Nuovo Stadio San Siro. Si, ma l’Urbanistica?

La presentazione delle due ipotesi di progetto per il nuovo stadio milanese si accavalla con l’iter di approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio. Con qualche incongruenza logica.

(Stralcio della tavola D.01 del Documento di Piano del PGT di Milano adottato con del. di CC n. 2 del 5/03/2019)

Dopo la presa d’atto del parere dei nove Municipi, la Giunta milanese ha approvato venerdì 27 la proposta di delibera di Consiglio Comunale relativa all’approvazione definitiva del nuovo Piano di Governo del Territorio, comprendente il Documento di Piano, la variante del Piano dei Servizi, e la variante del Piano delle Regole, adottato il 5 marzo scorso. Mercoledì 3 ottobre comincia la discussione in aula.

È questa la notizia, non la presentazione dei grandiosi progetti per il nuovo stadio a San Siro, avvenuta la settimana precedente, e sulla quale non ci siamo precipitati quanto tutti gli altri organi di stampa.

Beninteso, nulla da eccepire sulle caratteristiche e sulle qualità dei progetti messi a confronto, quello di Populous e quello di Manica Sportium: lo studio Populous è oltretutto un ospite costante da un decennio sulle pagine di Tsport. Per completezza d’informazione riproduciamo anche noi in galleria i due progetti diffusi dall’ufficio stampa di Inter e Milan.

Progetto Populous:

Progetto Manica:

Ma se l’enfasi delle presentazioni è puntata sullo stadio in sé, giocando sul tema “vi piace di più il quadrato con le guglie o i due anelli intrecciati?”, poco risalto è dato a quelle due o tre torri che si affacciano timidamente al bordo dei rendering.

È chiaro a tutti che l’intervento previsto per reggersi economicamente deve fondarsi su delle volumetrie extra-sportive, cosa del resto prevista dalla cosiddetta “legge sugli stadi” (che in effetti è un comma della legge-omnibus di fine 2013 successivamente modificato e integrato, diventando l’art. 62 della legge 21 giugno 2017 n.96). Ne abbiamo già visto gli effetti sull’ormai annoso progetto dello stadio della Roma.

Il Piano di Governo del Territorio

Ma ricollegandoci alla notizia iniziale: abbiamo adottato – e stiamo per approvare definitivamente – un ricco, corposo e articolato Piano di Governo del Territorio (PGT) per la città di Milano. Chi vuole esaminarlo può trovarlo integralmente pubblicato sul sito del Comune.

Il PGT si pone degli obiettivi, ne trae delle conclusioni operative sul territorio, prevede operazioni strategiche e regole comuni, detta indici e modalità di intervento.

L’attuale profilo di Milano vista dalle coline della Brianza (foto BG-sport&impianti)
L’attuale profilo di Milano vista dalle coline della Brianza (foto BG-sport&impianti)

Leggiamo qualche passo dalla relazione al Documento di Piano.

Obiettivi quantitativi: dove andare. La determinazione degli obiettivi di sviluppo complessivo per Milano 2030 è frutto di molteplici fattori, che incrociano domanda e offerta. Sul fronte dell’offerta, la normativa regionale per la riduzione del consumo di suolo impone modalità nuove per il dimensionamento del Piano, dovendo tener conto dell’effettivo fabbisogno residenziale”.

Disposizioni normative. La L.R. 31/2014, nello stabilire un chiaro e stretto rapporto fra obiettivi quantitativi del piano e politiche di riduzione del consumo di suolo e di incentivo alla rigenerazione urbana, di fatto indica la necessità di reimpostare anche la metodologia di calcolo della capacità insediativa del piano partendo dagli scenari, stimati statisticamente su base demografica, rispetto alle soglie temporali nei confronti delle quali il piano propone e progetta lo sviluppo del territorio (scenario medio 2030).

Il quadro che ne scaturisce permette di ipotizzare una capacità insediativa del piano in grado di rispondere flessibilmente agli scenari di proiezione demografica di riferimento. In particolare, i dispositivi che agevoleranno la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente permetteranno, senza incremento di consumo di suolo e nuove volumetrie, di rispondere in modo più efficace e adattabile alla domanda reale”.

…Tra questi, gli interventi che hanno una maggiore ricaduta sul dimensionamento complessivo del Piano sono: la rigenerazione all’interno delle Grandi Funzioni Urbane (1.725.249 m² di ST), con la previsione complessiva di massimo 603.867 m² di SL per funzioni accessorie, prevalentemente legate alle attività economiche; (…) …il superamento dell’indice unico pari a 0,35 m²/m² esclusivamente mediante il trasferimento dei diritti edificatori o la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale”.

stralcio dalla tav. 19 dell’Atlante allegato alla relazione del PGT
Stralcio dalla tav. 19 dell’Atlante allegato alla relazione del PGT. In marroncino l’area GFU San Siro-Trotto.

 

Dal PGT allo Stadio in variante

Ora, l’area di San Siro è definita, nel nuovo PGT, come area per le “Grandi Funzioni Urbane” (GFU, in marroncino nella mappa), e l’articolo 16 delle Norme di Attuazione prevede:

“A ciascun ambito e sottoambito per GFU è riconosciuto l’indice di edificabilità (IT) unico proprio del Tessuto Urbano Consolidato pari a 0,35 mq/mq di SL per la realizzazione di funzioni urbane accessorie o comunque compatibili con la GFU. Tale indice corrisponde all’indice di edificabilità (IT) massimo”.

Il progetto per il nuovo stadio e accessori, secondo la “legge” sopra menzionata, può essere approvato attraverso il meccanismo delle conferenze di servizi tra tutti gli enti interessati, con la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera: “il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale”.

Ma il punto non è questo: i grattacieli necessari affinché “tornino i conti” economici richiedono il doppio della volumetria prevista in modo certosino dal PGT che è in via di approvazione.

Che senso ha dunque tutta la macchina dell’urbanistica se, una settimana dopo aver deliberato un Piano, si può deliberare una scelta che lo contraddice?

(E qui abbiamo parlato solo di volumi, senza toccare altri temi in campo, come quello della conservazione o meno del vecchio Meazza).

In consiglio comunale si sono già levate molte voci perplesse o addirittura contrarie: che sia per ragioni tecniche o piuttosto per ragioni meramente politiche, la strada è ancora incerta. Non possiamo che ribadire la conclusione dell’”opinione” pubblicata su Tsport 328: per ora, il tramonto di san Siro è ancora lontano.