Lione, palestra Milliat: uno spazio per la comunità

Nell’ex area industriale della fabbrica SLM Bon Lait, trasformata in zona ad alta densità costruttiva, con blocchi abitativi multipiano, la palestra costruita da Têkhnê e Dietrich Untertrifaller è una struttura lineare, con listelli in legno e generose vetrate.

(Tutte le foto sono © Julie Lanoo).

Alla ricerca di impianti sportivi che, a livello internazionale, presentano caratteristiche interessanti, anche se non di recentissima realizzazione, illustriamo qui la palestra Milliat di Lione.

Con la vittoria del concorso municipale del 2013, lo studio austriaco Dietrich Untertrifaller con il francese Têkhnê si sono occupati della progettazione della palestra di Place du Traité de Rome, a Lione, intitolata alla dirigente sportiva e militante del movimento femminile nello sport, Alice Milliat. La struttura, completata nel 2016, si integra in un quartiere moderno e ricco di servizi, come spazio multidisciplinare a servizio della comunità: la sua missione è servire le scuole primarie e secondarie del circondario, così come club sportivi e singoli atleti e appassionati.

Inserimento nel panorama della città di Lione.
Inserimento nel panorama della città di Lione.

La città di Lione è molto cambiata negli ultimi decenni: il centro industriale si è trasformato in nucleo moderno, specialmente grazie alle industrie tecnologiche e molti siti industriali sono stati convertiti in quartieri residenziali. Oggi la zona offre anche infrastrutture urbane come shopping center e zone ricreative, o sportive come la palestra, chiave di volta dell’area, che è stata completamente ridisegnata.

Semplicità e complessità

Il volume squadrato dell’edificio presenta facciate con listelli di legno e ampie vetrate: il palazzetto si distingue perfettamente nel contesto urbano densamente costruito, interagendo con lo spazio pubblico e con il quartiere, sottolineando la sua funzione di struttura per la comunità. La silhouette del tetto si riferisce al profilo urbano e alla storia industriale del luogo, dimostrando come l’architettura in legno lavora bene in un contesto urbano.

A prima vista la forma esteriore sembra molto ordinaria ma, all’interno, si rimane stupiti dalla sala alta nove metri, con il soffitto a piramidi tronche che permettono l’ingresso di molta luce; la sala stessa può essere divisa in tre, per consentire la pratica di più discipline sportive allo stesso momento. Le assi verticali in legno che rivestono le mura continuano il motivo del soffitto e forniscono una buona acustica. La sala di arti marziali al piano superiore può essere usata anche come sala da ballo e per la ginnastica. Il retro dell’edificio ospita l’accesso interno e le sale secondarie.

Un edificio sostenibile

La costruzione è stata realizzata con un’intelaiatura in legno, con travi in lamellare di abete rosso, isolata con balle di paglia. Le scatole cave con telai bifacciali come elementi esterni e le pareti divisorie riempiono la struttura portante principale, soluzione ideale dal punto di vista statico e del risparmio energetico. Non è solo l’utilizzo delle materie prime rinnovabili a rendere l’edificio sostenibile; tale condizione si raggiunge con l’interazione tra i materiali ecologici, l’economicità di costruzione, la ventilazione naturale e l’uso attento dell’illuminazione esterna.