Le norme per l’impiego del vetro nei campi da padel non obbligano ancora all’uso del vetro stratificato: la norma Uni 7697 revisionata è in corso di approvazione.
La sicurezza del vetro nei campi da padel
(Get Fit Village, Milano. Foto BG/Tsport).
In principio, il padel si giocava sfruttando il rimbalzo della pallina su pareti rigide in muratura o in legno: il campo è ancora così rappresentato nei disegni di base del regolamento federale.
L’uso del vetro – impiegato per la prima volta a Mar del Plata nel 1989 – ha reso popolare il padel del momento che ora le azioni dei giocatori potevano essere viste agevolmente da tutto il pubblico.
Ultima variante, il padel “panoramico”, dove sono eliminati anche i montanti metallici che sostengono le singole lastre di vetro.
La sicurezza del vetro
Durante una tappa del World Padel Tour 2018, a Lisbona, Paquito Navarro in una fase di gioco piombava contro il vetro infrangendolo: la scena, ripresa da un video del WPT e reperibile su Youtube, è emblematica del rischio di giocare con lastre di vetro non stratificato.
Il regolamento di gioco di Federtennis (Regole del padel edizione 2020) al titolo I, punto C), prescrive:
Le pareti possono essere di qualsiasi materiale trasparente o opaco (cristallo, mattoni, ecc.), purché abbiano un’adeguata consistenza per un rimbalzo della palla regolare ed uniforme. Qualunque materiale usato deve presentare una superficie uniforme, dura e liscia, senza alcuna asperità, che consenta il contatto del corpo o lo scivolamento della palla. Il colore delle pareti opache deve essere unico, uniforme e preferibilmente di colore verde, blu o terracotta e chiaramente diverso dal colore della superficie di gioco. Possono riportare un marchio, stampato o dipinto, ma non più di uno per ogni parete e con dimensioni e colori tali da non interferire con la visione dei giocatori.
Per i campi con pareti in cristallo, si devono rispettare le norme per il vetro a lastre temperato: a) per l’Unione europea: EN 12150-1; b) per gli altri paesi: consultare le normative specifiche.
L’indicazione è quindi per l’uso di vetro temperato, da 10 o 12 mm, prodotto in conformità alle norme europee ivi citate.
Questo non impedisce, naturalmente, di realizzare vetri stratificati unendo due vetri temperati con l’intercalare rigido (solitamente PVB) che consente, in caso di rottura, di tenere insieme tutti i frantumi.
Rottura di un vetro temperato (Shutterstock). Rottura di un vetro stratificato (Shutterstock).
La norma UNI 7697
Viene in aiuto la norma tecnica relativa ai “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”, la UNI 7697 che, già aggiornata nel 2015, è oggi in ulteriore fase di aggiornamento avendo appena terminato – il 1 giugno – la raccolta delle osservazioni degli operatori nella fase di “inchiesta pubblica finale”.
Il documento definisce i criteri di scelta dei vetri da impiegare, sia in esterni che in interni, in modo che, nella destinazione di impiego prevista, sia assicurata la rispondenza fra prestazioni dei vetri e requisiti minimi necessari per la sicurezza degli utilizzatori. Si applica ai vetri per edilizia e destinati a qualsiasi altro impiego non regolamentato da norme specifiche pertinenti, mentre per quelli regolamentati, la norma indica esclusivamente il riferimento da applicare.
Fra le novità che si è previsto di introdurre in questa norma, emerge l’esclusione del vetro monolitico temperato per la delimitazione dei campi da padel, ammettendo unicamente soluzioni in vetro stratificato.
Come è noto le norme UNI non sono vincolanti, e tuttavia la loro applicazione è di indirizzo per la miglior sicurezza delle costruzioni: l’auspicio è che rientri come condizione all’interno di norme cogenti, e in primo luogo nel regolamento della FIT.
Il padel negli “Strumenti per il progettista”
Nella sezione “Strumenti per il progettista” del sito, la pagina dedicata al padel fornisce gli standard dimensionali, il link al regolamento federale, un prezziario di massima, link agli articoli pubblicati, e il suggerimento di fornitori e realizzatori degli impianti da padel.