Comincia la tre giorni all’Autodromo di Monza; con in più qualche buona notizia per il futuro del circuito più veloce e più ricco di storia
Formula 1, è l’ora del 90°GP d’Italia

(foto BG)
Dopo le voci degli ultimi anni che paventavano la perdita della tappa italiana nel “circo” della Formula 1, è arrivata la notizia della firma, per altri cinque anni, del contratto con Liberty Media, proprietaria della Formula. Notizia che segue quella dell’accordo decennale tra il Consorzio del Parco di Monza e l’Automobile Club d’Italia.

Messa da parte dunque la burocrazia, si sono riaperte in quel di Monza le consuete attività di contorno al grande evento che continua ad attirare spettatori da tutto il mondo, a dispetto del calo di interesse registrato dopo gli anni d’oro di Michael Schumacher.
Il circuito di Monza, d’altra parte, è così carico di storia che “esserci” vale il viaggio. Quest’anno è la novantesima edizione del Gran Premio d’Italia, che dal 1922 si è svolto solo cinque volte su altre piste. La Formula 1 è nata nel 1950, per cui da quell’anno il GP d’Italia si è corso 69 volte a Monza (solo nel 1980 ad Imola), superando, tra i circuiti F1, il record di Monaco.

Monza inoltre è il circuito più veloce. Il record sul giro appartiene a Raikkonen (1’19”119, pari a una velocità media di 263,587 km/h), raggiunto nelle qualifiche del 2018; il record in gara (l’unico che vale ufficialmente per la FIA) è invece ancora quello di Barrichello ottenuto nel 2004, con 1’21”046 pari a una media di 257,3 km/h. Con le classiche curve del circuito e le chicane inserite in anni più recenti, a Monza costituiscono un record anche le frenate: al temine del rettilineo di partenza, si passa da una velocità di 349 km/h a 87 km/h nello spazio di 1397 metri, esercitando una pressione di 196 kg sul pedale del freno e subendo una decelerazione di 5,6 G…

Domenica 8 settembre il GP sarà visibile su Sky e, in chiaro, su TV8 (cui la Rai ha dovuto cedere, per la prima volta, il testimone).