The Playground Project, architetture per bambini

Una mostra coinvolgente al Dam, Deutsches Architekturmuseum di Francoforte sul Meno (Germania), che conduce attraverso modelli, sperimentazioni e diagrammi di giochi e colori alla scoperta del playground di ieri, di oggi e di domani.

Il Lozziwurm di Ivan Pestolazzi in mostra al DAM di Francoforte (foto Moritz Bernoully).

La mostra The Playground Project, curata da Gabriela Burkhalter per la Kunsthalle di Zurigo e ri-allestita al Deutsches Architekturmuseum di Francoforte sul Meno, si propone di navigare a vele spiegate tra immagini, modelli, piante, libri, film e vere sculture per arrampicarsi, scivolare e nascondersi create dai pionieri di nuovi concetti di playground, nati all’inizio del XX secolo. Un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire il futuro dei parchi gioco.
Tra il 1950 e il 1980 il parco giochi era un laboratorio creativo: in special modo nel Nord Europa, architetti del paesaggio, artisti e cittadini volevano offrire ai bambini il luogo perfetto per giocare e provare un nuovo approccio alla città. Dei pionieri dei nuovi concetti di parco giochi nella prima metà del XX secolo, l’esposizione fa rivivere la ricchezza di quel particolare periodo di tempo con installazioni originali e creative: The Playground Project è un invito per tutti i visitatori – adulti e bambini – a scoprire il parco giochi di ieri e a considerare quello del domani.


Tra gli esempi in esposizione, attrae l’attenzione il Lozziwurm di Iwan Pestolazzi, del 1972, scultura-installazione molto popolare ancora oggi prodotta: una struttura modulare, con almeno 19 elementi tubolari lineari e curvi collegati da anelli metallici per creare la forma serpeggiante, da cui deriva il nome (wurm in tedesco significa verme, serpente).
Unitamente all’esposizione in sé, sono previste alcune iniziative collaterali, che avranno tuttavia luogo solo a partire dal mese di Maggio, in risposta all’emergenza Covid-19: percorsi in bicicletta nei quartieri e parchi di Francoforte oltre che nel parco regionale RheinMain, gite nelle diverse piazze dotate di fontane e giochi per bambini, tour gaming per la città con Minecraft e Pokemon Go.

Architetture ludiche

Tutti conoscono i playground, ma in pochi conoscono la loro storia: The Playground Project si concentra sulla creatività dell’architettura ludica, guardando indietro nel tempo per essere ispirazione per i futuri spazi di gioco. D’altra parte, il playground è un valido indicatore dei cambiamenti chiave nella società: le idee sull’educazione e sull’infanzia, l’importanza della creatività e il ruolo dell’architettura, negli spazi pubblici e nell’arte. Le sculture ludiche sono infatti oggetti che offrono notevoli possibilità di gioco. La prima scultura del genere nacque in Danimarca negli anni Quaranta del secolo scorso. La storia di queste strutture rivela come i materiali nuovi abbiano invaso il parco giochi: dapprima in metallo, legno, cemento e in seguito plastica e vetroresina, materiali modellabili, colorati, leggeri e convenienti. Alla fine degli anni Sessanta architetti e designer iniziarono a creare ambienti di gioco immersivi, costruendo strutture complesse, città in miniatura dentro le città.

Le tappe dello sviluppo

Alla fine del XIX secolo furono costruite le prime aree “sorvegliate” dove i bambini potessero giocare, protetti dal bighellonare per le strade, con attrezzature fatte di tubi di legno.
A cavallo del XX secolo il gioco con la sabbia aveva assunto un grande significato in Scandinavia e si diffusero sabbiere e cumuli di sabbia. Il gioco indipendente e creativo divenne sempre più presente: nel 1943 fu inaugurato il primo parco giochi d’avventura e nel 1949 fu eretta la prima scultura astratta ludica in un parco pubblico di Stoccolma. Architetti, artisti e paesaggisti scoprirono nel parco giochi un laboratorio per le proprie idee. I parchi gioco assunsero una dimensione politica: in Germania sorsero diversi parchi autogestiti e centri per l’infanzia.
Dagli anni Ottanta, i bambini iniziano a essere considerati come degli utenti veri e propri e il parco giochi divenne uno spazio controllato, con norme di sicurezza sempre più severe.

The Playground Project
Deutsches Architekturmuseum – Francoforte sul Meno (Germania)
fino al 21 giugno 2020

(Crediti fotografici: Moritz Bernoully – salvo diversa indicazione).