Rifacimento pista di atletica a Gemona (Ud)

I lavori alla pista di atletica di Gemona del Friuli, in provincia di Udine, hanno comportato il rifacimento totale della pavimentazione.

A fine giugno si sono conclusi i lavori alla pista di atletica di Gemona del Friuli, in provincia di Udine.

Il centro polisportivo di via Velden è stato costruito dall’Amministrazione Comunale di Gemona del Friuli all’inizio del 1975 (prima del disastroso terremoto del 1976): i lavori furono realizzati per fasi successive nell’arco temporale di una decina di anni.

Alla base c’era un progetto generale che prevedeva la costruzione di un campo da calcio, di una pista di atletica leggera con gradonate, di un fabbricato servizi con spogliatoi, magazzini e locale quadri, di un fabbricato con servizio, ripostiglio ed una piccola saletta.

Le strutture sportive comunali sono intensamente utilizzate durante tutto il corso dell’anno per lo svolgimento di varie attività sia a livello amatoriale che agonistico e costituiscono un ottimo impianto per lo svolgimento di manifestazioni sportive a livello regionale e nazionale.

Dall’alto, particolari della curva lato siepi e del rettilineo

Il nuovo intervento alla pista di atletica di Gemona

Lo stato dell’impianto risultava ancora discreto, tenuto conto della sua omologazione che risale al luglio 2011 e dei problemi rilevati anche in altri impianti sui teli prefabbricati di colore rosso prodotti in quegli anni.

Si tratta di un impianto omologato a 6 corsie, dotato di doppia partenza, lunetta per salto in alto all’interno della quale si trova anche la parte finale del lancio del giavellotto, con pedana del getto del peso e dei lanci di disco/martello esterne a questa ma subito a ridosso.

Il campo centrale in erba è stato dato da alcune stagioni in gestione alla locale società di rugby e viene utilizzato per i lanci soltanto durante le manifestazioni ufficiali.

L’intenzione dell’Amministrazione Comunale (già evidenziata durante la richiesta di finanziamento per il bando Sport e Periferie 2022) era quella di procedere con la rimozione della pavimentazione esistente, che si stava indurendo, la revisione dei cordoli, il rifacimento del tappetino di asfalto per riallineare le pendenze, fino a rifare il manto di pavimentazione sportiva.

Verificato lo stato di degrado della pavimentazione in prefabbricato di gomma, si è deciso di intervenire con un progetto che, mantenendo inalterate le misure e le geometrie della pista e delle zone salti già omologate, potesse riqualificare complessivamente l’impianto di atletica leggera.

Pertanto, la pista a 6 corsie comprensiva della corsia dei 3.000 siepi, della lunetta dell’alto e pedana del giavellotto, delle pedane del salto in lungo/triplo sono state rifatte mediante rimozione del manto e posa di una nuova pavimentazione “sandwich” da 13mm. (10+3 mm).

Considerando inderogabile la rimozione del manto, si è deciso di adottare la tecnica del retopping sulla sola pedana del salto con l’asta che, trovandosi isolata, sarebbe stata molto più difficile da raggiungere nonché oneroso per l’asfaltatura. Sulla superficie preesistente, opportunamente levigata, è stata quindi incollata una nuova pavimentazione sempre del tipo sandwich misto da 8mm. (5+3 mm.).

La differenza di spessore tra i due materassini in SBR (10mm. sul nuovo, 5mm. sul retopping) è dato dalle caratteristiche meccaniche residue dal manto, che concorre a raggiungere i valori minimi normativi; la finitura finale è la medesima.

La pista di atletica, pedane salti e lanci

La pista di atletica di Gemona consta di 6 corsie di larghezza ciascuna 117 cm (+5 cm di riga) per un totale di 732 cm (737 cm compresa la riga interna), delimitata sia internamente che esternamente da cordonate prefabbricate in cls di tipo stradale, poste “sdraiate” su batolo in calcestruzzo.

La larghezza della pista di circa 750 cm costante consente di avere uno spazio interno tra cordonata e linea prima corsia di circa 3/4cm, così come sull’esterno della linea della sesta corsia una fascia di circa 8/9cm, garantendo in ogni punto uno spazio di pavimentazione sufficiente per la tracciatura delle linee.

Per la realizzazione dell’intervento è stata quindi effettuata la rimozione completa del manto ed il suo trasporto in discarica come rifiuto “speciale” non tossico; successivamente si è proceduto con la fresatura del manto in asfalto esistente nella sola curva Nord che, seppur in buone condizioni, non poteva garantire la perfetta planarità richiesta all’atto dell’omologazione considerando le minime pendenze concesse per lo scolo dell’acqua piovana.

Per poter livellare correttamente le pendenze e garantire il rispetto normativo è stato posizionato su tutto il perimetro sia interno che esterno un tubolare in acciaio, consentendo così un più facile raccordo del terreno esterno e un miglior drenaggio delle acque meteoriche; tale cordolo è stato collocato sopra le cordonate in cls esistenti, consentendo così di impostare le quote e le pendenze nel pieno rispetto dei parametri FIDAL (<1% trasversale).

Successivamente è stata effettuata la stesura di un tappetino di finitura in asfalto da 3 cm. che garantisce un fondo omogeneo e compatto, adatto alla successiva posa della pavimentazione sportiva.

Dopo aver atteso un congruo periodo di tempo per consentire all’asfalto di espellere e ripulirsi dell’emulsione superficiale, è stato posato un manto omologato IAAF tipo sandwich misto seguendo i seguenti passaggi:

  1. telo prefabbricato in gomma SBR dello spessore di mm. 10 avente peso non inferiore 7,50 kg/mq applicato mediante collante poliuretanico bicomponente in ragione di 1 kg/mq;
  2. strato impermeabilizzante (turapori) in mescola di resina poliuretanica bicomponente colorata e polvere di terpolimero EPDM pure colorata, posta in opera con speciali frattazzi, per una quantità di mescola di kg/mq 1,25;
  3. strato superficiale di usura dello spessore di mm 3, costituito da colata autolivellante in resina poliuretanica bicomponente colorata, in ragione di kg/mq 2,10, posta in opera con rabbielli dentati e successiva semina manuale o meccanica di granuli di terpolimero (EPDM) pure colorati, di granulometria mm 1,00/3,50, in ragione di kg/mq 4 eseguita sullo strato di resina bicomponente non ancora catalizzata per ottenere il parziale inglobamento nella stessa;
  4. aspirazione meccanica dei granuli in eccesso non perfettamente legati, in maniera da formare un tappeto continuo ad alta resistenza ai raggi UV, agli agenti atmosferici ed all’azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo, antiriflesso.

Il tutto completato dal riposizionamento del cordolo in alluminio esistente (ancora in buono stato e quindi riutilizzabile), dalla nuova segnaletica fissa orizzontale delle corsie, dei salti, delle partenze, dalla doppia targhettatura (interno ed esterno).

Per quanto riguarda la corsia dei 3.000 siepi ne è stata corretta la geometria realizzando una nuova cordonata interna e raccordando la nuova superficie con l’esistente.

Per le pedane dei salti in estensione sono state riadattate le buche, dotandole di desabbiatore e riposizionando le battute per migliorare l’attività dei ragazzi.

Per il salto con l’asta, come si è detto, è stato effettuato l’intervento di ricostruzione (retopping) su manto sintetico prefabbricato, che prevede il ripristino di parte dello strato di base e dello strato di usura.