Tsport ricorda la figura di Giorgio Campanini

A un mese dalla scomparsa dell’architetto, che è stato amico e collaboratore di Tsport, ne tracciamo un breve ricordo.

Giorgio Campanini con il figlio Paolo nel loro Studio di Architettura a Torino.

L’architetto Giorgio Campanini, scomparso a Torino il 23 marzo scorso, nacque a Parma ma ha esercitato la libera professione nel capoluogo piemontese nello Studio al quale si è unito nel tempo il figlio Paolo, laureato in architettura presso il Politecnico.

Tra gli anni ’70 e il 2000 ha realizzato numerose opere, in Italia e all’estero, di architettura residenziale e scolastica, specializzandosi progressivamente nell’architettura dello sport, e in particolare con riferimento agli impianti natatori e alle strutture per il benessere (sono sue fra l’altro le prime piscine a piani e pareti mobili).

Ha fatto parte di numerose commissioni di studio e ricerca per impianti sportivi; consulente tecnico di amministrazioni pubbliche per l’edilizia sportiva, ha partecipato negli anni a numerose conferenze e dibattiti attinenti all’impiantistica sportiva.

È stato omologatore federale della FIN per il Piemonte dal 1979 al 2000, tecnico regionale CONI per il Piemonte dal 1992 al 2001, presidente di diverse altre commissioni tecniche in materia di impianti natatori.

Fra le pubblicazioni, ricordiamo l’ultima collaborazione avuta con Tsport, che ha pubblicato nella collana degli “Inserti Tecnici” il volume “Le piscine per l’idroterapia”, scritto con il figlio Paolo.

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Nell’impossibilità, in questo periodo particolare, di partecipare a cerimonie pubbliche, il comitato regionale FIN Piemonte e Val d’Aosta ha portato il saluto del Presidente Gianluca Albonico, dei Vicepresidenti e di tutto il Consiglio, annunciando, attraverso le parole del collega e amico Michele Amerio, che Giorgio Campanini sarà ricordato, a fine emergenza, con un momento pubblico “che sarà organizzato a memoria di tutti gli sportivi che in questi giorni ci hanno lasciato, ma la cui esperienza, storia e ricordo, saranno il punto di ripartenza per il nuovo futuro”.