Maggio e giugno rappresentano mesi cruciali per il tappeto erboso degli impianti sportivi. Chiusa la stagione agonistica, si apre una finestra operativa fondamentale per il recupero, la rigenerazione e la preparazione del manto in vista delle elevate sollecitazioni estive o dell’inizio della nuova stagione sempre più anticipato.
Le lavorazioni di fine stagione agonistica sul tappeto erboso naturale degli impianti sportivi: Bermudagrass, microterme e ibridi

Il manutentore professionista deve differenziare le lavorazioni e le strategie agronomiche da adottare, che variano in base alla specie presente. In particolare, è necessario distinguere gli interventi su campi in Bermudagrass, campi in microterme (Lolium perenne/Poa pratensis) e tappeti ibridi (sia naturali cuciti rinforzati che del tipo “lay&play”).
Ripresa vegetativa della Bermudagrass
Nei campi in Bermudagrass, con temperature dell’aria e del terreno costantemente al di sopra di 15-18 °C, maggio segna la ripresa vegetativa dopo la dormienza invernale. Le lavorazioni devono favorire l’emissione di nuovo fogliame e stimolare l’attività rizomatosa e stolonifera. Tagli bassi e frequenti (12-15 mm), una prima concimazione azotata bilanciata, microcarotature superficiali sono interventi chiave.
In molti casi, specie se è stato traseminato lolium spp. per gestire la transizione autunno-invernale (overseeding), è indispensabile procedere con uno scalping molto aggressivo, o ancora meglio, lavorando in negativo (qualche mm sotto il profilo del terreno). Questo intervento, eseguito con apposite macchine decorticatrici, consente di asportare il cotico delle essenze traseminate al di sotto del colletto ed allo stesso tempo tutta la parte aerea della Bermuda in dormienza, abbattere il feltro superficiale e favorire l’emissione di nuovo fogliame e nuove radici dalle gemme dei rizomi con conseguente ripresa fotosintetica. Successivamente, si può abbinare un verticut profondo e distribuire fertilizzanti specifici che prevedano un rilascio graduale dei nutrienti per accompagnare la ripresa vegetativa, poiché una mera concimazione azotata a pronto effetto sarebbe poco efficace in questa fase.

Rigenerazione e protezione fitosanitaria dei tappeti in microterme
Nei campi in Lolium perenne o Poa pratensis, il post-stagione è invece il momento per valutare la densità e la qualità del cotico. La rigenerazione prevede una trasemina con cultivar selezionate che devono necessariamente rispondere ad una eccellente resistenza alle alte temperature, visto il periodo scarsamente aderente alle esigenze di queste specie. Tra le cultivars di Lolium perenne di recente introduzione sul mercato, si è distinta per prestazioni in questo senso Fiesta Cinco cv.. La trasemina deve essere preceduta da un verticut non troppo aggressivo e sarebbe opportuno utilizzare traseminatrici a dischi per proteggere la germinazione e favorire l’insediamento delle nuove plantule. I fertilizzanti da impiegare devono supportare la germinazione e la prima fase di sviluppo, con un apporto calibrato dei nutrienti obbligatoriamente a lento rilascio o rilascio controllato, con buona presenza organica di qualità.
Un aspetto critico è la protezione dalle patologie fungine estive in agguato causate da Rhizoctonia solani, Pythium spp. o Pyricularia Grisea, e favorite da alte temperature, umidità elevata e molto spesso da gestione irrigua non ottimale o errate fertilizzazioni azotate. La strategia di difesa deve essere preventiva e integrata: oltre alla riduzione del feltro e alla decompattazione, è consigliabile introdurre microrganismi antagonisti (es. Trichoderma spp., Bacillus spp.), metaboliti secondari di origine vegetale (acidi organici, flavonoidi, estratti botanici) e metaboliti secondari da fermentazioni batteriche controllate, che inibiscono l’attività dei patogeni e potenziano le difese endogene e quelle indirette. L’utilizzo di fungicidi dovrebbe restare l’ultima ratio per non creare ceppi resistenti di patogeni e deve rientrare in un piano mirato e non sistematico, ecologicamente sostenibile.


Gestione dei campi ibridi
I tappeti ibridi richiedono una gestione agronomica dedicata, soprattutto dopo una stagione intensa. Il primo obiettivo è ristabilire la porosità del substrato e ripristinare gli equilibri di scambio gassoso con il terreno: per questo sono indispensabili lavorazioni di decompattazione mediante air injection, solid-tining o verti-drain (con fustelle molto sottili e angolo d’incidenza 90°) avendo cura di non danneggiare le fibre artificiali e/o il supporto.
In seconda battuta, si procede con verticut orizzontali con attrezzature specifiche a molle o speciali martelli da ibrido per asportare la parte aerea in caso di Bermuda. Queste operazioni sono importantissime per contenere l’accumulo di materiale organico e residui fibrosi nel profilo superficiale. Particolare attenzione va riservata alle zone critiche (come le aree del portiere o i corridoi centrali), dove possono rendersi necessari interventi localizzati di trasemina o reintegro, da eseguire con attrezzature leggere. La concimazione deve tenere conto della minore C.S.C. del substrato, privilegiando prodotti frazionati e altamente solubili con dosaggi bassi e ripetuti. L’impiego di biostimolanti contenenti amminoacidi, acidi umici, microrganismi PGPR e microalghe migliora sensibilmente l’attività radicale, la resilienza e la capacità di recupero post-sollecitazione.


Conclusione
La fine stagione rappresenta un’opportunità strategica per riportare il tappeto erboso in condizioni ottimali. Interventi mirati, differenziati per specie e struttura del sistema, permettono di prevenire criticità estive e garantire la continuità delle prestazioni. La conoscenza delle esigenze specifiche di Bermudagrass, microterme e superfici ibride è oggi imprescindibile per un’agronomia moderna, sostenibile ed efficace.
Filippo La Franca – Responsabile R&S di Bottos Srl