Palazzetto per badminton a Milano

Un palazzetto per il badminton, ovvero un impianto sportivo dedicato all’antico gioco del volano, da tutti giocato almeno una volta sulla spiaggia, regolamentato come disciplina sportiva alla fine dell’ottocento nell’inglese Badminton House, assurto a dignità olimpica nel 1992 e diventato in Italia Federazione Sportiva del CONI da soli sette anni.

Certamente pochi, ma così densi di sviluppi positivi da giustificare – come sostiene il Presidente FIBa, Alberto Miglietta – la necessità di avere un palazzetto a propria disposizione, dove concentrare le principali attività istituzionali, come i campionati più importanti, gli eventi internazionali, la formazione dei tecnici e dirigenti, la qualificazione dei migliori atleti in funzione olimpica e gli appuntamenti che suggellano le attività promozionali: un impianto che possa divenire punto di riferimento e modello organizzativo dei campi di gioco allestiti di volta in volta, utilizzati nelle varie parti d’Italia per adeguarli alle più moderne esigenze organizzative, consentendo le più innovative sperimentazioni, sia tecniche che di comunicazione e contribuendo in maniera signifi-cativa alla crescita qualitativa complessiva delle capacità organizzative federali.
Molte sono le ragioni che hanno spinto a riconvertire piuttosto che ad abbattere e ricostruire ex-novo, tanto che il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione è consistito nel recupero di una struttura che aveva come destinazione funzionale il gioco delle bocce.
Rinnovare consente di rivitalizzare un’area cittadina e permette di creare nuova socialità, diventando esso stesso punto di catalizzazione e di attrazione; l’intervento proposto dalla FIBa al Comune di Milano, ne ha rinnovato funzioni, conservando la memoria del fabbricato.
La posizione del fabbricato ben servita dalla viabilità principale del Comune è “dal punto di vista urbanistico, pur presentando caratteri di continuità insediativa rispetto alla maglia circostante, […] servita in modo abbastanza funzionale dalle linee del trasporto pubblico”.
L’edificio posto all’interno di un’area caratterizzata da una ricca vegetazione, ha fatto sì che l’intervento si potesse configurare senza andare ad incidere sulla volumetria esistente se non per piccolissime porzioni. Adeguandosi a quelle che sono state le richieste del committente, e cioè, di attribuire nuova funzione e nuova vita ad un edificio che altrimenti sarebbe stato ancora caratterizzato per la sua mal utilizzazione, l’edificio sopravvivrà così al suo uso originario, testimone dello scorrere del tempo ma adeguandosi ad esso.
A livello di progetto, anche per evitare problematiche di tipo concessorio, si è pensato di preservare lo skyline e la cubatura esistente, convertendo il preesistente edificio in palazzetto per il badminton. Ciò ha comportato notevoli trasformazioni delle sagome interne, tali da adeguarle ai minimi ingombri dettati dalla normativa internazionale BWF (Badminton World Federation). La soluzione progettuale adottata, prevede la realizzazione di sette campi da gioco, di cui sei impostati al piano di quota –2,11, ed un ulteriore campo, posto alla quota zero, da sfruttarsi per il riscaldamento degli atleti. La possibilità di usufruire di un ulteriore campo regolamentare, consente di utilizzare la struttura in maniera più libera, vincolando i campi posti al piano di quota –2,11 per le partite ufficiali, con evidenti risparmi di gestione, in quanto con i dovuti accorgimenti impiantistici, si è pensato di “isolare” e quindi illuminare il solo campo di riscaldamento e allenamento.
La particolarità del progetto è consistita nel riuscire a ricavare delle fasce di servizi da annettersi alla struttura sportiva; in particolar modo si è pensato di dotare i campi di una sala regia e di due uffici, nonché di spogliatoi e servizi posti immediatamente al di sotto di detto campo di riscaldamento, per la precisione a quota -2.93.
La zona di accesso, posta a quota –0,87, è stata ampliata e dotata di hall con reception, uffici, servizi igienici per il pubblico, e spazi destinati al ristoro e ad attività polivalenti di tipo espositivo, congressuale e di aggregazione.
Inoltre, il manufatto è stato provvisto di tutti quegli accorgimenti atti a migliorare la fruibilità da parte di tutte le categorie di utenti; infatti, particolare attenzione è stata dedicata al superamento delle barriere architettoniche con percorsi accessibili anche ai diversamente abili. Tale problematica ha comportato notevoli trasformazioni, visto che la struttura esistente non rispettava gli standard normativi.
Dell’edifico esistente si è conservata la sola copertura, il che ha permesso di “snellire” tutte le lungaggini burocratiche legate ad un iter progettuale e conseguente costruzione; infatti, l’impianto ha ospitato i Campionati Europei Juniores di Badminton che si sono tenuti a Milano dal 3 al 12 aprile 2009.
Un anello di percorribilità esterno permette l’accesso alle gradonate per il pubblico e per i giurati in caso di competizioni sportive; saranno inoltre posizionati dei pannelli mobili, in corrispondenza dei percorsi per il pubblico, atti a garantire il deflusso delle persone ed a schermare le vetrate fonte di luce diretta non ritenuta idonea alla pratica sportiva.
La soluzione adottata prevede inoltre la riqualificazione della zona ristoro e bar.
La qualità architettonica implicitamente espressa dalla proposta progettuale, si fonda sulle connessioni che l’edificio ha con il contesto urbano in cui si colloca, sull’integrazione dei nuovi interventi e soprattutto sulla rivitalizzazione della struttura preesistente.

(intervento di Mario Di Nucci, responsabile marketing della Federazione Italiana Badminton)