Cambiamento climatico: cosa può fare lo sport

Da una parte il cambiamento climatico è già in corso e il mondo dello sport si deve necessariamente adattare. Dall’altra, lo sport deve attivarsi, come tutti i settori, per contrastare questo cambiamento, riducendo sprechi ed emissioni. Aziende e organismi governativi si sono attivati in questo senso e il coinvolgimento è sempre più ampio.

Emozionante, critico e molto maturo – forse troppo – per una sedicenne: così è stato il discorso dell’attivista svedese Greta Thunberg alla Cop24 rivolto ai leader mondiali e contro il cambiamento climatico.

La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso.

Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. 

Greta Thunberg

Greta Thunberg alla Casa Bianca il 13 settembre scorso (foto Aarion-Schwartz/ Shutterstock)
Greta Thunberg alla Casa Bianca il 13 settembre scorso (foto Aarion-Schwartz/ Shutterstock)

 

UN Sports for Climate Action

Presso l’Olympic Museum si sono riuniti i firmatari di UN Sports for Climate Action, per definire i prossimi passi per il cambiamento climatico, in un evento che anticipa il Climate Summit che si terrà a New York. «La comunità sportiva, ancora una volta, ha dimostrato che il suo potere si estende molto al di là del campo da gioco» – ha dichiarato il principe Alberto II di Monaco, membro IOC e presidente della commissione IOC per la sostenibilità. L’accordo UN Sports for climate è l’opportunità migliore per usare tale potere aiutando il mondo ad affrontare il problema del cambiamento climatico nel nostro pianeta. L’iniziativa è stata sviluppata da IOC e lanciata nel dicembre 2018 durante il COP 24, il dibattito sul clima; una richiesta per la comunità sportiva, affinché si unisca per sviluppare un’agenda sul clima, aderendo a cinque principi: promuovere la responsabilità ambientale, ridurre l’impatto climatico, educare all’azione, proteggendo il clima, promuovere un consumo responsabile e sostenibile e raggiungere l’azione attraverso la comunicazione.

I firmatari di UN Sports for Climate Action ospitati dal IOC presso l’Olympic Museum (foto ufficiale)
I firmatari di UN Sports for Climate Action ospitati dal IOC presso l’Olympic Museum (foto ufficiale)

Il meeting ha rappresentato il lancio dei gruppi di lavoro, con il compito di implementare l’accordo; i partecipanti hanno discusso lo scopo dei principi dell’accordo, potenziali gap e meccanismi per misurarne l’impatto e il livello di coinvolgimento delle diverse organizzazioni sportive. Ben 80 organizzazioni sportive hanno aderito all’accordo, incluse 14 Federazioni Internazionali Sportive FIS e le Commissioni Organizzative per le prossime tre edizioni dei Giochi Olimpici: Tokyo 2020, Beijing 2022 e Parigi 2024. Il meeting si è svolto come fase anticipatoria del Summit UN Climate Action del 23 settembre 2019 a New York.  Il Summit ambisce ad aumentare l’ambizione e ad accelerare le azioni che implementino l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico, mostrando coinvolgimenti concreti da parte dei governi, delle imprese e della società civile. La sostenibilità è uno dei tre pilastri dell’Olympic Agenda del 2020, mappa strategica per il futuro del Movimento Olimpico e il cambiamento climatico è un punto chiave del lavoro della IOC in tema di sostenibilità, in linea con la sua visione che punta a “costruire un mondo migliore attraverso lo sport”. Come leader del Movimento Olimpico, IOC assiste IFs e le Commissioni Olimpiche Nazionali (NOC) nell’integrare la sostenibilità nelle loro operazioni e incoraggiare gli atleti a far leva sulle proprie capacità e sulla propria influenza per far avanzare la sostenibilità globale.

Qui il testo dell’accordo.

 

 

 Aziende in campo: l’esempio di Nike

Tra le aziende che lavorano nel mondo dello sport, Nike ha avviato il progetto “Move to zero”, piano di sostenibilità progettato per “proteggere” il futuro dello sport che comprende l’obiettivo di impianti a energia rinnovabile al 100% entro il 2025 e zero emissioni. Move To Zero non coinvolge un solo prodotto o delle partnership; si tratta più di un “viaggio” globale. A rischio ci sono gli sport invernali, per la perdita di luoghi di pratica e di gara, ma lo stesso vale anche per altri sport, considerando l’aumento costante delle temperature medie. Grande investimento è stato fatto nel design, focalizzandosi sulla scelta di materiali sostenibili, sul riciclo e sulla riduzione di sprechi e rifiuti: si parte con l’eliminazione di plastica non riciclabile e con l’investimento in prodotti “circolari”, come le nuove FlyKnit, scarpe in jersey costruite con bottiglie di plastica riciclata e parti di calzature riciclate, grazie al programma Nike Grind che – varato nel 1992 – trasforma le scarpe in prodotti come piste ciclabili e anelli di atletica.

Il Brillia Running Stadium di Tokyo, con il percorso della pista paralimpica realizzato nell’ambito del programma Nike Grind
Il Brillia Running Stadium di Tokyo, con il percorso della pista paralimpica realizzato nell’ambito del programma Nike Grind

 

Eventi nel mondo: il grande Slam del tennis contro il cambiamento climatico

I quattro tornei del Grande Slam, i più grandi di tennis nel mondo, si sono uniti aderendo al programma delle Nazioni Unite. US Open, Wimbledon, Open di Australia e i Roland Garros hanno aderito alla convenzione con l’obiettivo di stabilire un percorso chiaro per la comunità sportiva globale, sfruttando lo sport come strumento di avvicinamento e sensibilizzazione ai cambiamenti climatici. I grandi tornei si impegnano a promuovere la responsabilità e ridurre l’impatto ambientale, educare all’azione per il clima, promuovere un consumo sostenibile e responsabile, sostenere e comunicare contro il cambiamento climatico. Il modello di collaborazione è quello che serve per avere un impatto globale e reale, ispirando altri  – giocatori, spettatori e aziende – a mobilitarsi.

Clima-Gall-Wimbledon