Varese: Riqualificazione dell’impianto sportivo con creazione di un rettilineo indoor

L’intervento effettuato su un impianto preesistente si distingue per la realizzazione di una pista da 60 metri al coperto, realizzata in continuità con l’edificio spogliatoi; a questo si affianca il retopping della pista esterna.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 329

L’impianto sportivo polifunzionale sorge nella frazione di Calcinate degli Orrigoni, località situata ad ovest rispetto alla città di Varese e distante dalla stessa circa cinque chilometri.
La struttura sportiva offre ai suoi utenti tre diversi ambiti d’uso, uno per l’atletica leggera, uno per il calcio (con due campi in erba naturale di misure ridotte) ed uno per il tiro con l’arco, ognuno dei quali dotato di un proprio ingresso pertinente.

Il progetto: dalle problematiche esistenti alle proposte operative

L’impianto nel corso degli anni ha garantito in maniera efficace l’offerta della pratica sportiva soprattutto in ambito scolastico riscuotendo, di conseguenza, un generale apprezzamento sia tra gli atleti agonisti che tra i semplici amatori. Il campo di atletica, in particolare, rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per lo sport della provincia, nonché una realtà che quotidianamente offre il servizio sportivo a più di trecento iscritti di tutte le età, professionisti ed amatori delle varie discipline (dal mezzofondo ai lanci, passando per il salto con l’asta, la velocità, la corsa ad ostacoli, etc.), e costituisce pertanto una storica fucina di campioni di livello nazionale ed internazionale. Purtroppo però la struttura presentava una serie di carenze legate all’usura ed alla naturale obsolescenza in particolare nell’ambito del campo di atletica oltre che nei servizi comuni.


Tali problemi fanno riferimento all’evidente usura della superficie della pista, avviata sempre più verso una continua disgregazione del manto superficiale con l’insorgere di fessurazioni e cedimenti localizzati anche di diversi centimetri, che non consentiva più di ritenere omologabile la pista e, ancor peggio, garantire la sicurezza degli stessi atleti.
Inoltre dall’esame del rilievo plani-altimetrico erano emerse alcune anomalie per quanto concerne le quote del cordolo interno ed esterno, nonché alcune difformità sulla planarità del fondo su alcuni altri tratti della pista. Poiché l’intervento progettuale si configurava come un rifacimento totale del manto, e perciò soggetto all’omologazione dell’impianto da parte della FIDAL, le difformità riscontrate dovevano essere assolutamente rimosse.
Un altro importante limite dell’impianto era dovuto alla sua “stagionalità”, in quanto essendo all’aperto può essere usufruito soprattutto nelle stagioni climaticamente favorevoli, con una grave carenza nei servizi offerti per il resto dell’anno in particolar modo agli atleti agonisti. In base a queste considerazioni si è ritenuto opportuno realizzare un nuovo blocco, in adiacenza a quello dei servizi esistente, che ospitasse al coperto gli spazi utili per l’allenamento.
L’intervento è stato eseguito in partenariato mediante locazione finanziaria, e prevede la manutenzione per una durata di 20 anni.

Il ripristino della pista outdoor

I lavori di manutenzione straordinaria effettuati sul manto sportivo della pista di atletica, delle pedane e delle gabbie di lancio, dopo l’asportazione del vecchio manto e il ripristino della planarità, hanno comportato il rifacimento integrale della superficie, con la posa di un manto sintetico colato, semidrenante, bicolore nello spessore di 9/10 mm, e la successiva finitura spruzzata, per uno spessore di 4/5 mm. Per il colore si è mantenuto il rosso tradizionale.
Il tutto è stato completato con la formazione della segnaletica completa.

Il nuovo volume edilizio

Nello spazio laterale alla pista di atletica leggera, in particolare nella zona sud del rettilineo, si sviluppava un’area libera pianeggiante, adeguata quasi naturalmente ad ospitare la realizzazione del nuovo blocco servizi per l’allenamento indoor.
Il nuovo impianto ospita un rettilineo costituito da 4 corsie di lunghezza utile pari a 60 metri oltre allo spazio per la decelerazione, una pedana per il salto in lungo, una per il salto con l’asta ed uno spazio per il salto in alto ridotto. La nuova struttura sorge in adiacenza al perimetro dell’esistente palestra dando origine ad un unico corpo servizi; la stessa è concepita con una distribuzione planimetrica che prevede sul lato sud-est uno spazio più ampio tale da poter ospitare le attrezzature per lo svolgimento delle attività a corpo libero ed il salto in alto.
Architettonicamente l’intervento pone in evidenza nel suo aspetto volumetrico le funzioni sportive di cui si garantisce la disponibilità all’interno: in particolare l’edificio ha due distinte altezze, una maggiormente simile al corpo palestra e spogliatoi esistente (altezza utile interna pari a 5,50 m); l’altra, raccordata in modo progressivo, è decisamente più alta ed è funzionale allo svolgimento del salto con l’asta, altezza utile interna pari a 8,50 m.
Nel complesso quindi si è cercato di rendere il più possibile congeniali due corpi funzionali, uno più alto ed uno più basso, che senza raccordo lineare avrebbero espresso una evidenza molto più marcata. Inoltre in corrispondenza del corpo di collegamento tra l’edificio esistente e il nuovo rettifilo è presente un soppalco, altezza estradosso pari a 3,03 m, che ospita i macchinari dell’impianto di riscaldamento e di ventilazione, e al quale si può accedere solo esternamente tramite la passerella che collega il nuovo rettifilo direttamente con la pista di atletica leggera.


Dal punto di vista costruttivo il nuovo edificio è di tipo tradizionale, con struttura in cemento armato controterra sul lato ovest, prospiciente la scarpata, sulla quale si ancorano le piastre di fissaggio dei pilastri in acciaio tipo HEA 280, con una copertura piana, costituita da travi in legno lamellare di altezza 84 cm e smussate alle estremità, su cui appoggia il pacchetto di copertura in assito di legno da 25, barriera al vapore in polietilene, pannelli strato isolante in EPS con spessore variabile a partire da 12 cm fino 20 cm. I prospetti sono stati trattati cercando di garantire una certa sinuosità anche nella distinzione dei materiali che ne compongono la facciata: ecco quindi che viene utilizzato un carter metallico quale elemento di separazione funzionale fra il sottostante nastro di serramenti dotati di vetrocamera termoisolante e vetro di sicurezza antisfondamento e il soprastante pannello in policarbonato alveolare.
Il prospetto est ha i tamponamenti laterali in serramenti vetrati fino a un’altezza di 220 cm, al di sopra delle quali si sviluppa un sistema modulare in policarbonato alveolare di spessore mm 40 multicamera, montati ad incastro fino al pacchetto di copertura; mentre il prospetto ovest è costituito interamente da pannelli in policarbonato a tutta altezza, questo perché la versatilità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti. È ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante ed un ottimo effetto estetico grazie all’eliminazione di inestetici profili di giunzione.


Sempre nel prospetto ovest sono state inserite due coppie di aperture finestrate, indicativamente nelle campate corrispondenti a quelle delle aperture sul lato est, con serramenti in alluminio con apertura a vasistas e meccanismo motorizzato, per consentire una maggiore ventilazione estiva. Essi hanno tamponamento in lastre di policarbonato di tipologia identica a quelle di facciata.
Le pareti opache sono invece realizzate con l’uso di pannelli sandwich bilamiera da parete con anima isolante in schiuma poliuretanica, caratterizzati dal sistema di incastro a fissaggio a scomparsa, che consente realizzazioni di lunga durata dall’elevato pregio estetico.
Inoltre sul prospetto est la facciata è ulteriormente movimentata dalla presenza di due pensiline in struttura metallica, una nell’area nord e l’altra verso sud, dove l’edifico gradualmente cambia altezza, passando da un’altezza di colmo massima di 9,40 m ad una minima di 6,65 m, e la copertura si raccorda con quella della pensilina stessa.
Gli accessi alla struttura avvengono tramite il passaggio diretto dalla palestra esistente e da accessi pedonali (con funzione contemporanea di uscita di sicurezza); sul lato est si apre anche un ampio accesso carraio che consente ai mezzi operativi di poter accedere alla struttura ed effettuare operazioni di manutenzione e controllo necessarie.

La pavimentazione sportiva indoor

La superficie della pista indoor, di colore azzurro, è realizzata con un manto sintetico colato sandwich multistrato, con finitura a topping seminato; trattandosi di una pista interna, il manto è del tipo impermeabile.
La pista indoor è finita con la formazione completa della segnaletica, con vernice speciale bianca e colorata.
L’intervento indoor comprende anche gli assi di battuta in acciaio inox, la cassetta regolamentare per il salto con l’asta in acciaio zincato a caldo con il coperchio superiore rivestito con lo stesso manto sintetico della pedana; i binari di scorrimento dei ritti del salto con l’asta, le fosse di caduta con sabbia lavata di fiume, le zone di caduta per il salto con l’asta e per il salto in alto, costituita da materassi con le caratteristiche regolamentari.

Gli aspetti energetici

La struttura è dotata di impianto di riscaldamento ad aria e di ventilazione, e dell’impianto di illuminazione realizzato con lampade a LED.
Al fine di realizzare una struttura rispondente al miglior efficientamento energetico è prevista l’installazione in copertura di pannelli fotovoltaici per un totale di 41,4 KWp, suddiviso in 12 stringhe con 10 moduli/stringa, per un totale di 120 moduli posizionati sopra la copertura del tunnel, in posizione favorevole quanto a esposizione e soleggiamento.
L’impianto di atletica al coperto è stato dedicato al professor Enrico Arcelli, definito “pietra miliare della scienza dello sport” dal campione olimpionico Stefano Baldini che ha presenziato all’inaugurazione il 29 giugno scorso.