Chi Non Salta: a Cinisello Balsamo una mostra su calcio, cultura e identità

Il progetto espositivo a cura di Matteo Balduzzi raccoglie i lavori di oltre 30 artisti, con l’intento di indagare sul ruolo sociale, umano e anche politico, che il gioco del calcio ha in Italia e nel mondo.

Ha preso il via in concomitanza con il torneo Euro 2020 di Fifa il progetto Chi Non Salta, in mostra al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Mi) fino al 24 di Ottobre 2021, che raccoglie opere di più di 30 artisti, realizzate nell’arco di quasi 50 anni. La mostra analizza il calcio, giocato e fruito, in quanto strumento di affermazione, di determinazione identitaria e di consolidamento del senso di appartenenza.
L’esposizione si articola in tre blocchi distinti, che offrono uno sguardo di approfondimento ad altrettante forme di relazione tra l’uomo e il calcio: un’introduzione, incentrata sul rapporto tra arte e calcio, e due sezioni principali, una sul “calcio osservato” e l’altra sul “calcio giocato”.

L’introduzione di Chi Non Salta, che si trova al piano terra della sede espositiva, introduce l’osservatore all’idea di calcio come collante sociale, come elemento di coesione talmente capillare da trovare appassionati sostenitori anche negli ambienti, a volte troppo snob per un argomento così nazionalpopolare, della cultura e del benpensare. Opere collettive e installazioni interattive decisamente contemporanee si affiancano così al volto noto di Pasolini, il più noto fra i testimonial del connubio arte / pallone, ritratto a Centocelle in una immagine del 1960 di Federico Garolla.

Il primo piano è dedicato alla sezione sul “calcio osservato”, e offre uno sguardo dentro agli ambienti della tifoseria organizzata, esaltandone le similitudini con alcuni aspetti della fede religiosa: l’intera sezione, per esempio, si fruisce accompagnati dall’installazione audio Non Sarai Mai Solo, dell’artista Ruth Beraha, che consiste nell’interpretazione in chiave “coro sacro” di due cori del Livorno Calcio da parte del Coro Rodolfo del Corona. Al fianco di diverse raccolte fotografiche, poi, completano questo primo capitolo della mostra una serie di raccolte di “cimeli ultras” risalenti a diversi periodi storici, dagli anni 70 ad oggi.

Per concludere, al secondo piano del Museo di Fotografia Contemporanea si trova l’ultimo capitolo del progetto espositivo Chi Non Salta, dove sono raccolti una serie di lavori tutti in qualche modo dedicati al “calcio giocato”. Fra un’installazione video e un progetto collettivo troviamo anche alcuni splendidi scatti di grandi nomi della fotografia: Basilico, Jodice, Ventura, Abati. A conferma del fatto che esiste un dialogo storico fra arte e gioco del calcio, del tutto simile a quello più classico e antico fra l’arte e la religione.