Trento: Riqualificazione del campo scuola Covi e Postal

La pavimentazione della pista di atletica leggera è stata sostituita in vista del rinnovo dell’omologazione Fidal, con un retopping finito nei colori azzurro e “giallo Trento”.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 336

Il campo scuola Covi e Postal a Trento è una struttura sportiva dedicata all’atletica leggera e gestita dall’ A.S.I.S. (Azienda Speciale per la gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento).
L’omologazione FIDAL della pista e delle pedane è scaduta nel luglio scorso, e ai fini del rinnovo l’Azienda ha deciso di sostituire la pavimentazione esistente con un intervento che ne possa prolungare la “vita utile” per ulteriori 14 anni.

Lo stato precedente

L’impianto sportivo conta su una superficie pavimentata totale di 6.650 mq, comprendente:
– anello da 400m per le gare di corsa;
– corsia interna 3.000 siepi;
– pedana doppia per salto in lungo/triplo;
– pedana singola per salto con l’asta;
–    lunetta doppia per salto in alto (una per gare, l’altra per riscaldamento);
– pedana per lancio del giavellotto;
– pedana per lancio del martello;
– pedana per getto del peso;
– spazi esterni pavimentati per riscaldamento.
Sia la pista che le pedane sono state rifatte nella primavera/estate 2004 partendo da una vecchia pista e ritracciandone le pendenze con un tappetino d’asfalto da 3/4cm, utilizzando poi una finitura con teli prefabbricati in gomma.
La scelta è stata del tipo bicolore ocra/celeste per quanto riguarda le corsie alternando le due tonalità, e utilizzando variamente i due colori per le diverse pedane.

Il progetto

Verificato lo stato di leggero degrado della pavimentazione preesistente, si è deciso di intervenire con un progetto che, mantenendo inalterate le misure e le geometrie della pista e delle zone salti già omologate, potesse riqualificare l’impianto di atletica leggera all’aperto del Covi e Postal.
Per capire esattamente quale soluzione adottare si è deciso di prelevare due campioni di pavimento (uno per colore) e farli analizzare da un laboratorio certificato; i risultati ottenuti hanno evidenziato una struttura ancora in discrete condizioni del tappetto avendo riportato valori di 27-29% di KA (assorbimento di energia) e 0,9-1,0mm di VD (deformazione verticale).
L’Azienda che gestisce l’impianto ha deciso di procedere al recupero funzionale della superficie della pista e delle pedane mediante un intervento di ristrutturazione del manto stesso (come descritto al Capitolo IV, art.4.1 della Circolare Impianti FIDAL 2015): “Per intervento di recupero funzionale di una superficie sintetica, si intende un intervento di ristrutturazione effettuato sulla totalità di una preesistente superficie sintetica adeguatamente preparata e realizzato in conformità alle differenti modalità di intervento riconosciute dalla Federazione Internazionale di Atletica leggera (IAAF) e dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL).
Viene riconosciuto come “Retopping”, l’intervento di ricostruzione di una superficie sintetica, eseguito con la necessaria aggiunta di nuovo materiale (colato in opera o prefabbricato) per uno spessore solitamente compreso tra i 4,0 e gli 8,0/9,0mm.”


Nella scelta sono stati sicuramente determinanti non solo i costi dell’intera operazione, decisamente inferiore rispetto al rifacimento totale del manto, ma soprattutto le positive verifiche sul manto esistente che hanno consentito di utilizzarlo come “base” per la nuova pavimentazione.
Per l’identificazione della miglior soluzione tecnica da adottare nel ventaglio di possibilità dato dalla Circolare sopra riportata, si è anche tenuto conto di quella che poi sarà in futuro la manutenzione della pista, sia ordinaria ma soprattutto straordinaria, secondo quanto previsto sempre dalla Circolare Impianti FIDAL al successivo art. 4.2.
Dopo un’attenta valutazione tecnico-economica ed analizzando la “Tabella IV.1 – Tipologie di retopping e destinazioni d’intervento” è stata scelta l’opzione: “13 – Retopping su manto prefabbricato, bicolore nello spessore, impermeabile, sandwich a finitura topping seminato. spessore totale del retopping mm 8,0/9,0”.
Pertanto si è provveduto a fresare il preesistente manto prefabbricato ed a posare in aderenza una nuova pavimentazione costituita da un materassino prefabbricato, uno strato intermedio di resina autolivellante ed una finitura finale in granuli in gomma seminati.
Il tutto è stato completato dal riposizionamento del cordolo in alluminio esistente (in buono stato e quindi riutilizzabile), alla nuova segnatura delle corsie, dei salti, delle partenze, etc. ed alla targhettatura della pista secondo le Normative FIDAL.

I dettagli innovativi

All’interno delle varie specifiche tecniche descritte minuziosamente dalla Circolare e necessarie per realizzare a regola d’arte la pavimentazione con la tecnica del retopping, ci si è soffermati ad analizzare il punto 4, ovvero la realizzazione del sottofondo base prima del seminato finale.
Quanto inserito nella tabella di cui alla Circolare “strato di base dello spessore di mm 6/7 realizzato a freddo per colata di impasto di granuli di gomma SBR di colore nero…”  prevede una colata in opera a freddo mediante macchina finitrice/ lisciatrice; nell’ultimo anno e mezzo alcune ditte specializzate hanno proposto alla IAAF e successivamente alla FIDAL ottenendone la certificazione, la medesima soluzione tecnica complessiva, sostituendo al sottofondo colato in opera un telo prefabbricato in gomma SBR dello spessore di mm. 5 avente peso non inferiore 3,80 kg/mq applicato mediante collante poliuretanico bicomponente in ragione di 1,00 kg/mq.
Tale soluzione è stata già adottata dagli stessi progettisti presso l’impianto outdoor di atletica leggera di Pordenone nel 2017 ottenendo l’omologazione FIDAL; si tratta di un modus operandi che semplifica alcune procedure tecniche ed applicative, garantendo risultati finali di assoluto livello e che pertanto si è ritenuto di poter utilizzare presso la pista di Trento. Ogni scelta tecnica risponde inoltre ai CAM secondo la L.221/2015.
Nel rifacimento sono stati adottati i colori azzurro e “giallo Trento”, ma non più alternando il colore delle corsie, che ora sono completamente azzurre, usando l’altro colore per le pedane e le lunette.

Pedane e attrezzature

Per quanto riguarda le pedane e le attrezzature per salti e lanci, sono stati fatti i seguenti interventi.
Le tavole di stacco delle pedane del salto in lungo/triplo erano in ottimo stato e sono state semplicemente regolate in funzione dell’aumento di spessore della nuova pavimentazione; avendo però previsto lo spostamento del tracciamento di una delle due pedane di salto di circa 1 m dall’altra, le cassette della nuova “corsia” sono state completamente sostituite. Tale modifica porta come conseguenza l’allargamento delle zone di caduta del salto lungo/triplo; dovendo procedere con tale lavorazione si è deciso di inserire dei recuperatori di sabbia lungo i lati maggiori, semplificando così il lavoro degli addetti; i recuperatori sono collegati alla rete di captazione delle acque meteoriche già presente e rilevata in planimetria. La zona di caduta prossima all’arrivo è stata allargata da 3 a 3,50 m per permettere lo svolgimento dell’attività anche per gli ipovedenti.
Nell’ottica di garantire maggior sicurezza all’impianto si è intervenuti anche sulla pedana del salto con l’asta, allontanando la zona di stacco e caduta di 6 m dal raggio d’azione del lancio del martello e realizzando una nuova zona di caduta con conseguente spostamento della cassetta d’imbucata e del materasso. Sono stati anche eseguiti interventi di sostituzione dell’imbucata dell’asta, degli assi di battuta del salto in lungo/triplo e della barra orizzontale della fossa dei 3.000 siepi.


Sono stati effettuati inoltre diversi interventi complementari: sistemazione interna della fossa dei 3.000 siepi per adattarla alla pratica femminile; spostamento della zona di caduta del salto con l’asta con conseguente allungamento della pedana della rincorsa; scostamento nel tracciamento delle rincorse del salto in lungo/triplo creando un piccolo corridoio di separazione tra le due; sistemazione delle griglie per la raccolta dell’acqua piovana ai bordi delle pedane dei salti lungo/triplo e asta; bonifica della fascia finale della pedana del lancio del giavellotto che presentava un avvallamento frutto della presenza limitrofa di piante di alto fusto; piccoli interventi di manutenzione straordinaria all’esterno della pista.
Per completare l’intervento su pista e pedane sono stati realizzati anche il rifacimento della segnaletica fissa orizzontale eseguita con particolare lacca PU, eseguita con speciale macchina spruzzatrice e/o a pennello, e la targhettatura completa di tutta la pista.