Mondovì (Cuneo): riqualificazione energetica e strutturale della piscina comunale

La piscina comunale di Mondovì, edificata negli anni 70, è stata oggetto di un’importante opera di riqualificazione energetica, strutturale ed estetica, che ha consentito di renderla un edificio a consumo quasi zero di energia da fonti fossili (nZEB) nel quadro del progetto PROSPECT 2030 attuato con i fondi FESR 2014/2020.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 345
mondovì centro natatorio

Nell’ultimo decennio sono stati numerosi gli interventi di manutenzione straordinaria portati a termine presso la piscina comunale di corso Europa, volti però in gran parte al mantenimento della struttura in sé più che ad interventi di adeguamento o miglioramento generale della struttura.
Il Comune di Mondovì, con il progetto di riqualificazione energetica della piscina, è risultato nel 2018 meritevole di finanziamento nell’ambito del bando PON/FESR 2014/2020 indetto dalla regione Piemonte per la riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti rinnovabili nelle strutture pubbliche.

Lo stato dell’edificio

La piscina comunale di Mondovì è stata realizzata nel corso degli anni ’70 e portata a compimento all’inizio degli anni ’80, su progetto dell’ing. Alberico Carpani e dell’arch. Giuseppe Mondini, non senza le consuete vicissitudini che, purtroppo, caratterizzano molto spesso la costruzione di edifici pubblici in Italia.
L’edificio ha una forma architettonica piuttosto articolata, riassumibile con un corpo principale a forma rettangolare, con tetto a pagoda, e due corpi di fabbrica più bassi di cui uno, di forma rettangolare a tetto inclinato in latero cemento che contiene la piscina per i bambini e un corpo di fabbrica con forma a “L” con copertura piana al di sotto del quale trovano posto l’ingresso, gli uffici segreteria e gli spazi di connessione.
Il disegno complessivo della struttura è molto gradevole, con ampie superfici vetrate sul lato più luminoso, e una tipologia costruttiva decisamente all’avanguardia per l’epoca di progettazione e costruzione.

La struttura portante dell’edificio è realizzata in cemento armato, i solai sono in latero cemento, mentre la struttura di copertura a pagoda era realizzata con una serie di travi reticolari in profilati metallici con manto superiore in lamiera (ricostruito nel 2003 in sostituzione delle lastre di Eternit preesistenti) e sottostrato isolante in lana di roccia. L’intradosso della copertura risultava realizzato con doghe di alluminio ancorate alla sottostruttura metallica.
I serramenti esterni erano in alluminio anodizzato a giunto aperto, con vetri camera (alcuni dei quali sostituiti nel tempo) 4/6/4 o 4/9/4, o lastre di vetro U-glass sul lato sud-est.
Le murature esterne erano a cassa vuota di laterizio prive di materiale isolante interposto; i solai della porzione di edificio in cui è presente la segreteria non risultavano isolati.
Sul lato nord-ovest è stata realizzata una parete in cemento armato a vista, priva di qualsiasi tipo di isolamento termico.

Internamente il fabbricato è articolato su più livelli con diversità di quota tra il piano strada, la zona segreteria, il piano vasca, la zona balconata. La zona ingresso infatti viene a trovarsi ad una quota superiore rispetto alla strada di ben 1,80 m in più; il piano vasca si trova invece a +1,43 m (dislivello superabile con scala interna); piano balconata posto a quota +4.56 m.
Per collegare le varie aree, a cavallo tra il 2001 e 2002 è stato realizzato un ascensore esterno alla struttura, per garantire la perfetta accessibilità alle varie aree aperte al pubblico da parte di persone con disabilità.
La zona interrata (area palestra) invece è accessibile per mezzo di una rampa in cemento armato scoperta.

Diversamente dalla struttura, che sostanzialmente è rimasta la stessa dal momento della sua ultimazione, nel corso degli anni sono stati realizzati interventi sugli impianti, tra cui i più importanti sono stati: l’eliminazione della centrale termica a combustione di olio, con allacciamento della struttura al teleriscaldamento, interventi di sostituzione e adeguamento dei diversi quadri elettrici dislocati all’interno della struttura, la sostituzione e ammodernamento di pompe di ricircolo o di comando idraulico per l’impianto di riscaldamento.
Nel 2003-2004 è stato completamente sostituito il manto di copertura preesistente, realizzato in lastre di fibro cemento, con lastre di acciaio.
Nel suo complesso l’impianto si trovava in discrete condizioni, sebbene risultasse un edificio decisamente energivoro, con conseguenti alti costi di gestione per garantire un normale standard di riscaldamento. Dal punto di vista edile invece, necessitava di una serie di interventi di manutenzione straordinaria sui terrazzi e sugli spazi esterni al fine di migliorare l’utilizzo complessivo della struttura, soprattutto nei mesi estivi, oltre ad altro di tipo più puntuale su serramenti interni e spazi per il pubblico.

Gli interventi di progetto

Il progetto ha previsto una completa ristrutturazione dell’immobile, con intervento significativo sulle strutture portanti e sui relativi elementi, sugli impianti presenti e sugli elementi architettonici di finitura, in modo che, al termine dei lavori, si potesse restituire alla città un impianto sportivo ammodernato, a basso consumo energetico, ristrutturato nei suoi spazi e negli ambienti interni, così da migliorarne e ampliarne l’utilizzo.
Oltre alle opere di natura edilizia finalizzate all’efficientamento energetico, descritte in dettaglio di seguito, l’intervento ha riguardato alcuni consolidamenti strutturali per il miglioramento sismico, e la realizzazione o implementazione degli impianti termici e aeraulici.
Il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio doveva necessariamente passare attraverso l’incremento dell’isolamento dell’involucro edilizio, oltre alla riduzione, senza stravolgimento, delle superfici vetrate esistenti, specie sui lati più freddi o esposti su aree stradali, con loro sostituzione con nuove murature, dalla prestazione isolante più performante.

Sono quindi stati utilizzati, a seconda del caso, elementi in laterizio alveolato portante o elementi pieni in calcestruzzo cellulare leggero, entrambi di spessore pari a cm 24, legati con malta di calce.
Tutte le nuove pareti, oltre a quelle esistenti, sono state rivestite con sistema di isolamento a cappotto, costituito da pannelli in EPS dello spessore di 120 mm (140 mm per la parete nordovest) con conduttività termica 0,036 W/mK, posati con collante speciale al supporto esistente, fissaggio meccanico mediante appositi tasselli plastici complanari al pannello, armatura della superficie con fibra di vetro alcali-resistente e rasatura superficiale in spessore (0,5 cm) con l’aggiunta di pigmento in pasta. Completano il sistema di rivestimento, l’installazione di pezzi speciali per il rinforzo degli spigoli, nastri adesivi di guarnizione e davanzali in alluminio presagomati, preverniciati, fissati con apposito collante al supporto di sostegno e siliconati al telaio dei nuovi serramenti. Sulle parti basse delle pareti, aree quindi più soggette a umidità di risalita, sono installati speciali pannelli idrorepellenti in EPS-P, fissati con le stesse modalità precedenti, completi di strato impermeabilizzante basale, necessario per preservare gli strati isolanti superiori.

Analogamente a quanto previsto per le pareti, è stato eseguito il completo rivestimento dell’intradosso dei solai su cui, all’estradosso, sono presenti locali abitati.
Il progetto ha previsto altresì la realizzazione di una serie di interventi di rinnovamento delle impermeabilizzazioni, con particolare attenzione alle aree esterne (balconate) e interne (aree perimetrali alle vasche natatorie).
Una parte cospicua del lavoro, sia in termini economici, che in termini di resa energetica, è rappresentato dalla completa sostituzione dei serramenti esterni, che rappresentavano un elemento fortemente disperdente. I nuovi serramenti sono tutti in lega di alluminio, ad elementi estrusi, a taglio termico, in grado di garantire una trasmittanza termica ben al di sotto dei limiti regionali richiesti.
Oltre ai serramenti normali, le grandi vetrate verso la struttura di copertura, le vetrate della vasca bambini, le vetrate poste sul lato sud-est del piano terra e piano primo e quelli previsti sul piano delle tribune sul lato nord-est, sono realizzati con il sistema delle facciate continue, con telaio di larghezza di 50 mm e spessore variabile a seconda del carico (indicativamente da 15 a 25 cm), con doppi vetri di sicurezza 44.2/15gas/b.e./44.2, con valore di trasmittanza pari o inferiore a 1,2 W/m2K, completi di aperture a battente o a vasistas.

In questo modo si ritiene che l’involucro interno, sia performante dal punto di visto termico, sufficientemente illuminato con luce naturale dall’esterno e in grado di permettere i risultati di abbattimento dei consumi energetici dichiarati a bando.

L’adeguamento della vasca grande

Un importante intervento eseguito all’interno della struttura è l’adeguamento della vasca natatoria esistente alle più recenti norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN), che prevede, tra l’altro, una profondità minima per poter ospitare gare natatorie di livello Regionale di 120 cm, a fronte dei 105 cm preesistenti.
Non potendo intervenire sul fondo della vasca, in quanto la demolizione, successiva ricostruzione e impermeabilizzazione del fondo sarebbe risultata un’operazione del tutto antieconomica, si è scelto di sopraelevare tutto il bordo vasca grande e le relative aree perimetrali di 20 cm circa.

In questo modo, la profondità minima risulta di 125 cm, superiore al limite previsto, con la necessaria tolleranza.
L’area della spiaggia laterale, è stata sopraelevata mediante la posa di due strati di pannelli in polistirene espanso XPS (molto resistente allo schiacciamento) per complessivi 15 cm, soprastante massetto in cemento di spessore variabile da 5 a 7 cm, successivamente piastrellato.
In conseguenza della sopraelevazione del bordo vasca, anche le canalette di sfioro e di drenaggio sono state sostituite con nuove in PP, in posizione complanare all’area della spiaggia, e collegate all’esistente rete di scarico.
Le due testate, sono state sopraelevate anch’esse di 20 cm, con il getto di calcestruzzo strutturale, cui è seguita l’installazione di 6 nuovi blocchi di partenza del tipo agonistico di nuova generazione.
Infine, il telo impermeabile di rivestimento della vasca è stato ripreso e risvoltato all’interno della prima canaletta di sfioro.

Il nuovo manto di copertura

Altra parte importante del progetto è costituito dalla completa sostituzione del manto di copertura dalla vasca grande, della vasca bambini e del loro pacchetto isolante.
La struttura portante della vasca grande è stata realizzata con travi in legno lamellare. Il pacchetto della copertura comprende (dal basso verso l’alto) la posa di un primo strato di barriera al vapore (per evitare che l’umidità interna intacchi lo strato isolante) composto da un compound bituminoso rivestito in TNT, doppio strato isolante in lana di roccia in pannelli da 80 mm densità di 75 kg/m3 e lambda pari a 0,033 W/mK, disposti in modo incrocia con doppia listellatura in abete, tavolato in pannelli di compensato OSB dello spessore di 30 mm e nuova barriera vapore traspirante, composto da uno strato protettivo superiore di elevata qualità in PP (Polipropilene), idrorepellente, stabilizzato ai raggi UV, resistente alle elevate temperature, da un film centrale UV 10 Plus di elevata qualità, e da uno strato assorbente inferiore sempre in PP.

Infine il manto di copertura è in lega di alluminio preverniciato a fuoco, costituito da nastro continuo senza soluzione di continuità su tutta la campata, a finitura goffrata.
La diversa tipologia costruttiva del tetto della vasca bambini comporta una diversa stratigrafia, costituita da una doppia guaina bituminosa 4+4 mm, travi in legno di abete (rivestite con ulteriore guaina di impermeabilizzazione), doppio strato isolante in pannelli di polistirene estruso in XPS per uno spessore complessivo di 160 mm, quindi manto di copertura in alluminio come sopra.
Per favorire l’incremento dell’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, è prevista la realizzazione di due campi fotovoltaici sul lato più soleggiato (lato sud-ovest) dell’edificio, con l’installazione complessivamente di 88 pannelli.
Stante la vigente normativa in merito, e vista l’impossibilità di installare gli stessi pannelli sul tetto della vasca grande, orientata in modo contrapposto al massimo soleggiamento, è prevista la realizzazione di due tettoie parcheggio, sul quale, appunto, installare i pannelli.

Nel complesso, si è restituito alla città un immobile completamente rinnovato, adatto nuovamente ad ospitare manifestazioni sportive di caratura, aggraziato negli elementi tecnici portanti, con impianti di riscaldamento e ventilazione in grado di garantire un miglior confort nell’ambiente, con impianti di illuminazione performanti che offrono un miglior illuminamento al piano vasca.
Un edificio anche più sicuro, con interventi sulle strutture portanti, per il miglioramento, anche significativo delle resistenze a taglio e flessione in caso di sisma, con valori bel al di sopra di quanto previsto dalle NTC 2018.

I numeri della piscina di Mondovì

Interventi realizzati: Cappotto esterno, sostituzione serramenti, interventi sugli impianti termici, elettrici e di illuminazione, installazione di impianto fotovoltaico e solare termico
Volume: 15.280 m3
Superficie: 2.370 m2
Investimento totale: 1.463.280 €
Agevolazione POR FESR: 1.316.952 €
Indice di prestazione energetica non rinnovabile Pre intervento: 954 kWh/m2
Indice di prestazione energetica non rinnovabile Post intervento: 49 kWh/ m2
Risparmio di energia da fonti fossili: 95%
Stima di emissioni evitate di CO2: 393 tonCO2 eq/a

Il progetto PROSPECT2030

PROSPECT2030 è un progetto cofinanziato dal Programma Interreg Central Europe.
Con un utilizzo più efficace dei fondi pubblici disponibili e con una pianificazione energetica più attenta ci si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 55% e raggiungere una produzione di energia da fonti rinnovabili di almeno il 32%.
PROSPECT2030 si è focalizzato sulle buone pratiche di governance energetica in quanto azioni fondamentali per ridurre le emissioni di CO2 e affrontare la transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Grazie all’impiego dei fondi del POR FESR, il progetto ha consentito di fare un’analisi del contesto regionale e degli interventi di efficientamento energetico effettuati nel periodo di programmazione 2014-2020. Un punto di partenza necessario per rimodulare le politiche di finanziamento del prossimo periodo e incrementarne l’efficacia.

L’obiettivo è raggiungere in Piemonte un elevato livello di sostenibilità energetica, attraverso l’aumento di investimenti in efficienza energetica e tramite l’utilizzo di energie rinnovabili.
Il progetto ha consentito di arricchire le analisi e le valutazioni necessarie per migliorare il percorso di pianificazione energetica regionale in atto, mettendo a fuoco le priorità da perseguire per la transizione energetica, le azioni tecniche ed economiche da mettere in campo per raggiungere gli obiettivi e il periodo temporale di riferimento. Da ciò consegue lo sviluppo di scenari energetici a breve, medio e lungo termine, in linea con le recenti indicazioni che prevedono da qui al 2050 il traguardo di una Europa a emissioni di carbonio nulle.
Il successo dell’iniziativa è dovuto alla propensione delle amministrazioni piemontesi a realizzare interventi di riqualificazione energetica “di qualità” sui propri edifici con scarse prestazioni.
Sempre con il POR FESR 2014/2020 la Regione ha finanziato altre due misure per la riduzione dei consumi energetici che hanno interessato gli impianti di illuminazione pubblica e le imprese.