Muggiò (Monza), il Giardino della Gioia e della Gentilezza

Il recupero di un’area dismessa ha portato alla creazione di uno spazio urbano originale, dove la fruizione per il gioco o per il semplice relax è stimolata dal disegno delle pavimentazioni.

(Tutte le foto del servizio sono BG/Sport&Impianti).

L’inaugurazione del Giardino è avvenuta, per desiderio del sindaco di Muggiò Maria Fiorito, nel giorno del 75mo anniversario della Repubblica, volendo “rappresentare la rinascita della comunità dopo la prova della pandemia”.

L’area era occupata da un impianto industriale dismesso – la Fillattice -, e non è stato facile arrivare all’acquisizione da parte della pubblica amministrazione. Il progetto – redatto dall’architetto Sabrina Freda – è stato impostato come un giardino polifunzionale di 6.000 metri quadrati, organizzato in aree con varie funzionalità: dalla piazza, al campo da basket, alle sedute, ai giochi, all’area cani.

Gli elementi del progetto

Elemento unificatore dell’intervento è l’impiego del calcestruzzo drenante i.idro DRAIN di Italcementi per tutti i percorsi: un calcestruzzo con alta percentuale di vuoti, che consente all’acqua piovana di penetrare nel terreno con una capacità di oltre 200 mm/min. L’insieme è integrato con il calcestruzzo architettonico per la superficie della piazza, e il calcestruzzo elicotterato al quarzo rosso del campo da basket.

Una scelta originale è stata fatta anche riguardo all’area destinata al gioco; in luogo dei manufatti tipici di un parco giochi, è sempre la pavimentazione a giocare un ruolo guida, riportando la fantasia dei bambini all’uso dei tradizionali giochi popolari: una campana, una morra cinese, una pista per le biglie, una scacchiera incastonate nel pavimento.

Originale anche l’area cani, di forma ovale, circondata da una solida rete metallica fornita da Retissima.

Il giardino è completato con sedute articolate a labirinto, e altre allineate sotto un gazebo metallico.

La vegetazione, infine, è stata impostata ma dovrà avere il tempo di consolidarsi, e al momento non spicca ancora come protagonista dello spazio se non per i grandi pioppi preesistenti che sono stati conservati.

Come ha sottolineato l’assessore Elisabetta Radaelli, che è stata in prima linea nella realizzazione dell’opera, la nuova area pubblica è concepita per accogliere tutti, con le funzioni più varie, favorendo l’integrazione fra generazioni. E nella speranza che lo diventi davvero, il parco è stato chiamato “Giardino della Gioia e della Gentilezza“.