di moderna concezione e ad ampio spettro che ha per obiettivo fondamentale la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a ogni categoria di persone, al di là dell’eventuale presenza di una condizione di disabilità; il “Design for All” è un metodo promosso dalla norma UNI CEI EN 17210:2021 “Accessibilità e usabilità dell’ambiente costruito – Requisiti funzionali”.
Tale sistema fa riferimento ai principi dell’Universal Design, ovvero:
- uso equo: gli ambienti, gli oggetti e i servizi devono essere progettati in modo da poter essere utilizzati da tutti;
- flessibilità di utilizzo: il design creato deve poter essere usato da persone con abilità diverse;
- uso facile e intuitivo: lo scopo e la funzione del prodotto sviluppato devono essere di facile comprensione;
- percettibilità delle informazioni: le informazioni fornite dal design devono essere di facile comprensione anche per chi ha esigenze e abilità diverse;
- tolleranza per gli errori: il design deve essere progettato in modo da ridurre al minimo i pericoli dovuti ad usi errati del prodotto;
- minimo sforzo fisico: il design deve funzionare con il minimo sforzo fisico;
- spazi e misure adatti per l’approccio e per l’uso: le dimensioni e lo spazio sono adatti per essere approcciati ed usati da chiunque, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche e dalle sue abilità.
Ci sono altri riferimenti significativi in merito alla accessibilità degli spazi?
I requisiti tecnici e funzionali degli spazi, inclusi quelli delle strutture sportive, vengono anche regolati attraverso le indicazioni della normativa ISO 21542:2021 “Building construction – Accessibility and Usability of the Built Environment”. La normativa specifica che: “l’accessibilità include la facilità di avvicinamento, ingresso, evacuazione e/o fruizione in autonomia di un edificio e dei suoi servizi e strutture, nonché degli spazi esterni da parte di tutti i potenziali utenti al fine di assicurare la salute, la sicurezza e il benessere personale durante lo svolgimento di tali attività”.
In fase di costruzione o ristrutturazione di un impianto sportivo, si dovrà quindi tenere conto delle esigenze di tutti coloro che sosteranno o utilizzeranno ogni ambiente: atleti, allenatori, arbitri o altre figure in campo, spettatori, operatori e addetti alla gestione, alla sicurezza, al soccorso e all’ordine pubblico.
Qual è il ruolo che può svolgere Bureau Veritas per supportare nella pratica i gestori degli impianti sportivi?
Bureau Veritas può affiancare le organizzazioni nella verifica di conformità rispetto alle best practice in materia di accessibilità e inclusività, a partire dalla fase di progettazione sino alla gestione e manutenzione dell’impianto sportivo.
(a cura di Bureau Veritas)