Concorso Waterfront “Lecco: Nuovi Riflessi”: definito il volto futuro del lungolago di Lecco

Una città da valorizzare tramite il suo lungolago: il progetto vincitore del concorso per il waterfront lecchese interpreta le caratteristiche del luogo, coniugando mobilità, esigenze dei cittadini e valorizzazione dell’ambiente.

Panorama di Lecco (Shutterstock).

Da città industriale a città del benessere: con il progetto del nuovo lungolago Lecco si reinventa per far emergere i temi della qualità della vita urbana, in un luogo capace di coniugare turismo, bellezze naturali e un’economia vivace e produttiva.

Il progetto vincitore del concorso “Waterfront Nuovi Riflessi”, bandito nel giugno 2019, che sarà definitivamente confermato entro il prossimo mese, porta la firma dell’architetto Paola Viganò: una visione, la sua, che vuole “ridisegnare il lago, interpretandone le omogeneità e le differenze, innovando ma al contempo preservando l’esistente, sia sul fronte urbano sia ambientale”, ha spiegato l’architetto Andreas Kipar, presidente della commissione giudicatrice. La progettista ha saputo dare la giusta attenzione alla mobilità sostenibile, inserendo “una forte limitazione del traffico sotto i trenta chilometri all’ora, che di fatto significherà spazio riconquistato a uso pubblico e urbano”.

L’opera è inserita nel piano triennale delle Opere Pubbliche del Comune di Lecco, già finanziata; la proposta vincitrice potrà essere realizzata in diversi lotti.

Lecco, L'area di intervento

Obiettivi del concorso

Il concorso Waterfront “Lecco: Nuovi Riflessi” è stato indetto per individuare soluzioni dirette a riqualificare il lungolago della città, dal punto di vista dell’identità paesaggistico-architettonica, così da avere un luogo urbano fortemente riconoscibile, da residenti e turisti, oltre che godibile e quindi apprezzato dal punto di vista turistico.

Nello sviluppo del progetto si è dovuto tenere conto di diversi fattori e componenti dell’ambiente lago: il paesaggio e i suoi caratteri compositivi; la fruizione dei cittadini; il binomio acqua-monti e l’attenzione verso le fasce di passaggio lago-città-collina-montagna; la rilevanza storica e architettonica degli edifici.

Oltre a ciò si deve tenere presente il tema accessibilità, con l’attivazione di interventi volti a migliorare accessibilità e fruibilità delle sponde del lago.

Quattro gli obiettivi specifici stabiliti con il concorso:

  1. ripensare il waterfront urbano di Lecco come parte di un sistema più ampio, in un’ottica di fruizione sovralocale che lo colleghi al parco dell’Adda, potenziando le aree verde e quella urbana. La “greenway del lago” diventa strumento di valorizzazione turistica.
  2. garantire l’accessibilità a pedoni e ciclisti nelle aree di notevole pregio paesaggistico e le connessioni con gli elementi chiave, quali i luoghi manzoniani, gli affacci commerciali, le piazze.
  3. migliorare la qualità del percorso in relazione alla leggibilità complessiva, integrando la connessione con gli edifici più rilevanti.
  4. promuovere il riordino delle infrastrutture a lago e la qualità urbano-architettonica complessiva, affinché ne derivi una migliore percezione.

Il lungolago, oggi e domani

Nel tratto vicino al centro della città di Lecco, il lungolago è caratterizzato da una camminata che si sviluppa lungo il golfo cittadino e permette di ammirarne la posizione, con i suoi monumenti di interesse.

L’itinerario è già stato oggetto di interventi di valorizzazione, che non hanno tuttavia risolto la problematica della sua discontinuità e frammentazione. Il lungolago pedonale e ciclabile deve trasformarsi da luogo da attraversare in spazio da vivere e percepire.

Il progetto proposto si realizza su due assi: la costruzione di una continuità urbana longitudinale, lo “spessore del lago”, attraverso il ridisegno della strada e di un nuovo paesaggio e la realizzazione di nuove attrezzature sull’acqua.

Sopra, stralci delle tavole di progetto; sotto, legende.

Il progetto del waterfront di Lecco nel dettaglio

Il lungolago dovrà essere accessibile a tutti, investendo lo spessore variabile tra lago e facciata urbana e connettendo il lago al tessuto urbano: lo “spessore del lago” è un ambito di intervento dalle straordinarie potenzialità urbane. Il progetto si propone di rileggere e ripensare lo “spessore”, allargandone lo spazio e migliorando la fruibilità per tutti, riunendo le diverse parti in un progetto urbano coerente, parallelo alla riva e trasversale alla città.

Una piattaforma galleggiante sarà posta sul bordo lacustre vicino a villa Brick e come estensione delle gradinate che consentivano un tempo di seguire le gare di motoscafo. Qui, l’architettura dovrà mediare la relazione tra terraferma e lago, adattandosi ai livelli dell’acqua; la piattaforma in legno si appoggerà al bordo e permetterà di allargare il tema della balneazione a nuove possibilità, con una vasca per bambini e una più ampia per tutti.

Le piscine, eventualmente protette lungo il perimetro, utilizzeranno l’acqua del lago attraverso un sistema di filtraggio. Illuminate di sera, le vasche consentiranno bagni in sicurezza e uno spazio di socializzazione importante.

La prima parte della piattaforma, di fronte all’attuale gradinata, è un piano unico e senza ostacoli che potrà essere usato per organizzare spettacoli con il lago e le montagne sullo sfondo, per attività ricreative, come punto di appoggio per i surfisti

Sarà un luogo simbolico e ricco di spunti, che diventerà un elemento importante dell’immagine di Lecco.