Montreux (Svizzera): Ristrutturazione del Montreux Tennis Club

Pronti per la riapertura dopo il lockdown sanitario, i 6 campi dello storico circolo tennistico sono stati completamente ripavimentati con la tecnologia della terra rossa ibrida.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 333

I campi del Montreux Tennis Club hanno riaperto al pubblico lo scorso 11 maggio dopo la chiusura durante la quale sono stati eseguiti ampi lavori di ristrutturazione.
La cittadina di Montreux, nel cantone svizzero del Vaud, si affaccia sulle rive del lago di Ginevra, a nord della catena alpina, ed è sede di eventi internazionali come il Montreux Jazz Festival.
È proprio sulla sponda occidentale del lago, affacciati sul quai Ami Chessex, che si trovano i sei campi del Tennis Club.
Lo storico circolo trova le sue origini nel club fondato nel 1890 dai fratelli White con il nome di “Montreux Lawn Tennis Club”, il quale, con altri 5 club svizzeri, diede origine alla Swiss Lawn Tennis Association (oggi SwissTennis). Dalla sua nascita, il Club ha organizzato 11 incontri di Coppa Davis tra il 1923 e il 1955.
Venendo ai nostri giorni, il Montreux Tennis Club è sede, dal 2017, del Montreux Ladies Open, un torneo professionistico femminile del circuito ITF, che anche quest’anno dovrebbe aver luogo dal 7 al 13 settembre.

I lavori

La ristrutturazione del circolo è un progetto, voluto dal Montreux Tennis Club in collaborazione con il Comune, che prevedeva il rifacimento dei sei campi in terra rossa, ormai centenari, oltre alla recinzione perimetrale e alla clubhouse con ristorante, aperto anch’esso nel mese di maggio.
Per i campi da tennis la scelta è caduta sulla tecnologia ibrida. Questa tipologia di superficie da anni viene scelta dai più grandi circoli tennistici europei, fra cui l’Accademia di Patrick Mouratoglou – coach di Serena Williams – a Biot (Francia), che cinque anni fa ha optato per il manto ibrido sui campi della sua scuola tennis.
Il grande vantaggio delle superfici ibride è la minore necessità di manutenzione, grande problema dei tradizionali campi in terra, oltre alla possibilità di giocare anche in periodi invernali o subito dopo la pioggia.
Per la manutenzione annuale, che può effettuare direttamente il manutentore del circolo, sono necessari solo 25/30 sacchetti di terra rossa speciale all’anno a campo, in quanto il supporto sintetico limita il sollevamento e la dispersione della terra che avviene nei campi tradizionali.
I lavori hanno visto coinvolte parecchie risorse. Le prime attività svolte si sono concentrate quasi esclusivamente sui sottofondi esistenti. I vecchi campi ormai usurati dal tempo e dal gioco sono stati rimossi e i sottofondi sono stati completamente rifatti, rimuovendo tutta la vecchia terra rossa e gli strati inferiori. Questa operazione ha consentito il rifacimento dei drenaggi e la formazione di un nuovo sottofondo drenante sul quale sono stati installati i manti ibridi.

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La tecnologia ibrida

La tecnologia ibrida si basa sull’utilizzo di un supporto sintetico drenante e l’impiego di un mix di terre rosse appositamente create per questo tipo di soluzione.
Il supporto sintetico in polietilene sviluppa un’altezza di 22 mm (compreso il back) e viene posato durante la fase di installazione giuntando tra di loro vari rotoli di fibra, tramite nastri di giunzione e colla poliuretanica rossa bicomponente.
Successivamente inizia una fase molto importante: l’intaso di terre rosse naturali.
Erroneamente, quando si parla di campi da tennis ibridi si pensa alla terra sintetica. Viene invece utilizzata una terra rossa, di varie granulometrie, appositamente preparata per questo tipo di impiego. In questo specifico caso sono stati utilizzati due tipi di terre rosse naturali.
Attraverso una speciale macchina spandisabbia o tramoggia il tappeto sintetico viene intasato eseguendo numerosi passaggi.
Ad ogni passaggio vengono rilasciati un certo numero di chili di materiale che entrano nel tappeto (fino al back) riempiendolo completamente fino a 3 mm sopra la fibra sintetica.


Tutte queste operazioni sono intervallate da cospicue bagnature e rullaggi fino ad ottenere una superficie compatta e uniforme e pronta da subito a giocare.
Le righe installate sono in PVC e sono state studiate appositamente per avere un ottimo grip sulla terra battuta; durante l’installazione vengono inchiodate direttamente sul terreno e garantiscono una grande tenuta in fase di gioco e una lunga durata nel tempo.
Il manto ibrido può essere installato su qualunque sottofondo nuovo o preesistente, e garantisce il mantenimento di tutte le caratteristiche di gioco tipiche dei tradizionali campi in terra rossa: il sistema è certificato ITF 1 slow e ITF Two Stars. Inoltre, come un normale manto in terra, la superficie deve costantemente avere il corretto grado di umidità: a tale scopo, il Tennis Club ha provveduto a dotare tutte le superfici in terra rossa di impianto di irrigazione automatica.