Polo natatorio di Valco San Paolo a Roma

Costruito per i Mondiali di nuoto 2009, il polo natatorio di Valco San Paolo a Roma è stato di recente riqualificato e riportato in attività. Vi si possono praticare tutte le discipline acquatiche, tranne i tuffi.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 366

Il Centro Federale “Polo Acquatico Enel – Valco San Paolo” è stato attivato ufficialmente il 14 Ottobre del 2024 dopo un importante intervento di riqualificazione che ha consentito la riapertura del polo natatorio.

Il polo natatorio di Valco San Paolo, costruito su un’ansa del Tevere nel quartiere Ostiense, per un costo di 16 milioni per i Mondiali di Nuoto 2009, fu aperto, con i lavori ancora in corso, durante i Mondiali, e chiuso dopo 20 giorni per consentirne il completamento.

I lavori non ripartirono, e l’impianto è rimasto abbandonato a se stesso con le opere da completare e il degrado di quelle già realizzate. Ai primi del 2019, dopo contatti e interlocuzioni tra la FIN, concessionaria dell’impianto, Roma Capitale, proprietaria, e il Governo, è stato possibile rifinanziare i lavori di completamento.

La dotazione dell’impianto – oggi centro natatorio FIN – è di 3 vasche: una scoperta da 50 metri, 1 coperta da 33 con pontone mobile per ridurla a 25, e una didattica da 21 metri. Al suo interno è possibile praticare tutte le discipline acquatiche ad esclusione dei tuffi.

La riqualificazione del polo natatorio di Valco San Paolo a Roma

Lo stato di consistenza dell’opera, al gennaio 2022, evidenziava lavorazioni ancora non eseguite rispetto al progetto originale ed agli stralci di completamento successivi, e necessarie alla fruizione dell’impianto.

La zona retrostante le tribune risultava priva di tramezzature e impianti. L’area hall adiacente alle tribune in corrispondenza dell’ingresso al pubblico, destinata alla caffetteria e ai servizi igienici annessi era priva di delimitazione dal volume sala vasche, degli arredi fissi necessari, degli impianti e di opere di finitura.
Non risultavano installate le pareti vetrate, progettate per separare l’area di balneazione dalla zona caffetteria e dalla palestra di riscaldamento, nonché dagli ingressi al pubblico.

Mancava la finitura superficiale delle tribune in c.a., per le quali era prevista la livellatura con malte specifiche e una successiva applicazione di resina protettiva o pavimento in gomma.

La piscina esterna da 50 metri non risultava perfettamente rettangolare; inoltre il rivestimento interno in klinker era prevalentemente distaccato dalle pareti e fondo vasca. La pavimentazione del solarium della vasca esterna, ma anche la pavimentazione in legno della palestra grande per le attività ginniche risultavano sostanzialmente ammalorate. Si evidenziava poi la mancata finitura di serramenti, intonaci, impermeabilizzazioni, e la mancanza di importanti elementi impiantistici.

I principali lavori al polo natatorio di Valco San Paolo pertanto sono stati indirizzati alla risoluzione delle carenze suddette.

Fra le altre cose citiamo il recupero e ripristino della pavimentazione in legno per lo sport nel locale palestra, la realizzazione di pareti vetrate di separazione tra la zona piscine coperte e gli ambienti caffetteria e palestra di pre-riscaldamento, il completamento della zona uffici e servizi, la finitura delle tribune e la realizzazione dei relativi parapetti nonché della balaustra in acciaio e vetro di separazione tra questa e la zona balneazione.

All’esterno è stato rifatto il rivestimento delle pareti, del fondo e del bordo vasca con rettifica geometrica della piscina, e ripristinata la pavimentazione del solarium.

È stata infine completata la dotazione impiantistica con tutte le macchine, canalizzazioni e sistemi incompleti o carenti.