Un monumento per ricordare la tragedia dell’Heysel

In occasione del 40esimo anniversario della tragedia che fece 39 vittime tra i tifosi, quasi tutti italiani, un’opera d’arte pubblica sorgerà su un terreno nei pressi dello Juventus Stadium come monumento alla memoria e al ricordo.

Il prossimo 29 Maggio cade il quarantennale di uno dei momenti più gravi e tremendi della storia del calcio moderno: in quella data del 1985, in occasione della finale di Coppa dei Campioni fra Liverpool e Juventus, allo stadio Heysel di Bruxelles, la frangia di hooligans inglesi sfondò le deboli recinzioni interne della curva Sud, invadendo un settore laterale occupato da tifosi italiani e neutrali. L’aggressione veemente, e l’impreparazione delle forze dell’ordine locali, provocò un drammatico tentativo di fuga dei tifosi, che si ritrovarono schiacciati in una calca letale in gradinata. Morirono 39 tifosi (di cui 32 italiani) e almeno 600 furono i feriti.

Quello che rimane uno dei momenti di svolta tristemente più importanti anche per lo sport e per lo sviluppo dei suoi regolamenti e dei parametri costruttivi degli stadi, verrà ricordato dalla Juventus con l’installazione di un monumento che invita a una riflessione più profonda su quei momenti e sulla vita.

Questa l’idea dell’artista, Luca Vitone, che aveva vinto il concorso – a cui avevano partecipato una decina di artisti italiani – con la sua proposta “Verso Altrove”, alla quale ha poi lavorato nel corso degli ultimi due anni insieme a Luca Beatrice, critico d’arte torinese e presidente della Quadriennale di Roma (tristemente scomparso a fine Gennaio 2025), incaricato da Juventus di portare avanti l’idea del progetto.

Il monumento, il cui cantiere è in attività da fine 2024, sarà pronto in tempo per l’anniversario del 29 Maggio prossimo e occuperà un lembo di prato di circa 2mila mq, posto lungo Strada della Continassa, a poca distanza dallo Stadium della Juventus e dal centro sportivo del club bianconero.

In quella che già è un’area ampiamente riqualificata grazie agli interventi realizzati dalla Juventus negli ultimi anni, l’opera si svilupperà come una rampa a spirale centrifuga, lunga nel complesso 65 metri e che raggiungerà un’altezza di 3 metri dal terreno.

Realizzata come un percorso quasi sospeso, racchiuso fra due pareti laterali fatte di assi di legno svasate, e accessibile anche dalle persone con disabilità, porterà al culmine dove un cannocchiale con le lenti montate al contrario fornirà ai visitatori una visione paradossale, con il fuoco che si allontana dall’orizzonte. La scelta, già percorsa da Vitone in altre sue opere in passato, vuole invitare a uno sguardo totalmente diverso dal solito verso il panorama, una riflessione sull’inevitabile passaggio fra la vita e la morte, un momento di raccoglimento nel ricordo di quei 39 morti.

L’illuminazione notturna renderà l’opera ulteriormente emozionale, e sarà visibile anche dal cielo, dato che questa zona è sulla comune linea di atterraggio degli aerei in arrivo all’aeroporto torinese di Caselle. L’area verde, infine, sarà anche arricchita da cespugli di lavanda e da alcune piante di Ginko Biloba, una delle poche forme viventi che sopravvissero alle bombe atomiche cadute in Giappone, anche qui scelta voluta dall’artista come simbolo di resistenza alle peggiori avversità della vita.