Recupero della copertura del Grande Miglio nel Castello di Brescia

Gli edifici del Piccolo e Grande Miglio, di epoca tardo cinquecentesca, solo collocati sul Colle Cidneo all’interno del Castello di Brescia. Dopo alcuni anni di chiusura per motivi di sicurezza, sono sati oggetto di recupero e riqualificazione, per ospitarvi il nuovo Museo del Risorgimento.

L’intervento che descriviamo in questo articolo esula dalla ordinaria trattazione ospitata su Tsport e Sport&Impianti, trattandosi di un’operazione di recupero della copertura di un edificio storico con una destinazione pubblica ma non a carattere sportivo. Il lavoro è stato eseguito dalla Tipiesse, un’azienda nota soprattutto per gli interventi nell’impiantistica sportiva, ma che affronta in questo caso un’esperienza diversa.

A sinistra dell’ingresso al Castello, una volta superato il bastione di San Faustino, procedendo lungo la via principale, che con un ampio tornante sale al Mastio, si incontrano a sinistra i due edifici del Piccolo e Grande Miglio.

I due fabbricati sono confinati ad Est dalla Fossa Viscontea, e a Sud e Ovest dal ripido tornante che costituisce l’ultimo tratto di via Castello. Adibiti sia per spazi museali permanenti che per allestimenti temporanei, sono stati entrambi chiusi al pubblico per problematiche strutturali, ad eccezione del piano terra, in cui sono ospitati i plastici ferroviari e il piccolo Museo del Club Fermodellistico Bresciano.

L’intervento realizzato, che coinvolge in modo complessivo gli edifici in questione, si configura come intervento di recupero, attraverso opere di consolidamento, restauro e adeguamento funzionale, dopo cinque anni di chiusura a partire dal mese di luglio 2015, a causa di importanti problemi di degrado dell’orditura primaria in legno della copertura del Grande Miglio.

L’intervento di recupero e restauro dell’involucro degli edifici del Grande e Piccolo Miglio è finalizzato alla messa in sicurezza delle strutture di copertura degli edifici, con il completo rifacimento (nel caso del Grande Miglio) e di sola revisione del manto (nel caso del Piccolo Miglio), nonché il restauro e il risanamento degli alzati esterni.

La struttura del Grande Miglio

L’edificio è a pianta trapezoidale e si sviluppa su tre piani, e presenta tre impalcati (due solai orizzontali e la copertura}.

L’ambiente del secondo piano del Grande Miglio è sormontato da una copertura con struttura lignea a vista, sorretta internamente da quattordici pilastri a sezione quadrata. L’orditura primaria e secondaria di tale copertura sorregge dei travetti, sormontati, allo stato preesistente, da: tavelle in cotto, uno strato di guaina bituminosa, una cartella in calcestruzzo di spessore cm 3 circa non armata, e ondulina. Il manto di copertura è in coppi.

Poiché il tetto sul lato nord si estende fino ad includere il vano scala, è stata rilevata la presenza di una doppia falda:

  • la falda superiore (visibile dall’alto} raccorda la copertura del Grande Miglio alle pareti perimetrali nord del corpo centrale. La stratigrafia in questa situazione presentava un doppio strato di assito ligneo sopra i travetti, guaina e coppi in laterizio;
  • la falda interna (visibile dall’interno} chiude il piano sottotetto del Grande Miglio. La stratigrafia di questa falda, invece, è costituita unicamente dalle tavelle in cotto appoggiate ai travetti lignei.

A seguito del riscontro di uno “spanciamento con fessurazione” nel controsoffitto in cartongesso, ancorato alla struttura portante della copertura nella ristrutturazione del 1997 del Grande Miglio, a inizio luglio 2015 è stato accertato il collasso di una trave in legno primaria sul lato Sud-Ovest della copertura. Il collasso è stato senza dubbio alimentato dalla presenza di tarli. La rimozione di una porzione del primo livello di cartongesso ha evidenziato il collasso anche di un’altra trave in legno di castagno primaria situata sulla falda a sud, probabilmente compromessa dalle infiltrazioni d’acqua.

I controsoffitti sono stati pertanto completamente smantellati e la copertura è stata immediatamente puntellata. Dal marzo 2016 gli spazi del Museo del Risorgimento nel Grande Miglio sono stati chiusi al pubblico. Il progetto rispondeva quindi all’impellente bisogno di incrementare la sicurezza strutturale, al fine di consentire la riapertura del Museo e la fruizione da parte della cittadinanza di tale patrimonio.

Il degrado del legno è esteso a tutti gli elementi, seppur con livelli di gravità differenti: tuttavia i risultati ottenuti non solo dalle indagini visive, ma soprattutto dalle analisi strumentali evidenziavano l’impossibilità di procedere al mantenimento e al riuso degli elementi esistenti.

Per quanto sopra, si è ritenuto opportuno procedere alla completa sostituzione dell’orditura della copertura, adottando per i nuovi elementi lignei legno massiccio di larice, al fine di garantire i requisiti di sicurezza strutturale richiesti dalle vigenti Normative Tecniche.

Il rifacimento della struttura di copertura

L’intervento ha interessato tutta la struttura di copertura del Grande Miglio. La strada del consolidamento dei singoli componenti non è risultata infatti percorribile, in particolare perché non offriva le necessarie garanzie di sicurezza, in considerazione dello stato di degrado dei legni e della concezione strutturale complessiva del tetto, visibilmente “disordinata” e scarsamente funzionale. In seguito alla valutazione anche della sua scarsa “originalità” e storicità, desumibile da numerosi interventi di rimaneggiamento riscontrati nel corso delle indagini e dalla ricerca storica, l’intervento pertanto propone la riconfigurazione dello schema strutturale con l’utilizzo di legno massiccio in essenza di larice, nel rispetto delle geometrie e delle quote originali, in modo tale da evocare il più possibile l’immagine della copertura rimossa, ma disponendo gli elementi lignei in modo tale che si trovino nelle condizioni di poter assolvere le funzioni statiche richieste con l’indispensabile livello di sicurezza.

La copertura a padiglione si sviluppa al di sopra dei locali del Grande Miglio e del corpo scala di collegamento con il Piccolo Miglio. Analogamente all’esistente, sul lato nord, è stata mantenuta una doppia falda: la falda superiore raccorda la copertura del Grande Miglio alle pareti perimetrali del vano scala; la falda interna, invece, ha la funzione di restituire simmetria alla copertura a vista sulla grande sala al secondo livello, mascherando la presenza del sottotetto sopra il vano scala.

Gli elementi lignei primari e secondari della nuova copertura sono stati dimensionati in modo tale che la nuova copertura possa assolvere a diverse esigenze: classe di esercizio e durata del carico, tenendo conto di due condizioni di carico distinte, permanenti e accidentali; resistenza al fuoco; azione sismica.

Le operazioni hanno interessato limitatamente e ove necessario le murature perimetrali e i pilastri, con il fine di garantire gli appoggi della nuova copertura.

Dato il forte degrado della copertura, esclusa la possibilità di recupero e riabilitazione strutturale degli elementi esistenti, si è proceduto con il suo completo rifacimento, pur rispettando le caratteristiche materiche ed estetiche dell’esistente.

In modo sintetico, le operazioni hanno previsto lo smantellamento completo della copertura del Grande Miglio, con il recupero dei materiali da reimpiegare (coppi e tavelle} e lo smaltimento dei restanti; il rifacimento con una nuova struttura portante con travi in legno massiccio di larice austriaco e la posa delle tavelle in cotto sui nuovi travetti, reimpiegando le esistenti, con eventuali integrazioni di manufatti della stessa natura; la creazione di una copertura scatolare con pannelli in multistrato fenolico, connessi con fasce coprigiunto chiodate ai pannelli, e correnti di acciaio; barriera al vapore, pannelli isolanti e guaina impermeabilizzante per il miglioramento dei requisiti prestazionali della copertura; coppi in cotto di recupero, provenienti dallo smontaggio della stessa copertura e con eventuali integrazioni di manufatti della stessa natura, posati con fermacoppi in acciaio.

Per quanto riguarda la doppia falda a nord, la stratigrafia della falda superiore ha richiesto il fissaggio di un doppio strato di assito ligneo al di sopra dei travetti, in sostituzione delle tavelle, a replicare la situazione esistente. La stratigrafia della falda inferiore, invece, è caratterizzata unicamente dalle tavelle in cotto appoggiate ai travetti lignei e sormontate da doppio assito grezzo. La falda superiore scarica ancora il proprio peso sulla muratura a nord del Grande Miglio e parzialmente sulle travi terzere e sui puntoni della falda interna, che risulta così sollecitata sia dal proprio peso, sia del peso della falda superiore.

Per quanto riguarda il tetto del Piccolo Miglio è stata effettuata la sola verifica e riparazione del manto di copertura, con la sostituzione degli elementi ammalorati nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e dei materiali e delle normative di settore.