Progetto White Hart Lane: il Tottenham spende più per gli operai che per la propria squadra

I lavori per il nuovo impianto degli Sprus procedono a ritmi serrati 24/7, ma con tutta probabilità la squadra sarà costretta a giocare a Wembley almeno fino al 2019.

L’impianto avrebbe dovuto essere terminato durante i mesi estivi 2018, e a fine agosto avrebbero dovuto svolgersi due incontri-test, ma la società londinese si è trovata a dover rispondere ad alcune “criticità sui sistemi di sicurezza”, ed è stata costretta a spostare i propri incontri sul terreno di gioco della nazionale inglese. Per recuperare il ritardo sui tempi la dirigenza del Tottenham ha assunto centinaia di tecnici e operai, trovando addirittura delle difficoltà nel reclutare un numero adeguato di elettricisti, e ad oggi spende per loro 3,8 milioni di sterline a settimana, contro i 2,4 che risultano dalla somma degli stipendi di tutta la squadra e dell’allenatore. Naturalmente questo incide fortemente sulle casse della società, che si è prontamente mossa per il recupero di almeno parte del capitale: gli abbonamenti stagionali per le partite degli Spurs sono i più costosi della Gran Bretagna, 2200£ contro le 1768£ dell’abbonamento per l’Arsenal o le 1250£ chieste dal Chelsea, mentre per il contratto di licenza per il naming del nuovo impianto viaggia attorno a quota 200 milioni di Sterline per dieci anni di contratto, cioè 20 milioni l’anno.