L’accessibilità degli impianti sportivi con Bureau Veritas

A colloquio con Bureau Veritas per parlare di accessibilità degli impianti sportivi e delle best practice che le organizzazioni possono mettere in atto sul tema.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 359

Gli impianti sportivi accessibili sono essenziali per facilitare le opportunità sportive per tutte le persone, sia che partecipino come atleti, spettatori, funzionari o volontari e indipendentemente dalle loro disabilità. Di accessibilità abbiamo parlato con l’ingegnere Alessandro Chiappa, National Market Leader – Construction & Civil Engineering di Bureau Veritas.

Nel quadro delle normative che possono guidare il progettista verso la realizzazione di impianti sportivi veramente accessibili, è stata pubblicata da circa un anno la UNI/PdR 131:2023. Ce ne illustra scopi e obiettivi? 

La Prassi di Riferimento UNI/PdR 131:2023 “Accessibilità dei servizi offerti da strutture ricettive, stabilimenti termali e balneari, e impianti sportivi – Requisiti e check-list” ha proprio l’obiettivo di garantire a tutti l’accessibilità e l’uso delle strutture sportive in condizioni di autonomia, comfort e sicurezza, in conformità con i principi e le tecniche del “design for all”.

La UNI/PdR 131:2023 ha un approccio pratico e punta sulla certificazione accreditata come strumento di differenziazione e di competitività; comprende inoltre tre appendici:

  • Appendice A: contiene raccomandazioni per la certificazione di accessibilità;
  • Appendice B: riporta una checklist per lo svolgimento degli audit (alcuni requisiti presenti al suo interno sono essenziali per il rilascio della certificazione);
  • Appendice C: fornisce un esempio di rapporto di verifica.

Le organizzazioni che gestiscono gli impianti sportivi devono adottare un approccio olistico garantendo che tutti i servizi siano progettati per essere inclusivi e accessibili a tutti. Ciò significa che tutti i servizi offerti devono essere universalmente progettati, dalla fase di avvio, alla progettazione e organizzazione dei servizi offerti presso la sede e alla gestione delle relazioni con i clienti. La progettazione di servizi accessibili ha una duplice forza: garantire che ogni fornitore soddisfi adeguatamente i requisiti di accesso dei clienti e successivamente tende a fare in modo che i fornitori di servizi collaborino tra loro per dare luogo a una catena ininterrotta di accessibilità per il cliente.

Quali sono gli elementi che definiscono la metodologia progettuale nota come “Design for All”?

“Design for All” è il termine internazionale con cui ci si riferisce a una metodologia progettuale di moderna concezione e ad ampio spettro che ha per obiettivo fondamentale la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a ogni categoria di persone, al di là dell’eventuale presenza di una condizione di disabilità; il “Design for All” è un metodo promosso dalla norma UNI CEI EN 17210:2021 “Accessibilità e usabilità dell’ambiente costruito – Requisiti funzionali”. 

Tale sistema fa riferimento ai principi dell’Universal Design, ovvero:

  1. uso equo: gli ambienti, gli oggetti e i servizi devono essere progettati in modo da poter essere utilizzati da tutti;
  2. flessibilità di utilizzo: il design creato deve poter essere usato da persone con abilità diverse;
  3. uso facile e intuitivo: lo scopo e la funzione del prodotto sviluppato devono essere di facile comprensione;
  4. percettibilità delle informazioni: le informazioni fornite dal design devono essere di facile comprensione anche per chi ha esigenze e abilità diverse;
  5. tolleranza per gli errori: il design deve essere progettato in modo da ridurre al minimo i pericoli dovuti ad usi errati del prodotto;
  6. minimo sforzo fisico: il design deve funzionare con il minimo sforzo fisico;
  7. spazi e misure adatti per l’approccio e per l’uso: le dimensioni e lo spazio sono adatti per essere approcciati ed usati da chiunque, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche e dalle sue abilità.

Ci sono altri riferimenti significativi in merito alla accessibilità degli spazi?

I requisiti tecnici e funzionali degli spazi, inclusi quelli delle strutture sportive, vengono anche regolati attraverso le indicazioni della normativa ISO 21542:2021 “Building construction – Accessibility and Usability of the Built Environment”. La normativa specifica che: “l’accessibilità include la facilità di avvicinamento, ingresso, evacuazione e/o fruizione in autonomia di un edificio e dei suoi servizi e strutture, nonché degli spazi esterni da parte di tutti i potenziali utenti al fine di assicurare la salute, la sicurezza e il benessere personale durante lo svolgimento di tali attività”. 

In fase di costruzione o ristrutturazione di un impianto sportivo, si dovrà quindi tenere conto delle esigenze di tutti coloro che sosteranno o utilizzeranno ogni ambiente: atleti, allenatori, arbitri o altre figure in campo, spettatori, operatori e addetti alla gestione, alla sicurezza, al soccorso e all’ordine pubblico.

Qual è il ruolo che può svolgere Bureau Veritas per supportare nella pratica i gestori degli impianti sportivi?

Bureau Veritas può affiancare le organizzazioni nella verifica di conformità rispetto alle best practice in materia di accessibilità e inclusività, a partire dalla fase di progettazione sino alla gestione e manutenzione dell’impianto sportivo.

(a cura di Bureau Veritas)