Seattle (USA): la Climate Pledge Arena

La prima arena al mondo certificata a impatto zero netto nasce dalla riqualificazione di
un impianto nato per la Seattle World’s Fair del 1962. Aperta nell’autunno scorso, ospita il basket della Seattle Storm e l’hockey su ghiaccio della Seattle Kraken, oltre a eventi e concerti di musica dal vivo.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 344
climate pledge arena seattle
(credit: Climate Pledge Arena)

Il Climate Pledge, fondato da Amazon e Global Optimism nel 2019, è un impegno da parte di aziende di tutto il mondo a raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2040.
Quando la città di Seattle ha deciso di reimmaginare e riqualificare lo storico punto di riferimento costruito originariamente per l’esposizione mondiale del 1962, i progettisti di Populous – con Amazon come partner per i diritti di denominazione dell’arena – hanno finalizzato l’approccio progettuale alla soddisfazione del Climate Pledge, tanto da portare l’Arena a diventare la prima al mondo ad ottenere una certificazione a zero emissioni di carbonio dall’International Living Future Institute.
Oggi la Climate Pledge Arena è la più grande arena della regione, un luogo completamente nuovo costruito sotto un tetto preesistente, che rivitalizza un punto di riferimento storico, sede dei Seattle Kraken della NHL, dei Seattle Storm della WNBA, e di concerti dal vivo e altri eventi, con una capacità che può variare dai 17.100 spettatori per l’hockey ai 18.100 per il basket.

Tutela storica e paesaggistica

L’intervento ha comportato una particolare attenzione al luogo storico realizzato nel 1962. La copertura pesante circa 20 mila tonnellate è stata temporaneamente sospesa mentre al di sotto venivano scavati mezzo milione di metri cubi di terra, quasi raddoppiando gli spazi preesistenti; sono inoltre state restaurate le bellissime pareti di vetro, ciò che consente di camminare lungo il perimetro vedendo sempre l’interno dell’arena.
L’arena si colloca all’interno di un parco, e l’operazione ha ottenuto l’approvazione dell’ufficio tutela del paesaggio di Seattle e del National Park Service. In particolare, intorno al perimetro del sito sono stati preservati 67 platani monumentali.

I display video

A differenza di altri display video per arene, la Climate Pledge Arena vanta i primi tabelloni professionali per arene a doppia sospensione al mondo. Dietro questo design caratteristico si nasconde un’analisi approfondita dell’azione sul ghiaccio e sul campo da gioco per l’hockey e il basket, della visuale degli spettatori e degli atleti e della flessibilità per gli spettacoli e i concerti. Il posizionamento così studiato consente al pubblico la massima partecipazione alle azioni degli atleti.
Inoltre, delle 59 suite di lusso realizzate, 19 sono tunnel club situati sotto la tribuna, che danno una vista ravvicinata dei giocatori mentre camminano dagli spogliatoi al ghiaccio o al campo.

Sostenibilità

La struttura è alimentata esclusivamente da fonti di energia rinnovabile, compresa l’energia solare sul tetto dell’atrio. La progettazione del sito prevede forti collegamenti con la monorotaia e offre spazio per le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici e i servizi di parcheggio delle biciclette. Il progetto implica anche sistemi di conservazione dell’acqua, come la raccolta dell’acqua piovana dal tetto per trasformarla nel ghiaccio per la pista, e iniziative a zero rifiuti. All’interno è presente un muro di 70 metri con vegetazione appesa su di esso, una visione di Amazon che Populous ha concretizzato. Lo spazio dispone anche di un muro a LED che spiega l’importanza di sviluppare un’arena a zero emissioni di carbonio.

La Climate Pledge Arena è uno degli investimenti privati più significativi del Nordovest Pacifico nella storia dello sport e dell’intrattenimento. Il design di Populous sfida lo status quo per creare un’arena funzionale e iconica, dai videoboard all’ampia piazza esterna universalmente accessibile. Contribuisce anche a un movimento critico all’interno dell’industria per la transizione dell’ambiente costruito da uno dei maggiori contribuenti di emissioni di gas serra a una soluzione centrale alla crisi climatica.