Ecco gli aiuti del Decreto Ristori per il mondo dello sport

Il provvedimento pubblicato il 28 ottobre replica, incrementandoli, gli aiuti già concessi la scorsa primavera: per le aziende dei settori danneggiati, contributo a fondo perduto se rientrano nei codici ATECO elencati dal Decreto.

Tutte le immagini sono riprese al Fitness Village di Merate (Lecco). Foto BG/Tsport.

Con un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il cosiddetto Decreto Ristori (DL 28 ottobre 2020, n. 137) che intende dare attuazione alla promessa fatta in occasione delle nuove chiusure imposte per il contenimento della pandemia.

Con il provvedimento tempestivamente varato si cerca di delimitare l’area dei beneficiari individuando i settori effettivamente colpiti dalle chiusure; anche se – come ampiamente commentato dagli operatori (si veda l’intervista ad Assosport) – uscendo dai codici ATECO elencati dal Governo le filiere che risalgono da questi sono anch’esse indirettamente colpite ma non sono, al momento, riconosciute.

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Il contributo a fondo perduto (art. 1)

Il contributo, già previsto nel Decreto Rilancio del maggio scorso (lì era all’art. 25), è destinato agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive.

I settori che si ritengono colpiti sono individuati attraverso i codici ATECO della attività prevalente esercitata, elencati nell’allegato 1 al Decreto.

L’ammontare del contributo a fondo perduto si calcola in base alla perdita di fatturato del mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019; condizione per accedervi è che la perdita sia di almeno un terzo del fatturato.

Con il decreto-legge di maggio il contributo era pari al 20% (o al 15 o al 10, a seconda del volume di affari) della perdita di fatturato. Con il Decreto Ristori tale importo viene aumentato in una misura diversa per i diversi codici ATECO: per quelli riguardanti le attività sportive l’importo è pari al 200% di quello calcolato in primavera; chi ha già avuto il contributo la prima volta lo riceverà automaticamente, chi non l’ha richiesto dovrà fare apposita domanda.

Esempio: una società con giro d’affari fino a 400.000 euro (nel precedente anno d’imposta) che ha fatturato 10.000 euro in aprile 2019 e 5.000 euro nel 2020 riceverà in novembre 2.000 euro (ossia il 200% del 20% della perdita di fatturato…).

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Il fondo per il sostegno alle ASD e SSD (art. 3)

Questo nuovo fondo, con una dotazione di 50 milioni per il 2020, viene istituito “per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività istituzionale a seguito dei provvedimenti statali di sospensione delle attività sportive”. I criteri di ripartizione delle risorse così stanziate saranno stabiliti con provvedimento del Capo del Dipartimento per lo Sport che dispone la loro erogazione.

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Le disposizioni a favore dei lavoratori sportivi (art. 17)

Si riprende l’indennità prevista dal DL 17 marzo 2020 n. 18 (Decreto Cura Italia) per i mesi di marzo e seguenti, portandolo a 800 euro per il mese di novembre.

È destinata ai lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il CONI, il CIP, le Federazioni, sportive e le SSD e ASD, che non abbiamo altri redditi da lavoro. Chi ha già beneficiato dell’indennità nei mesi precedenti la riceverà automaticamente anche per il mese di novembre. Il soggetto che erogherà le somme è la società Sport e Salute Spa.

Lavoratori e imprese del settore potranno beneficiare inoltre, avendone i requisiti, dei provvedimenti previsti in generale per tutti i settori ricompresi nella citata tabella di codici ATECO, e riguardanti: credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda (art. 8), cancellazione della seconda rata IMU (art. 9), trattamenti di Cassa Integrazione (art. 12), sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione per i dipendenti (art. 13).