Arte e manutenzione attraversando Citylife

Dopo la settimana di Art Week 2020, appena conclusa, attraversiamo, sotto i tre grattacieli, il parco del quartiere milanese, che diventa anno dopo anno un museo d’arte moderna a cielo aperto. Con qualche pensiero sulla manutenzione.

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Dettaglio dell’opera Coloris di Pascale Martine Tayou (foto BG/Sport&Impianti).

Artline Milano è un progetto di arte pubblica del Comune di Milano, ideato da Roberto Pinto e Sara Dolfi Agostini e curato oggi da Roberto Pinto, Katia Anguelova, Mariacristina Ferraioli e Cecilia Guida.

Si tratta di un percorso articolato in oltre venti opere permanenti: 8 selezionate attraverso un concorso per artisti under 40 e le altre di artisti internazionali già affermati.

Le opere vengono installate a partire dal 2016 e costituiscono un’esposizione permanente che intende integrarsi con le architetture di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind e con l’evoluzione del parco di Citylife.

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Pascale Martine Tayou, Coloris, 2018, sullo sfondo delle tre torri.

Le sculture

Lo scorso 9 settembre, nell’ambito della settimana “Milano Art week 2020” sono state installate nel parco due nuove opere, “New times for other ideas / New ideas for other times” di Maurizio Nannucci e “Beso” di Wilfredo Prieto.

Il parco ospita già altre sei opere, di Riccardo Benassi, Judith Hopf, Ornaghi & Prestinari, Matteo Rubbi, Pascale Marthine Tayou e Serena Vestrucci. In progetto sono sculture di Rossella Biscotti, Shilpa Gupta, Adelita Husni-Bey, Jeremy Deller, Mario Airò, Alfredo Jaar, Kiki Smith.

È possibile seguire gli sviluppi del progetto Artline Milano attraverso i canali social e il sito www.artlinemilano.it, un portale d’informazione sull’arte pubblica.

Il parco

Per il disegno del parco che occupa gli spazi liberi del quadrato una volta occupato dalla Fiera di Milano e oggi caratterizzato dai tre grattacieli delle archistar, venne bandito un concorso internazionale ad inviti nel 2010. Si aggiudicò il concorso il progetto dello studio inglese Gustafson Porter in gruppo con !Melk e One Works, dal titolo “Un parco fra le montagne e la pianura”. Ricordiamo che un terzo dell’area (tra lo shopping district e il centro congressi della Fiera) deve essere ancora realizzato.

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Masterplan del parco di Citylife.

Giochi e manutenzione

La manutenzione del verde nel parco appare al momento impeccabile, e così sarà finché durerà l’impegno affidato al costruttore: come in altre situazioni analoghe si paventa l’ingresso del Comune che potrebbe un domani subire gli effetti delle tipiche difficoltà finanziarie degli Enti Pubblici. Milano sta comunque correndo ai ripari attraverso un bando per la ricerca di “sponsor tecnici”, di cui parliamo in un altro articolo.

Una nota stonata – ad oggi – è il rettangolo del parco giochi recintato, vicino all’ingresso sud del parco. Si tratta di un’area con due altalene e una installazione in pali di larice e corde “Ercules”, che costituisce un percorso di agilità per bambini dai 4 ai 14 anni. Il gioco è completato da una casetta in legno posta a 5 metri di altezza, dalla quale si scende attraverso uno scivolo in acciaio.

Si tratta della “Climbing Forest” prodotta dalla tedesca Richter Spielgerate e installata nel 2014 dalla Demetra Onlus di Besana Brianza.

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La Climbing Forest dal catalogo Richter Spielgerate. Sotto, il parco giochi a Citylife.

Il piccolo parco giochi non è stato riaperto dopo il lockdown, ma al di là delle motivazioni sembra a noi che la manutenzione delle strutture non sia stata adeguata nel tempo, un tema che cerchiamo di ribadire spesso su queste pagine (si veda lo “Speciale Playground”): la vista ravvicinata delle palificazioni, benché le ampie fessurazioni siano naturali nella struttura del legno trattato, richiede qualche approfondimento.

Del resto l’esposizione del legno alle intemperie necessita di una cura costante. Se ne ha la prova solo alzando gli occhi, dallo stesso punto di osservazione nel parco, verso i condomini di lusso delle Residenze Hadid, progettate dall’architetto israeliana, che fanno da contorno al sistema Citylife.

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Un appartamento delle Residenze Hadid (dal sito del costruttore). Sotto, dettagli degli esterni, oggi.

Disegnate come fiancate di un’immaginifica nave da crociera (c’è chi non ritiene coerente la scelta stilistica con l’ambiente circostante della vecchia Milano), le facciate sono tassellate con listelli in legno che ne impreziosiscono l’immagine – se viste a distanza -; da vicino, i segni del tempo (pochi anni!) sono fin troppo evidenti. Il che, considerato che gli ultimi appartamenti sono in vendita a oltre 9.000 euro al metro quadrato (si veda il sito del costruttore) e le spese condominiali si aggirano sui 65 euro all’anno per metro quadrato, non è un segnale confortante per gli inquilini.

Tutte le foto del servizio sono di BG/Sport&Impianti.