Un prato da tremila metri quadri al quartier generale di Donnafugata

Village Green stringe la mano a uno dei brand vinicoli più importanti d’Italia: Donnafugata. La società di manti erbosi, infatti, ha realizzato un prato di 3.300 metri quadri all’interno della tenuta di Contessa Entellina, quartier generale di una delle più note aziende di settore del nostro Paese. Un lavoro durato due settimane, distribuito in cinque diversi momenti di impianto, all’interno di un giardino ideato dalla stessa Gabriella Anca Rallo, fondatrice dell’azienda insieme al marito Giacomo Rallo, e pioniera del settore in Sicilia.

Il prato Village Green in consociazione con l’uliveto.

Si tratta di un luogo che è un tassello fondamentale del patrimonio di Donnafugata, che ha le cantine storiche a Marsala, altre sedi -oltre a quella in argomento di Contessa Entellina- a Randazzo (sull’Etna), a Vittoria nel ragusano e Pantelleria celebre per il passito e il moscato. La Tenuta di Contessa Entellina rappresenta la maggiore superficie vitata e olivetata dell’azienda. Qui, comunque, non ci sono solo 330 ettari di vigneti, ma anche una struttura che è la villa di famiglia, una cantina di vinificazione e un giardino dove vengono organizzate manifestazioni ed eventi di pregio.

Evento che oggi vengono ospitati su un manto erboso soffice ed elegante fornito dal Produttore Autorizzato Village GreenTecnoprato” del Dott. Simone Rau.

Non c’è solo una questione di estetica.

C’è anche un altro tema, ormai ineludibile nel dibattito di settore con in quello generale: l’ambiente.

Il prato Village Green notoriamente ha una richiesta d’acqua più bassa di circa il 40% rispetto alle specie microterme. “La questione della siccità è centrale in tutta Italia e in Sicilia in particolar modo – spiega Giuseppe Milano, agronomo di Donnafugata – Oggi stiamo distribuendo l’acqua accumulata negli invasi artificiali durante il periodo invernale. La risorsa idrica è scarsa, quindi riuscire ad economizzarla è un plus non da poco”.

Nel corso di un vertice che si è tenuto pochi giorni fa in Regione è emerso come il tema dell’acqua per l’agricoltura si ponga con forza, e imponga di non abbassare la guardia sul tema degli approvvigionamenti e dei consumi. Nel caso dell’azienda la questione ha una valenza doppia, visto che “il prato sarà in consociazione con un oliveto. Si tratta di una pianta mediterranea, con caratteristiche particolari, che non ha grossi bisogni di acqua. In questa chiave avere l’erba con le stesse caratteristiche è centrale”.

(Notizia a cura di Village Green-Future Turf)