Tra attacchi fungini, tempeste di vento e forse installazione inadeguata, la Cattedrale vegetale di Lodi, inaugurata solo due anni fa, sembra destinata alla demolizione
La fine triste della Cattedrale vegetale
(Tutte le immagini sono di Tsport/sport&impianti)
Dopo il cedimento di un paio di colonne nel settembre scorso, pare a causa di un fungo che ne ha attaccato il legno, l’opera di land art firmata – postuma – dall’artista Giuliano Mauri (ampiamente illustrata su Tsport 315) è stata vittima della tempesta di vento di fine ottobre (la stessa che ha devastato i boschi del Veneto e del Trentino, vedi l’articolo dedicato al Passo Manghen), e ancora di nuove inclemenze meteorologiche invernali, che hanno causato la caduta di 37 colonne.
Per motivi di sicurezza il Comune di Lodi ha interdetto l’area e anche l’adiacente pista ciclabile; ma non solo, su richiesta della Fondazione Mauri sono stati rimossi tutti i cartelli segnaletici che conducevano al luogo, affinché non venga associato il nome dell’artista a un’opera non più rispondente alla sua immagine.
Sono in corso perizie e controperizie, a seguito delle quali il Comune si riserva di adire eventualmente le vie legali contro i responsabili dell’inadeguata (per materiali o per modalità di intervento) realizzazione di un’opera che è costata comunque 300.000 euro.
Al momento, è probabile che se ne decreterà la completa eliminazione.
Ricordiamo che le altre due “cattedrali” di Mauri – la prima delle quali è in valle Sella, non lontano dai boschi danneggiati nello scorso ottobre – hanno egregiamente resistito anche alle ultime avversità atmosferiche.