Legge di Bilancio 2026: nuove norme sul caro materiali e prezziario unico nazionale

Fra i provvedimenti della “manovra” in via di approvazione entro il 31 dicembre, in evidenza per i cantieri edili un nuovo meccanismo di revisione automatica dei prezzi, e l’adozione di un prezziario nazionale dei lavori pubblici da adottare entro giugno.

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La Legge di bilancio approvata dal Senato e che dovrà essere approvata definitivamente dalla Camera entro il 31, contiene alcuni provvedimenti che interessano i nostri cantieri.

Con uno stanziamento di oltre un miliardo viene fronteggiato il caro materiali che ha colpito le opere pubbliche ancora in corso che non rientrano nel perimetro del nuovo Codice appalti del 2023, andando a coprire le pendenze relative a una parte del 2025 sui ristori che spettano alle imprese.

Viene inoltre stabilizzato quanto prevedeva il cosiddetto Decreto Aiuti, con un nuovo meccanismo di revisione automatica dei prezzi per gli i cantieri relativi a gare le cui offerte erano state presentate prima del 30 giugno 2023 (che si stima siano oltre 13.000).

L’adeguamento agirà anche in deroga alle clausole contrattuali o agli indici di aggiornamento inflattivo previsti dalla normativa applicabile al contratto e sarà applicato direttamente agli stati di avanzamento dei lavori sulla base dei prezzari aggiornati ogni anno.

Per le lavorazioni eseguite o contabilizzate dal 1° gennaio 2026 fino alla fine dei lavori, i SAL dovranno essere adottati applicando i prezzari regionali aggiornati, anche in deroga alle clausole contrattuali o agli indici inflattivi previsti dal contratto.

L’adeguamento sarà del 90% per i contratti con termine finale di presentazione delle offerte entro il 31 dicembre 2021, e dell’80% per i contratti con termine finale di presentazione delle offerte compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023.

Tali somme non dovranno essere reperite attraverso stanziamenti straordinari, ma con le risorse nella disponibilità dei singoli enti appaltanti.

Il prezzario nazionale dei lavori pubblici

L’altra novità è l’adozione di un prezzario nazionale dei lavori pubblici, che dovrà essere adottato entro il 29 giugno 2026, redatto in coerenza con i criteri dell’Allegato I.14 del Codice Appalti, e sarà aggiornato annualmente.

Il prezzario nazionale non sarà vincolante né sostituirà i prezzari regionali, ma fornirà un riferimento tecnico comune per individuare le soglie di variazione territoriale, tenuto conto del contesto di riferimento, dell’oggetto dell’appalto e delle specifiche condizioni di esecuzione.

Le Regioni, le Province autonome e le stazioni appaltanti che adottano prezzari speciali sono chiamate a spiegare, in modo puntuale, le ragioni degli scostamenti dal prezziario nazionale.

Il prezzario sarà emanato con decreto dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia; è prevista presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’istituzione di un Osservatorio sperimentale per il monitoraggio dei prezzari delle opere pubbliche, con il compito di raccolta e analisi dei dati, confronto delle dinamiche di mercato, monitoraggio dell’aggiornamento dei prezzari regionali e speciali, e verifica – a campione – della congruità nell’applicazione ai contratti di importo superiore a 100 milioni di euro.

Vai all’estratto del DDL come approvato dal Senato (testo provvisorio).