Forte del lavoro fatto negli ultimi 4 anni, e della riconferma della sindaca filo-ecologista Anne Hidalgo, la capitale francese si muove per diventare “100% ciclabile” entro il 2024.
Parigi dà lezione di urbanismo verde e mobilità sostenibile
Parigi oggi
Oggi la capitale francese ha 1000 km di piste ciclabili distribuite su tutta la superficie cittadina, oltre 15.000 parcheggi per biciclette e uno dei servizi di bike sharing più popolari e riusciti d’Europa. Nel giugno 2020, anche in risposta agli effetti del Coronavirus sulle abitudini e lo stile di vita dei parigini, i boulevard a grande scorrimento Voltaire e Sèbastopol hanno avuto un traffico delle due ruote quotidianamente superiore a quello automobilistico, soprattutto durante le ore di punta, con flussi continui degni delle più trafficate piste ciclabili danesi. Anche gli Champs Elysées hanno iniziato a cambiare faccia, perdendo 2 delle 8 corsie per le automobili in favore di altrettante corsie ciclabili. Sempre negli ultimi anni, poi, sono stati realizzati 40 ettari di nuove aree verdi. Altre zone della città hanno subito chiusure al traffico delle automobili o si sono viste convertire in Zone 30, cioè aree con limite di velocità a 30 km/h.
Parigi domani
Tutto questo, e decisamente molto altro, rientra nel piano “green” della sindaca Hidalgo, alleata dei Verdi e recentemente riconfermata alla guida della capitale francese. In un primo momento i blocchi al traffico avevano attirato forti critiche verso il primo cittadino, accusata di applicare politiche esclusivamente in favore dei cittadini benestanti che dell’automobile possono tranquillamente fare a meno, ma con le elezioni di marzo i parigini hanno dato nuova fiducia all’amministrazione della sindaca ecologista.
Adesso l’obbiettivo è quello di trasformare completamente il volto di Parigi entro le Olimpiadi del 2024, creando una rete di piste ciclabili che permettano di muoversi per tutta la città senza che sia mai necessario l’uso della macchina, e convertendo parcheggi e carreggiate in aree verdi e boschi urbani. Dei quasi 84.000 posteggi attualmente esistenti 60.000 saranno aboliti, cedendo il loro posto a giardini, orti comunitari, o veri e propri boschi in centro città, come nel caso del progetto per la piazza antistante l’Hotel De Ville. Il numero dei parcheggi per biciclette, poi, crescerà esponenzialmente, con l’installazione di ulteriori 100.000 unità, alcune delle quali saranno posizionate all’interno di “zone sicure” accessibili solo su autorizzazione. Nel prossimo futuro è previsto che gli Champs Elysées perdano ulteriori due corsie automobilistiche, portando la carreggiata ad un totale di 4 corsie, che verranno sustituite da nuove aree verdi e dall’ampliamento delle nuove piste ciclabili. Persino Champs de Mars e l’antistante place de Trocadero, oggi oggetto di pesanti critiche perché sporchi, affollati e con troppe macchine, verranno ridisegnati con un occhio di riguardo agli alberi e al verde in generale.
Non si tratta, quindi, di azioni circoscritte volte a cavalcare sporadici sprazzi di sentimento ecologista, non di attività mirate a raccogliere consensi, ma elementi di un progetto di sviluppo ampio e articolato con un obbiettivo comune molto chiaro: gettare le basi per la Parigi del futuro, che sia una città vivibile e a dimensione dei propri cittadini, invece che delle automobili. Se questo “esperimento ecologico” dovesse, come sembra, dimostrare la propria efficacia Parigi diventerebbe la città più “green” d’Europa, ma già ora la sua rete di piste ciclabili e aree verdi progettate in maniera coerente e strategica dovrebbe essere un esempio per tutte quelle realtà che cercano di approcciarsi alla mobilità sostenibile, ma fino ad ora lo hanno fatto unicamente con piccoli interventi spesso isolati, slegati fra loro.